L’incontro agli Antichi Forni
di Marco Ribechi
Aperitivo culturale a rischio spoiler, tante informazioni su The Circus & Pagliacci questa sera in scena per la prima allo Sferisterio. Il direttore artistico Paolo Pinamonti (in sostituzione di Timothy Brock) e il regista Alessandro Talevi ospiti del salotto culturale di Cinzia Maroni agli Antichi Forni sono stati generosi di indiscrezioni sullo spettacolo serale. In particolare è stato toccato il tema dei rapporti tra teatro lirico e cinema, vero leitmotiv della seconda proposta del Macerata Opera Festival. Proprio allo Sferisterio infatti l’opera di Ruggero Leoncavallo non sarà contrapposta a Cavalleria Rusticana come era avvenuto sette anni fa ma, al contrario, sarà aperta dalla proiezione del film di Charlie Chaplin The Circus, creando un interessante dialogo tra le due forme espressive. «Oggi, durante la proiezione del film di Chaplin – spiega il direttore artistico Paolo Pinamonti – avremo l’esecuzione dal vivo delle musiche con una prima mondiale assoluta delle partiture originali recuperate da Brock su approvazione degli eredi Chaplin. Il valore non è tanto nell’elemento artistico ma nel fatto che in soli 60 minuti di pellicola si sussegue una varietà di temi molto impegnativa e difficile da un punto di vista esecutivo».
Paolo Pinamonti
La colonna sonora di The Circus fa molti rimandi a Pagliacci, ecco svelato il motivo della scelta di associarli in una notte d’opera. «Cinema e opera vivono un continuum su cui a volte non ci si sofferma abbastanza – prosegue Pinamonti – e che invece merita un’analisi approfondita. La musica piano piano inizia ad adattarsi agli audiovisivi, se prendiamo anche il Rigoletto di Verdi vediamo che la musica esegue i movimenti di una macchina da presa che però sarà inventata solo 50 anni dopo. Però c’era già l’idea di utilizzare il suono come focus sulle situazioni o sui personaggi». Il montaggio cinematografico ha quindi una forte matrice musicale così come ha dimostrato anche l’esecuzione di Rapsodia Satanica, un caso quasi unico nella storia del cinema. Particolari quindi anche le scelte della regia: «Una parte dell’allestimento è stata decisa dal fatto che lo schermo per la proiezione doveva rimanere in scena perché non ci sarebbe stato modo di smontarlo – spiega il regista Alessandro Talevi – allora ho pensato di creare una sorta di borgo con al centro questo cinematografo, abbiamo utilizzato ogni singolo centimetro del palco. L’idea è che la compagnia di pagliacci ancora legata al teatro della Commedia dell’arte si trovi in difficoltà per l’arrivo di questo ritrovato tecnologico, il cinema, destinato a soppiantare la loro forma espressiva».
Alessandro Talevi
Nello schermo inoltre passeranno anche dei montaggi di materiale cinematografico anni ‘20. «Ritengo molto interessante questa scelta alla regia – spiega ancora Pinamonti – poiché crea un ribaltamento: mentre il film monta la musica con immagini già fatte in questa opera Talevi ha montato immagini su musica già composta creando così un ulteriore legame cinema e opera». Ecco quindi che il dramma dei personaggi si lega anche al cambiamento epocale degli anni ‘20 e la frase conclusiva “La commedia è finita!” può riferirsi anche a una visione di cambio di paradigma nel teatro stesso.
L’aperitivo di domani avrà come ospite Andrea Panzavolta che tratterà l’analisi del concerto n.5 di Beethoven per accompagnare la seconda esibizione dello straordinario Lisiecki. L’aperitivo finale invece è stato offerto dal Dumpling Bar di Fabio Salvi, situato in Corso della Repubblica, che con i suoi ravioli cinesi alla piastra largamente apprezzati da tutti ha aggiunto un tocco di esotismo accompagnato dai vini presentati da Enzo Gironella.
Fabio Salvi del Dumpling bar
Enzo Gironella
Fabio Salvi con lo chef Gianni Catani, docente Gambero Rosso e ideatore Dumpling Bar in Italia
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