Diossina nel latte materno, l’associazione Nuova salvambiente di Pollenza segnala tre casi di mamme che vivono in zone nelle vicinanze del Cosmari – su cinque che hanno accettato di sottoporsi a controlli – in cui i valori superano le prescrizioni dell’Ue. Ma i valori, in base alle analisi della media nazionale su campioni di latte materno in cui era presente diossina, risultano essere più bassi. L’associazione ha deciso di effettuare i controlli, affidati al laboratorio di analisi di Oderzo, nel Trevigiano, dopo la pubblicizzazione dei dati dell’Arpam regionale sui rischi per chi vive nelle vicinanze degli impianti di smaltimento dei rifiuti, e in concomitanza con l’avvio dell’indagine epidemiologica approvata dalla Provincia. Cinque le mamme che hanno deciso di sottoporsi allo screening sul latte materno. In tre casi, secondo il laboratorio di Oderzo, i livelli di diossina superavano le prescrizioni della Ue (di tre picogrammi per grammo). Si tratta però di indicazioni che non sono mai state recepite dall’Italia. E rispetto alle medie di livello di diossine nel latte che si sono registrate nel nostro Paese, quello delle tre mamme risulta inferiore. Sul fatto che la presenza di diossina nel latte possa essere dannoso per i piccoli, la Nuova salvambiente non si sbilancia: “Consci che all’interno della nostra associazione non esistono figure capaci di chiarire le reali pericolosità dei dati raccolti ci si è rivolti al direttore del dipartimento d’Igiene e sanità pubblica dell’Asur di Macerata affinché convochi urgentemente un incontro per approfondire la tematica, magari in presenza anche dei rappresentanti del Comune di Macerata che ha sponsorizzato lo studio” scrive l’associazione. Sull’origine dei livelli di diossina nel latte, “allo stato attuale non è possibile risalire ad un nesso causale legato ad eventuali fonti di inquinamento – scrive la Nuova salvambiente –. Come associazione ci si limita a ricordare le fuoriuscite di diossina dall’impianto di incenerimento del Cosmari causa determinante per la sua definitiva chiusura avvenuta dopo l’ultimo episodio di luglio 2012”.
(Gian. Gin.)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
“Ci sforziamo di conservarci in salute per poter morire bene di radiazioni o di aria avvelenata.”
Vergognoso, vorrei sentire ora i pareri di chi difendeva a spada tratta quella fucina di tumori! Patetici uomini politici che preservano il loro posto di nullafacenza a scapito della società o di quello che ne è rimasto, ma un briciolo d orgoglio quando lo tiriamo fuori? Quando accantoneremo le divisioni politiche per poter ribellarci a questo ordine economico che ci rende schiavi anche se all’apparenza ci sembra di essere liberi. Quando?
Ora vediamo di non peggiorare le cose accogliendo la proposta di creare un’altra centrale biogas nel sito dove risiede il COSMARI , ml rivolgo ai sindaci che si battono contro le centrali biogas e anche agli altri, come farete davanti ai vostri elettori a ratificare,se fosse,una cosa del genere!?
http://d.repubblica.it/argomenti/2012/05/07/news/latte_materno-1000440/
Per chiarire un po’ le cose e dare un metro di ragionamento concreto bisogna spiegare che il paragone dei risultati non è stato fatto con la media italiana (intera nazione) ma con i risultati di analisi fatte in altri zone d’Italia esposte a diossina dove sono state fatte le stesse analisi: Porto Marghera, Taranto ecc….. Ecco perché i valori sono più bassi….se fossero stati più alti saremmo tutti fosforescenti.