A Roma i sindacati e il ministero della Salute raggiungono un accordo sulla sicurezza degli operatori sanitari che prevede dispositivi di protezione e tampone per tutti. A Macerata la Fp-Cgil presenta un esposto in procura proprio per i mancati tamponi in Area Vasta 3. Nell’accordo, sottoscritto dai sindacati confederali, sono state accolte le richieste per avere adeguati dispositivi di protezione individuali, il tampone per tutti gli operatori e procedure di sorveglianza sanitaria omogenee su tutto il territorio nazionale. Inoltre, sono state assicurate misure di salvaguardia per il personale idoneo ma con patologie pregresse, procedure di sanificazione in tutti i luoghi di lavoro, il ripristino della quarantena, l’impegno ad intervenire con norme per garantire la proroga dei contratti, la stabilizzazione del personale e un piano straordinario di assunzioni. «Ora le aziende marchigiane dei settori interessati si adeguino subito, a partire dall’Asur, Marche Nord, Inrca e Ospedali Riuniti di Ancona», avverte Matteo Pintucci, segretario generale Fp Cgil Marche. E infatti proprio nella nostra provincia la federazione territoriale della Fp-Cgil, guidata da John Palmieri, punta il dito contro la dirigenza dell’Area Vasta 3. «I presidi territoriali di Corridonia, Recanati, (anche la rsa), sono già contagiati – attacca il sindacalista – la macchia d’olio è inarrestabile e nessun operatore deve rimanere esente dal tampone. E’ fondamentale. Questa mattina la Fp Cgil Macerata ha inviato esposto alla Procura per i mancati tamponi agli operatori in Area Vasta 3 (in controtendenza rispetto a quanto eseguito in AV4, AV5 e Torrette di Ancona), peraltro nello stesso giorno in cui a Roma si firma un protocollo d’intesa con tutte le organizzazioni sindacali confederali e di categoria sulla prevenzione e sicurezza dei lavoratori. Centinaia gli infermieri, medici e oss infettati oggi sono in quarantena: per evitare ulteriori criticità dobbiamo effettuare tamponi a tutti – continua Palmieri – ed evitare di richiamare operatori dalla quarantena senza prima avere effettuato il tampone per valutarne le condizioni di salute e l’eventuale contagio. Siamo in una situazione di emergenza, risultato anche dei tagli alla sanità, con migliaia di posti letto distrutti in nome del contenimento della spesa e dei patti di stabilità. In molti casi il rispetto delle regole Ue è servito come alibi per privatizzare servizi o destinare al privato fondi sottratti alla sanità pubblica. La Fp Cgil in prima linea chiede di trasformare in atti concreti le richieste già inoltrate al servizio Salute delle Marche per compensare la grave carenza di personale peraltro in forte aumento di contagio nel breve termine. Percorsi assunzionali ad hoc, quali graduatorie a tempo determinato anche solo per titoli per le figure richieste, e stabilizzazioni quale frutto di un piano straordinario occupazionale. Infine – conclude il segretario provinciale – un appello ad accettare il coinvolgimento di tutti i soggetti che mettono a propria disposizione il proprio sostegno, ci riferiamo a tutte quelle ong che operano in condizioni di emergenza».
Tamponi solo a Politici e Calciatori.... Per tutti gli altri non sono necessari,,,
Bravo John !!!
Natali Giacomo e daje glieli fanno si pero' dopo morti!!! Capito che fenomeni!!! Na vergogna!!
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Non si faceva prima a denunciare Maccione e Ceriscioli. Giusto per non perdere tempo per cercare i diretti interessati sia per i tamponi e soprattutto il secondo per i tagli. Però i sindacati giustamente si occupano dei lavoratori ma mi sembra che di tamponi e mascherine per chi sta a casa non ci sia grande preoccupazione e qualcuno si dovrebbe fare carico di questo. Oh no??? Le farmacie ne sono provviste? Le televisioni parlano di centinaia di fabbriche riconvertite e di milioni di mascherine provenienti da tutto il mondo per poi sentire un medico di famiglia che mostra due mascherine e quattro guanti come fornitura settimanale. Di buono la notizia del signore di Macerata che mette a disposizione un appartamento per medici e infermieri ma qui ci vogliono interi alberghi che tanto rimarranno vuoti per un bel pezzo.