Futuro in Comune, ricorso accolto:
Corvatta e i suoi tornano in lizza
«Vinta una battaglia di democrazia»

ELEZIONI CIVITANOVA - La giustizia amministrativa ha riammesso la squadra dell'ex sindaco esclusa per vizi di forma dalla sottocommissione elettorale, ma avrà solo 21 consiglieri. Il capolista: «Rischiavamo di essere la vittima sacrificale di un rigore assoluto, ora ripartiamo con ancora più forza». Paglialunga: «L'esclusione avrebbe segnato l'annullamento dei principi democratici». Continua la polemica sulla mancata collaborazione del segretario comunale

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Mirella Paglialunga e Tommaso Corvatta nella sede di Futuro in Comune

 

di Giovanni De Franceschi

«Rischiavamo di essere la vittima sacrificale di un rigore assoluto, ma il Tar ha ribaltato questa impostazione. E per noi è già una vittoria, una battaglia vinta per la democrazia». Con queste parole Tommaso Claudio Corvatta ha annunciato, con a fianco la candidata sindaca del centrosinistra Mirella Paglialunga, l’accoglimento da parte del Tribunale amministrativo regionale del ricorso presentato da Futuro in Comune, lista che guida e che è stata riammessa alle prossime elezioni.

Ad escluderla era stata la sottocommissione elettorale per alcuni vizi di forma: in particolare era stata rilevata la mancata apposizione sotto la firma di Corvatta della dizione “consigliere comunale” quale pubblico ufficiale autenticatore delle schede, che aveva portato all’annullamento delle dichiarazioni di accettazione della candidatura alla carica di consigliere di sette candidati su 24. Da lì erano derivate anche altre violazioni a cascata e alla conseguente ricusazione totale della lista. Oltre a questo era stata contestata anche la mancanza di tutta l’anagrafica di una candidata sul modulo relativo all’autenticazione della dichiarazione di accettazione della candidatura.

paglialunga-corvatta1-325x244Tre i motivi dell’impugnazione della delibera della sottocommissione.  Per quanto riguarda la prima e più importante contestazione, «Corvatta – si legge nel ricorso – ha dichiarato la qualifica di consigliere comunale in tutte le formule di autentica di tutti i restanti moduli di accettazione della candidatura a consiglieri comunali, sicché nessun dubbio poteva residuare circa la sussistenza del potere di autentica». Per la seconda invece  «risulterebbe ugualmente certa la avvenuta identificazione» della candidata esclusa, «dal momento che gli estremi identificativi sono comunque presenti nella dichiarazione di accettazione che precede l’autentica nello stesso foglio». Oltre a questi due motivi Futuro in Comune aveva contestato anche la «violazione del dovere di soccorso istruttorio per la mancata rilevazione delle carenze suindicate da parte del segretario comunale in sede di acquisizione della documentazione», perché «qualora, invece, l’irregolarità nell’autentica della dichiarazione di accettazione fosse stata rilevata da subito, essa avrebbe potuto essere tempestivamente sanata». Insomma, la omessa collaborazione del segretario comunale di cui ha parlato anche la candidata sindaca durante la presentazione della lista Pd.

«Il Tar – spiega Corvatta – ha accolto la prima motivazione e non le altre due. In particolare ha rilevato che la mia firma con la qualifica di consigliere comunale era presente e ben leggibili sotto a 17 candidature, per cui si sarebbe potuta estrapolare la validità anche per le altre sette in cui mancava. Per quanto riguarda il secondo motivo, invece, ha ritenuto non ci fossero le condizioni per ammettere comunque la candidata. Mentre per il terzo, anche se non è stato accolto, ha adombrato possibili profili risarcitori nei nostri confronti. Il combinato di queste disposizioni quindi fa sì che la lista è stata riammessa senza una candidata. E a questo punto, quindi, per la rappresentanza di genere dovremo rinunciare anche ad altri due candidati uomini. Quindi non avremo più 24 candidati ma 21».

Fin qui la parte tecnica, dove resta da capire quali saranno i candidati a cui Futuro in comune alla fine rinuncerà. Ora i commenti politici. «Siamo molto soddisfatti di come si è chiusa questa vicenda – ha aggiunto Corvatta – ora abbiamo una voglia di rivincita che ci fa ripartire con ancora più forza. L’esclusione avrebbe impedito al centrosinistra di usufruire del nostro apporto, adesso vogliamo far vedere quanto possiamo valere».

«Sono soddisfattissima – gli ha fatto eco Paglialunga – perché l’esclusione della lista avrebbe segnato l’annullamento dei principi democratici. Questa vicenda inoltre ci insegna che la prudenza nell’assumere certe decisioni non è mai troppa e che una maggiore collaborazione dei soggetti deputati all’accoglimento delle liste avrebbe potuto favorire il superamento del problema senza necessità del ricorso». E qui ritorna il tema dell’omessa collaborazione imputata al segretario comunale. «Proprio il segretario – ha rilevato la candidata sindaca – dopo le dichiarazioni fatte ieri in tal senso mi ha inviato un lettera chiedendomi delle scuse pubbliche formali. Io ringrazio tutti coloro che hanno svolto il proprio lavoro sia in Comune che nella sottocommissione, ma ribadisco che un maggior scrupolo collaborativo avrebbe potuto evitare tutto questo. C’era tutto il tempo per sistemare le carenze rilevate nella presentazione della lista prima della scadenza del termine ultimo se ci fosse stata più collaborazione. E questo lo dimostra anche la sentenza».

 

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