Si riaprono i giochi per la vendita di Banca Marche e delle altre tre good bank salvate lo scorso novembre (Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara), dopo il rifiuto dell’offerta dei fondi di investimento ora è più probabile la vendita distinta degli istituti. Tornano in campo le banche che avevano manifestato interesse ricontattate dagli incaricati alla cessione. Secondo il Sole 24 ore di oggi “Ubi potrebbe essere sul dossier Carife. Bper starebbe esaminando i conti di Banca Marche e Banca Etruria. Mentre Banca Popolare di Bari avrebbe messo nel radar Carichieti”. Gli approfondimenti saranno fatti per tutto il mese di agosto per arrivare ad una offerta in settembre. Il termine ultimo per evitare le sanzioni europee. Alla base del riavvicinamento delle banche al dossier delle good banks , secondo il quotidiano economico di Confindustria, c’è anzitutto il superamento senza problemi degli stress test dell’Eba e della Bce: Bper può vantare un Cet 1 ratio del 14,49%. Un fattore che stimola il nuovo interesse è la valutazione scontata degli asset in vendita. In Banca d’Italia ci sarebbe la consapevolezza che la somma del valore delle singole cessioni possa essere superiore all’ammontare offerto fino ad oggi per l’intero blocco. Potrebbero comunque tornane in campo con un rialzo i due fondi Apollo e Lune Star e il gruppo riassicurativo Barents. Altro soggetto menzionato è il fondo Apax. Resta probabile l’intervento del Fondo interbancario per la tutela dei depositi per la quota mancante tra il prezzo di cessione delle quattro banche e il valore del patrimonio.
Possibilista sul rientro di Bper (Banca Popolare Emilia Romagna) anche Milano Finanza: “La banca ha le carte in regola per acquistare la Nuova Banca Marche con Nuova Banca Etruria” dice citando un’analisi di Banca Akros: “L’acquisizione sarebbe gestibile per Bper data la sua forte posizione di capitale con un Cet1 sopra il 14% a seguito dell’adozione dei modelli Airb. Comunque, alcune questioni chiave, come la gestione del personale, rimangono aperte ed è troppo presto per fare qualsiasi ipotesi sul prezzo della transazione. In ogni caso, pensiamo che il consolidamento del settore bancario italiano si intensificherà nei prossimi mesi e ribadire la nostra raccomandazione buy e il target price a 5,3 euro sul titolo Bper che in borsa al momento scende dell’1,49% a 3,43 euro”.
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Prima si e’ spinto a tutti i costi per la vendita in blocco e ci si ritrova con offerte a prezzi di saldo, poi dopo la doccia fredda si scopre l’acqua calda e cioe’ che uno spezzatino in extremis potrebbe garantire un introito complessivo piu’ alto, sempre in un contesto di saldi, mentre trattare ora con qualche ringalluzzita banca o con i soliti fondi non pare una passeggiata e alla fine al costo del cosiddetto salvataggio si dovra’ sommare quello della cosiddetta vendita.