Zubin Mehta e il Maggio fiorentino
incantano lo Sferisterio:
sei i minuti di applausi (Foto/Video)

MACERATA - Il coro e l'orchestra diretti dal grande maestro hanno dato il la alla 58esima edizione del Mof. Un concerto sulle note del Sinfonia n. 9 di Beethoven che emozionato una platea gremita

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Il video di Alia Simoncini
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Il concerto di ieri sera allo Sferisterio

di Claudia Brattini (foto Fabio Falcioni e Luna Simoncini)

La settimana inaugurale della 58esima edizione della stagione lirica dello Sferisterio parte col botto: sei minuti di applausi per il coro e l’orchestra del Maggio fiorentino diretti dal grandioso e attesissimo maestro Zubin Mehta che hanno incantato la platea. La scommessa della stagione 2022 non ha tradito le attese e il debutto sinfonico del Macerata Opera Festival affidato al direttore artistico Paolo Pinamonti, ha portato una ventata internazionale al cartellone.

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Zubin Mehta sul palco dello Sferisterio

Ieri sera il pubblico dell’Arena ha accolto con un grande applauso iniziale il direttore emerito Zubin Metha, uno dei direttori d’orchestra più importanti del nostro tempo. L’ingresso sul palco è carico di emozione, orchestra e coro accolgono in piedi il direttore mentre la platea applaude. Il maestro cammina incerto sostenendosi con un bastone ma quando giunge al suo podio l’energia sprigionata dalla magia dell’attacco sovverte tutto e prende il sopravvento catturando il pubblico nella spettacolare cornice dello Sferisterio al calare della sera. Il direttore emerito – oggi 86enne- è un personaggio iconico nel panorama internazionale, ha guidato per cinque volte il celebre concerto di Capodanno di Vienna, collaborando con i maggiori teatri d’opera e festival al mondo come il Metropolitan Opera di New York, la Scala di Milano, il Festival di Salisburgo; è stato direttore musicale, tra gli altri, del New York Philarmonic, e del Teatro San Carlo di Napoli.

mehtaPer questa prestigiosa inaugurazione in programma era una fra le più celebri  opere mai composte, la Sinfonia n.9 di Ludwig van Beethoven in re minore op. 125, composta dal genio di Bonn tra l’autunno del 1823 e il febbraio 1824. Quest’opera straordinaria e titanica giunge attuale come non mai grazie ad un inno alla fratellanza universale: l’Inno alla gioia che, attraverso il testo del poeta tedesco Friedrich von Schiller, risuona nell’Arena Sferisterio. La celebre melodia che inneggia alla pace allarga il cuore ed emoziona il pubblico, forse perché la leggiamo come un appello accorato alla speranza e al ritorno alla normalità. Il dialogo tra gli oltre 150 artisti – tra orchestrali e coro – raggiunge un climax con gli interpreti solisti: il soprano Mandy Fredrich, il mezzosoprano Marie-Claude Chappuis, il tenore AJ Glueckert e il baritono Florian Boesch.

mehta2-325x217Un finale roboante e, a giudicare dalla risposta del pubblico che ha salutato il concerto con oltre sei minuti di applausi, la scommessa è vinta e questo concerto ha i connotati di un evento che rimarrà nella memoria di quanti hanno partecipato. L’evento sinfonico-corale è stato consacrato e ora si prosegue la stagione, che andrà avanti tra opere e concerti fino al 21 agosto, seguiranno l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Myung-Whun Chung (21 luglio) e le opere di Puccini (Tosca), Rossini (Il barbiere di Siviglia), Leoncavallo (Pagliacci). Sabato 23 luglio sarà la volta della serata dedicata a Mascagni – autore della colonna sonora per il celebre film del 1917 Rapsodia satanica – e a seguire del cantante e chitarrista Toquinho (13 agosto).

 

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Paolo Pinamonti e Zubin Mehta

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Zubin Mehta

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Il concerto di ieri sera allo Sferisterio

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