L’ex dg di Banca Marche, Massimo Bianconi, è comparso oggi al tribunale di Macerata per testimoniare al processo in cui l’avvocato Massimo Camiciola è imputato per diffamazione verso l’ex presidente della Fondazione Carima, Franco Gazzani. Il processo tocca proprio alcuni aspetti della vicenda di Banca Marche perché la diffamazione riguarda un articolo comparso su Cronache Maceratesi, sul ricorso che avevano presentato i legali del gruppo Lanari al tribunale di Ancona contro Banca Marche e Tercas in cui si sarebbe ipotizzato che c’era un copione nelle vicende che hanno portato all’interruzione delle linee di credito verso il gruppo edile. Un copione che, si affermava, più in generale avrebbe portato al dissesto dell’istituto di credito.
Prima di Bianconi, in aula, davanti al giudice Francesca Preziosi, sul banco dei testimoni si è seduto oggi l’imprenditore civitanovese Germano Ercoli. A lui è stato chiesto se fosse a conoscenza di quanto ammontasse l’esposizione del gruppo Lanari-Camiciola con Banca Marche. L’imprenditore ha detto di non ricordarlo. Poi è stata la volta di Bianconi che però alla fine non è stato sentito. Il motivo è che è imputato al processo di Banca Marche e il giudice gli ha detto di presentarsi la prossima udienza (il 22 novembre) accompagnato da un avvocato. Chi non si è presentato al processo è l’imprenditore Lauro Costa, testimone chiamato dalla difesa. Il giudice ha disposto l’accompagnamento coattivo e Costa la prossima udienza sarà portato in tribunale dai carabinieri. Al processo l’accusa è sostenuta dal pm Stefano Lanari. Camiciola, che respinge con forza le accuse, è difeso dagli avvocati Giovanni Bora e Rita Sisti. Gazzani e la Fondazione si sono costituiti parte civile, tutelati dall’avvocato Gabriele Cofanelli. E’ di 100mila euro la richiesta di risarcimento.
(Gian. Gin.)
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