di Franco De Marco
Se la lista si chiama “Civitanova Cambia” ovvio che la mission sia quella di cambiare. Non solo il sindaco, rimpiazzandolo con Mirella Paglialunga (centrosinistra e civiche) ma anche la macchina comunale e in particolare. Lo ha detto chiaramente il leader di “Civitanova Cambia”, l’architetto Pier Paolo Rossi, consigliere comunale uscente, in apertura della presentazione della lista da “Raphael Beach”. «C’è bisogno di cambiare qualcosa anche radicalmente la macchina comunale. Lo dissi anche all’epoca di Corvatta ma fui ascoltato poco. Mirella Paglialunga è la persona adatta per risolvere anche questo problema. So come ha lavorato a scuola e lo può fare anche in Comune». E Mirella Paglialunga ha subito sposato la causa.
Pier Paolo Rossi, consigliere comunale uscente, è il leader della civica “Civitanova Cambia”
Ma secondo lei qual è l’opera pubblica principale da realizzare a Civitanova? «Da tecnico, da architetto, – ha risposto Rossi lanciando un’altra stoccata alle carenze della macchina comunale – dico che non c’è un’opera prioritaria. In questa città negli ultimi anni si è fatto veramente poco per opere pubbliche e infrastrutturali. Le ultime sono stati il palazzetto dello sport e la demolizione dell’ex Ente Fiera che ha dato alla città un nuovo spazio da riprogettare. A Civitanova vanno fatte tantissime cose. Di fondamentale per noi c’è un piano del traffico sostenibile. La ciclopedonalità deve essere continua nel senso che chiunque, dovendo uscire da casa e vuole usare la bicicletta, può raggiungere, in sicurezza, qualsiasi punto della città. In bici o a piedi. Questo è un punto di forza del nostro programma . Però è ovvio che le opere da realizzare devono essere prima progettate. A questa amministrazione è mancata la progettualità e la programmazione. Io sin dai primi Consigli comunali mi sono accorto che non c’era programmazione. Ho sempre detto: se a voi non piace il Prg, visto che state andando avanti a colpi di varianti, quindi state stravolgendo le previsioni, perché non fate una revisione generale del Prg? Le opere pubbliche devono essere quelle che servono alla città. Quando leggo che l’assessore al bilancio dice che sono arrivati i soldi del Pnrr, e non è vero, e che hanno messo milioni e milioni di finanziamenti dal Prrr, resto sbalordito. I progetti non ci sono. Che soldi può mandare lo Stato senza un progetto? Bisogna partire da questo. Inoltre, altro punto fondamentale, Civitanova deve diventare accessibile a tutti. Tutta la città comprese le spiagge. Tutti devono potersi spostare. Nel 2014 presentai una mozione per invitare la Giunta di allora a redigere dei piani urbanistici per l’abolizione delle barriere elettroniche che sono obbligatorie per legge. Votarono all’unanimità ma non fu fatto nulla. Né allora né negli ultimi 5 anni».
Rossi ha parlato anche di Civitanova Alta: «I cittadini si lamentano di essere stati abbandonati da qualsiasi Amministrazione. Ma se non ci sono i servizi la gente non va ad abitare a Civitanova Alta. Eppure c’è un patrimonio immobiliare bellissimo che sta li e non viene usato come Palazzo Ciccolini e l’ex tranvia. Anche qui c’è necessità di programmazione e progettualità».
Rossi ha presentato tutti i 18 candidati (qualcuno assente): alcuni già impegnati in politica da 5 anni altri al debutto. Una curiosità Federica Zuczkowski Bellandi ha ricordato di essere figlia di un calciatore (Andrea) e che pure il suocero (Peppe Bellandi) è stato un calciatore della Civitanovese.
Mirella Paglialunga, candidata sindaca del centrosinistra
Mirella Paglialunga ha sottolineato la sua ammirazione per il fare politica della lista: «Ho subito caldeggiato la presenza di Pierpaolo Rossi nella mia coalizione. Sono stata una sua sostenitrice ancora prima che scendessi in campo. Ho sempre apprezzato il suo modo di fare opposizione. Mi piacciono le caratteristiche di questa lista: persone competenti e dentro la rete sociale. E’ una generazione nuova che deve andare a rinnovare la politica cittadina. Io sto cercando anche un metodo nuovo di dare politica nel centrosinistra. Magari si può vincere ma poi non si può governare . Rendere gruppo i gruppi: questo il mio primo obiettivo. Non ho intenzione di governare col metodo ciarapichiano».
La candidata sindaca è tornata per un momento al confronto tra i candidati sindaco organizzato dall’associazione dei commercianti (leggi il resoconto). «Ci era stato chiesto: perché vi dovremmo votare? Non voglio fare polemiche ma il primo (senza fare nomi, ndr) ha espresso un concetto così maschilista e volgare per il quale credo che le donne della sua lista non lo dovrebbero votare. Il secondo ha parlato di soldi: votatemi perché arriveranno tanti soldi quindi io devo continuare. Il terzo o il quarto ha detto: votatemi perché conoscete il mio curriculum e un altro votatemi perché non andrò in Regione. Noi siamo gli unici a parlare di programmi».
Questi i candidati di “Civitanova Cambia”: Pier Paolo Rossi, Marina Bartolini, Roberto Bompadre, Giorgiab Cappella, Francesca Cerolini, Fabio Doria, Paola Formica, Oscar Genovese,Moia Giusepponi, Silvia Luciani, Alessia Marzoli, Andrea Matteucci, Alessandro Mazzaferro, Nicola Monteverde, Andrea Morresi, Antonio Rignanese, Andrea Scocco e Federica Zuczkowski.
(foto di Federico De Marco)
Uno dei rendering del progetto Eurobuilding per il nuovo porto
***
Intanto la candidata sindaca del centrosinistra Mirella Paglialunga interviene sul caso porto Dubai e sul relativo ricorso al Tar della Eurobuilding. «Certamente la questione – dice – passando nelle mani di un giudice, sia pure amministrativo, induce a un controllo e a una misura particolari nei commenti. Un criterio di comportamento, anche nella polemica politica più accesa, al quale sono particolarmente legata. Quando una questione passa nelle mani di un giudice il problema non è più quello del confronto tra le nostre “idee” e ipotesi politiche, ma la individuazione di colpevoli e/o innocenti. Si passa su altro piano che richiede altri criteri di azione e di interazione. Tuttavia, non posso non rimarcare che insieme alle diverse ragioni “tecnico-giuridiche” che ispirano il ricorso – aggiunge Paglialunga – il ricorrente richiama elementi di carattere generale relative proprio ai rapporti con il committente (il sindaco, il Comune, lo stesso personale tecnico di quest’ultimo). Un processo di collaborazione che appariva svilupparsi in reciproco accordo (e soddisfazione) in un clima che favoriva la ricerca comune delle soluzioni ai numerosi problemi che comunque la realizzazione del progetto avrebbe dovuto affrontare. Un clima che (probabilmente insieme ad altre valutazioni) convinceva il costruttore che il “progetto” fosse assolutamente coinvolgente l’intera Amministrazione oltre che legittimamente approvato».
«La “rottura” – continua Paglialunga – appare in tal modo inspiegabile, alla “luce” di ragioni esplicite e fondate e suggerisce invece “ombre” e “non detti” che alimentano sospetti e conflitti di interessi e convenienze. Di nuovo (vedi Lungomare Sud, Varco) i cittadini si trovano di fronte a progetti, di rilevante portata per la città e i suoi assetti, che non sono mai stati oggetto di un confronto partecipato tra Amministrazione, i loro diritti e interessi, le preoccupazioni collettive del futuro della città, che è innanzi tutto la “loro città”, non “la città del sindaco”. E di nuovo siamo di fronte ad una dimostrazione che quel modo di intendere la amministrazione cittadina, non solo scava un solco nei livelli di comprensione e partecipazione alla soluzione dei problemi comuni, ma rende le stesse soluzioni, anche quelle sbagliate secondo i criteri partecipativi, irrealizzabili. Respinte dalla stessa realtà. Lo stabilirà il giudice se vi sarà il colpevole che dovrà pagare. Speriamo che non siano i civitanovesi – conclude Paglialunga – Ma certamente dovranno essere gli elettori a scegliere i modi e i caratteri della nuova amministrazione della città ripudiando metodi opachi rispetto agli interessi collettivi».
A Civitanova Alta non vengono ad abitare per la "scomodità" intrinseca del paese ad essere abitato, specialmente da un giovane ma anche dagli anziani. Non giriamoci sempre attorno, senza la possibilità di avere la mobilità veicolare minima vitale non si vive. Il problema di Civitanova Alta non sono i "servizi", abbiamo negozi bar pasticcerie Pub e un supermercato, un Teatro, siamo 2700 anime. Date la possibilità ai residenti di vivere senza continui divieti, segnali stradali improvvisati da interpretare tutti i giorni, strade chiuse da un momento all'altro, date la possibilità di poter prendere la propria auto anche quando c'è una seppur piccola manifestazione che impedisce di poter parcheggiare l'auto al ritorno e non dico sotto casa ma nei parcheggi, quei pochi , che ci sono. In poche parole date un pò di importanza alla vita dei residenti. Ecco perchè un giovane, e lo dico con cognizione di causa, non vede l'ora di poter andare ad abitare altrove e magari venire a Civitanova Alta semplicemente per una pizza e tornare a casa tranquillamente ma non abitarci. Lo sapete tutti ma nessuno di Voi candidati proferisce parola su tale argomento seppur evidente e palese e la cosa è alquanto fastidiosa.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Sig. Pasquali, lei parla di momenti di vita, parla di temporanee situazioni legate a manifestazioni. Si deve dare importanza alla vita dei residenti ovvio ma non è che basta quello che lei ci racconta. I disagi di cui lei parla sono dovuti ad una assenza di programmazione nei periodi in cui si svolgono manifestazioni e lavori pubblici. Noi per servizi non intendiamo, negozi, bar, pub e supermercati, che ci sono: noi per servizi intendiamo uffici, enti e servizi per la gente, scuole, associazioni…etc. C’è bisogno di riportare le persone a Civitanova Alta per tutte le 24 ore: persone che lavorano, che creino indotto per quelle attività commerciali che lei cita; studenti che girino per la città alta popolando bar, pub, pizzerie; persone che visitino il paese e mostre di livello regionale e nazionale. Per servizi intendiamo parcheggi, sistemi di risalita adeguati, biblioteche, strutture adeguate e sicure per mostre ed eventi, impianti sportivi, un teatro “attivo” tutto l’anno, una piazza che non sia un parcheggio permanente. La città deve essere vissuta e non solo abitata. Così si ridà vita ad un paese, non solo non creando confusione alla viabilità che pur, a mio parere, deve essere molto limitata all’interno delle mura.