Il palco dello Sferisterio
di Marco Ribechi (foto di Andrea Petinari)
Un mostro della chitarra nello Sferisterio di Macerata. Il concerto live di Steve Vai nell’arena cittadina sarà sicuramente una data dell’estate 2022 che verrà ricordata negli annali della città, con la superstar di caratura mondiale che ha regalato al pubblico presente uno spettacolo generoso, coinvolgente e di livello tecnico assoluto.
Steve Vai a Macerata
Circa due ore di tecnica compositiva e chitarristica inarrivabili eseguiti dall’uomo che, forse più di chiunque altro, è considerato il maestro della chitarra sia per le sue capacità fuori dall’umano sia per la sua lunghissima e prolifica carriera. Vai infatti ha collaborato con qualsiasi musicista abbia fatto la storia della musica rock, a partire dal lontano 1979 quando entrò alla corte del mitico Frank Zappa.
Date le premesse ci si aspettava forse uno Sferisterio sold out ma così non è stato, con circa una metà dei posti in arena rimasti vuoti. Tra le facce del pubblico però non sono mancate quelle dei musicisti più o meno noti in provincia e, tra questi, praticamente la totalità dei chitarristi maceratesi che hanno a ragione ritenuto imperdibile l’evento.
Il pubblico dello Sferisterio
Insomma un pubblico più ristretto ma sicuramente fatto per la maggior parte di intenditori arrivati in arena per gustarsi qualcosa di unico. E così è stato con Vai carichissimo fin dai primi accordi, capace di trasmettere un’energia positiva contaminatrice, probabilmente dovuta alla possibilità di tornare a suonare live dopo la lunga pandemia che lo ha tenuto lontano dai palchi. «Dopo tre anni senza portare sul palco il nostro spettacolo – ha detto Vai – è sensazionale essere qui ora, con questo magnifico pubblico in questa arena meravigliosa».
Philip Bynoe
Ad accompagnare Vai altri tre musicisti di livello assoluto: Dave Weiner alla chitarra e alle tastiere, Philip Bynoe al basso e Jeremy Colson alla batteria. Per tutti c’è stato spazio per un momento di gloria individuale e gli assoli spaventosi che hanno offerto ai presenti non hanno sfigurato a confronto di quelli presentati per tutta la durata dello show dal capoband. Lo spettacolo, così come nella tradizione di Vai, non ha lasciato spazio a troppe chiacchiere o fronzoli ma è andato come un missile dritto al punto, ovvero la voce della chitarra che Vai sa far parlare come pochi altri nella storia della musica.
A fare un ottimo lavoro anche il service e i tecnici del suono che hanno saputo calibrare un’acustica praticamente perfetta. Il sound live ha quasi eguagliato quello di una registrazione in studio dando un’ulteriore prova della duttilità dello Sferisterio dove, ad accompagnare l’opera e i live pop, forse si potrebbe trovare più spazio anche per il rock di qualità da sempre troppo lontano dai confini maceratesi se non per pochi sporadici casi. I brani del repertorio classico si sono alternati con i pezzi dell’ultimo lavoro in un avvicendarsi di chitarre e soli che hanno lasciato ammutolito il pubblico in sala, in silenzio per quasi la totalità del concerto. Solo sul finale l’esplosione dei consensi con una standing ovation e un lunghissimo applauso in segno di totale e assoluta soddisfazione. «Grazie moltissimo per essere venuti, porteremo per sempre nella memoria questo bellissimo posto» ha detto Vai nel tripudio conclusivo tra le urla dei suoi fan. La data di Macerata è inserita nell’Inviolate tour 2022 partito il 4 giugno da Glasgow che, dopo aver toccato tra le altre località Londra, Dublino, Parigi, Stoccolma e Copenaghen, passerà anche a Berlino, Barcellona e Los Angeles. Si tratta del tour per presentare l’ultima fatica di Vai, l’album Inviolate, uscito il 18 gennaio 2022.
Dave Weiner
Jeremy Colson
Per non dire del duo con il tecnico...fusione di rock e lirica...fantastici
Spettacolo !!!!!! Serata bellissima
Concerto spettacolare
Direi uno dei migliori ospiti da vent anni a questa parte superlativo
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Da accapponare la pelle, un coinvolgimento emotivo da non riuscire a raccontare, serata meravigliosa, sopratutto un pubblico preparato educato, conoscitore.
Graxie agli organizzatori che sono riusciti a portare il più grande chitarrista, per me al mondo.
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