Il confronto di ieri in sala consiliare
di Franco De Marco (foto Federico De Marco)
Chi si aspettava fuoco e fiamme dal confronto con i candidati a sindaco di Civitanova, organizzato dall’associazione dei commercianti Centriamo, è rimasto deluso. In realtà il faccia a faccia, sala consiliare piena con un centinaio di persone in gran parte però candidati consiglieri, è rimasto un po’ ingessato (una domanda e risposta contingentata). Con il sindaco Fabrizio Ciarapica (centrodestra ) sulla difensiva, ad illustrare le cose fatte in questi 5 anni, le due candidate donne, Mirella Paglialunga (centrosinistra e civiche) e Silvia Squadroni (civiche) spesso pungenti contro le scelte dell’Amministrazione comunale uscente e gli altri due candidati uomini, Vinicio Morgoni (civiche) e Paolo Maria Squadroni (civiche) più soft ed ecumenici. Non ha partecipato, a causa di precedenti impegni, la candidata del Movimento 3 V Alessandra Contigiani.
Fabrizio Ciarapica
A porre le domande la presidente dell’associazione Centriamo Debora Pennesi. Un confronto utile per capire come la pensano gli aspiranti alla fascia tricolore. Saranno proposte altre varianti per creare nuovi centri commerciali? Ovvero: Civitanova ha bisogno di ulteriori centri commerciali? Ecco il tema dei temi che stava più a cuore ai commercianti. Le risposte sono state variegate. Il sindaco uscente ha giustificato le scelte della sua Giunta: «Non abbiamo voluto far perdere al territorio delle opportunità. Con il nuovo insediamento a Fontespina abbiamo riqualificato un’area abbandonata». Paolo Squadroni: «I centri commerciali non devono crescere a discapito delle are verdi». Nette invece Paglialunga e Silvia Squadroni. «La città ha bisogno di riappropriarsi di un commercio di vicinanza. – ha detto Paglialunga – Noi siamo contrari a nuovi centri commerciali». Tranchant Silvia Squadroni: « Noi non faremo nuove varianti». Morgoni: «Siamo contrari al proliferare di nuovi centri commerciali. In America li stanno smantellando. Nell’area Ceccotti noi vediamo parco e parcheggi».
Vinicio Morgoni
Altro tema caldo il futuro del porto. «Noi parliamo con gli atti – ha detto Ciarapica – Abbiamo affidato all’Università di Camerino l’incarico per una riqualificazione dell’area portuale in collegamento con il centro». Paglialunga: «Ciarapica mistifica i fatti. L’incarico all’Università di Camerino è stato dato dopo il fallimento del Progetto Dubai. Noi chiediamo prima di tutto la messa in sicurezza dell’area». Silvia Squadroni: «Il dubbio che il progetto Dubai possa essere ripresentato esiste. La nostra idea è un ampliamento ad est. Prendiamo l’impegno di affrontare con la Regione il problema». Morgoni: «Si alla nuova dasrsena senza toccare gli spazi attuali». Paolo Squadroni: «Ci vuole un nuovo piano particolareggiato dopo un confronto con la Regione. Siamo per creare gruppi di acquisto per materie prime e carburanti».
Silvia Squadroni
Caldissimo il tema Varco sul Mare. Il sindaco uscente ne ha approfittato per dare una tirata d’orecchio agli altri candidati sostenendo che la scelta ormai è stata fatta. «Quando si parla bisogna avere conoscenza dei fatti. Noi abbiamo affidato al Politecnico di Milano, eccellenza europea, il progetto di riqualificazione del Varco che è già entrato in esecuzione con lo spostamento della cabina elettrica e con il via ai sottoservizi. Non si può sempre rimettere in discussione tutto. Non c’è stato un concorso di idee perché abbiamo scelto il meglio per la pianificazione: il Politecnico di Milano . E’ previsto anche un grande anfiteatro». Per il primo cittadino uscente, insomma, la scelta per il Varco è stata già fatta. «Il varco non deve essere riempito. E il verde non deve essere toccato. – ha affermato Paglialunga – Noi pensiamo ad una piazza a mare con valorizzazione del verde». Silvia Squadroni: «Io lo chiamo Arco a mare e non Varco. E’ l’occhio che guarda il mare. Preferiamo un concorso di idee rivolto ai professionisti civitanovesi». Morgoni: «La nostra proposta è realizzare qui, per un mese d’estate, un Festival dei talenti civitanovesi. E perché non utilizzare gli spazi, ad esempio la palazzina liberty, per consentire ai commercianti di esporre i loro prodotti?». Paolo Squadroni: «Auspico che l’area del Varco sia fruibile sia d’estate sia d’inverno (come si fa non la pioggia e il freddo? ndr) con spettacoli ed eventi tutto l’anno».
Mirella Paglialunga
Il confronto non poteva toccare lo scottante problema della carenza dei parcheggi problema dei problemi per Civitanova. Silvia Squadroni: «Riprendiamo la vecchia idea di utilizzare l’area Ceccotti dove approntare anche il terminal degli autobus». Morgoni : «Allarghiamo i parcheggi nella zona dello stadio con minibus per raggiungere il centro. Nuovi parcheggi nella zona industriale A, per chi viene da Foligno, e utilizziamo i grandi contenitori abbandonati come quello della ex Saef a 100 metri dal centro». Paolo Squadroni: «Navette per collegare il centro con le periferie». Ciarapica: «In questi 5 anni Civitanova è cresciuta parecchio. Per i parcheggi abbiamo un piano strategico. Ne abbiamo creato uno nuovo, 230 posti, nell’area ex Anconetani al porto che era abbandonata. Stiamo lavorando per offrire agevolazioni ai commercianti per i loro clienti. Presto daremo l’annuncio». Paglialunga: «Sicuramente con noi il varco non diventerà un parcheggio (come in parte previsto dalla Politecnico di Milano, ndr). Noi prevediamo parcheggi scambiatori recuperando grandi contenitori abbandonati. Si può fare». La candidata del centrosinistra si è voluta anche togliere anche un sassolino dalla scarpa: «Su Facebook hanno scritto minchiate. Che io sarei di Colmurano, no io sono nata e vissuta a Civitanova».
Paolo Squadroni
Spettacoli ed eventi. Se Ciarapica ha ribadito la scelta prioritaria per Civitanova Danza e Popsophia, e concerti vari in piazza, gli altri hanno tutti auspicato, soprattutto, una programmazione non dell’ultimo momento ma ben strutturata e diffusa con largo anticipo.
Scusi ma perché uno dovrebbe votare per lei? E’ stata la domanda finale, fuori dagli schemi, posta da Debora Pennesi. Silvia Squadroni: «Mi sono organizzata per dedicare tempo a questa città e prendo l’impegno a non usare il Comune come trampolino di lancio per una carriera politica, a non candidarmi alle prossime politiche o regionali. Invito anche gli altri candidati a prendere questo impegno». Morgoni: «Perché ha visto il mio curriculum e la mia storia personale. Io propongo cose che si possono fare». Paolo Squadroni: «Rubo una battuta di Al Pacino da Scarface. Perché ho solo due cose: la mia parola e le palle». Ciarapica: «Cambiare significherebbe arrestare la crescita e perdere le risorse che abbiamo trovato». Paglialunga: «Votare per me significa dare fiducia ad un programma serio. Tutte le persone parteciperanno alle decisioni».
Intanto per domenica prossima, dalle 15 alle 20, l’associazione Centriamo ha organizzato un Pop Up Shopping con musica live in centro con la Mabo Band.
Il pubblico presente ieri in sala Consiliare
Il nuovo Sindaco di Civitanova marche la prima cosa dovrà pensare per i parcheggi perché con la gente che viene dall'umbria non ci sta più posto per parcheggiare da qualsiasi angolo della città.
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I centri commerciali sono la rovina del piccolo commercio e, quindi, della struttura sociale di una comunità.
Mi sa che non ha capito le domande oppure ha deciso di mollare.
Il nuovo parcheggio nell’area portuale ex Anconetani in realtà conterrà al massimo 120 auto.
A seguito del recente recupero dell’area scoperta ex Anconetani, di 2.943 metri quadrati, l’amministrazione comunale ha deciso di utilizzare quello spazio per la realizzazione di un parcheggio pubblico per circa 120 auto.
Leggendo la delibera di Giunta n 609 del 27 Dicembre 2021 sul recupero dell’area, si indica come riferimento l’articolo 37 del codice della navigazione che descrive una procedura di assegnazione con pubblicazione del progetto ed eventuale confronto con altri progetti presentati da altri soggetti interessati. Si ricorda che ci troviamo in area portuale e che l’area è demaniale non certo area del comune. Secondo l’articolo 37 del Codice della navigazione, citato nella delibera, si dovrebbe attivare una procedura ad evidenza pubblica. Si dovranno acquisire i pareri, previsti da norme e regolamenti, sia degli uffici interni dell’Amministrazione che da Enti esterni ( Capitaneria di Porto, Agenzia delle Dogane, ecc.). Se l’esito dell’istruttoria è positivo e non sono pervenute manifestazioni d’interesse da altri soggetti, l’Ufficio provvederà alla compilazione delle procedure del Sistema informativo del Demanio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed altre incombenze. Non sembra esserci evidenza, che quanto richiesto da legge, sia stato finora implementato dall’Amministrazione Comunale. E’ vero che a seguito del nuovo quadro normativo il Comune è oggi titolare delle funzioni amministrative sul demanio marittimo, incluso quello portuale, che consentono all’Ente Locale, l’amministrazione diretta dei beni demaniali marittimi, ma quanto previsto dal Comune sembra più in linea con l’articolo 34 del codice della navigazione rispetto al richiamato articolo 37. In realtà l’articolo 34 richiede una approvazione ministeriale o perlomeno di un ente di livello superiore, infatti resta ascritta alla competenza statale ed in particolare al Corpo delle Capitanerie di Porto, la funzione relative alla risoluzione delle contestazioni che sorgono nel corso della delimitazione ai sensi dell’art. 34 del Codice della Navigazione. In aggiunta, qualunque intervento nell’area portuale dovrebbe essere in linea con le finalità previste nel Piano regolatore portuale vigente.
Perché tanta fretta? Quando è noto che il governo potrebbe intervenire a breve sulla disciplina generale delle concessioni demaniali. Oltretutto l’area in questione è ancora oggetto di un contenzioso legale il cui esito non è scontato? In caso di retrocessione dell’area riuscirà il Comune ha recuperare la spesa per la pulizia dell’area e il costo della sistemazione?
Il quadro normativo di riferimento, richiamato nella delibera di Giunta comunale, non sembra coerente con le azioni intraprese.
E’ chiaro che l’amministrazione vuole portare avanti questo progetto del Politecnico di Milano a tutti i costi senza il minimo necessario coinvolgimento della Città. Il progetto dovrebbe essere sviluppato con il minimo impatto sul verde esistente, ritenendo che ridurre una zona verde già esistente, per fare spazio ad eventuali impianti sportivi e parcheggi, appare un’idea del tutto fuori luogo. Basta guardare i progetti che si stanno sviluppando proprio a Milano per far diventare zone verdi alcune vie centrali importantissime ed altrettante piazze.Milano si sta trasformando in una città verde ed a noi ci toccherà forse sorbire, nel cuore della nostra città, un sostanziale abbattimento di un boschetto presente da decenni e, contestualmente, la presenza di un impianto sportivo del tipo “water Soccer” ( una sorta di calcetto giocato in un campo con una strato di una ventina di centimetri di acqua). Provate ad immaginare due gruppi di scalmanati impegnati in uno sport ad alta intensità fisica ( tanto da rendersi necessarie delle protezioni per giocare)nel salotto buono della nostra città. I cittadini hanno tutto il diritto ad essere adeguatamente informati del progetto, vista l’importanza dell’area. Infatti, ad una attenta analisi dei “rendering” proposti si desume che verrà distrutto circa il 40% del parco esistente di circa 6800 metri quadrati per sviluppare circa 2620 metri quadrati tra parcheggio, campo di basket e campo di water soccer, impianti sportivi del tutto fuori luogo e fuori contesto.
Lo devo riconoscere, del Water Soccer, non avevo mai sentito parlare. Sono allora andato su internet per cercare di acculturarmi in merito. Trattasi di un campo di dimensioni variabili intorno 20 m x 10 m, dotato di piccole porte, contenente uno strato di acqua o acqua e schiuma di spessore tra 15 e 30 cm per giocare a calcio.Si evince a colpo d’occhio che tali impianti, in genere, sono inseriti in centri sportivi regolati e vigilati perché è uno sport che comporta dei rischi, è un gioco con squadre contrapposte e va praticato con un adeguato casco protettivo perché, come si dice a Citanò, se “ sbiscia”. Vi sembra un impianto da installare in una piazza centralissima e che si vorrebbe di alta qualità? In pratica un laghetto nella disponibilità di chiunque, per non parlare dei problemi ambientali: spreco di acqua e in caso di uso di schiuma anche inquinamento ambientale. Dovremo forse mettere una guardiania comunale o dare un contributo ad un’associazione per la sua gestione, da ultimo vi sembra un buon biglietto da visita avere due gruppi contrapposti di giovani presi dalla foga agonistica correre urlanti nell’area che si vuole descrivere come il salotto buono della Città? Forse erano meglio le bancarelle di pesce. Lascio alla cittadinanza l’ardua risposta. Voglio solo far osservare che la fontana posta nel giardino a lato dell’arco è stata svuotata per diversi anni perché l’amministrazione non è stata in grado di mantenere nemmeno i pesci rossi che una volta sguazzavano all’interno e solo recentemente riattivata, in compenso avremo il “Water Soccer”.