E’ stato sottoscritto questa notte l’accordo tra Nuova Banca Marche e le organizzazioni sindacali, propedeutico all’integrazione dell’istituto marchigiano con Ubi Banca. Lo comunica in una nota la Fabi sottolineando che grazie all’intesa è stata “scongiurata la legge 223 sui licenziamenti”.
In particolare, sono stati pattuiti il pensionamento e l’esodo volontario per almeno 270 dipendenti con il ricorso alla parte straordinaria del Fondo di Solidarietà di settore e l’utilizzo dei contratti di lavoro part time come ulteriore leva di riduzione del costo complessivo del lavoro mediante l’accoglimento delle domande giacenti (circa 100) e di quelle che verranno presentate entro fine maggio. È stata inoltre definita a carico di ciascun lavoratore, con il supporto della sezione ordinaria del Fondo di Solidarietà, la prestazione obbligatoria di 14 giornate di solidarietà (17 per i dirigenti), scaglionate in tre anni e comunque riducibili in base a meccanismi di volontarietà.
“Con questo accordo trovano conciliazione gli interessi dei lavoratori e le esigenze dell’azienda, che prosegue così il percorso di integrazione in Ubi, avendo definito una delle condizioni essenziali per il closing dell’operazione”: è questo il commento di Riccardo Colombani, della segreteria nazionale di First Cisl, in merito all’intesa siglata nella notte.
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