Al centro, l’avvocato Renato Borzone e Massimo Bianconi prima di entrare in tribunale in una foto d’archivio
Udienza preliminare del procedimento sul default Banca Marche: in tre chiedono di essere giudicati con il rito abbreviato. Si tratta del gruppo del collegio sindacale rimasto in carica fino al 2012 e composto da Franco D’Angelo, Marco Pierluca e Piero Valentini. Come per gli ex vertici dell’istituto di credito, gli viene contestata – tra gli altri reati – anche la bancarotta fraudolenta. Per loro, il difensore Salvatore Santagata del foro di Bologna ha chiesto e ottenuto questa mattina di procedere con il rito alternativo, condizionato dall’ammissione delle trascrizioni del processo che ha riguardato la corruzione tra privati tra l’ex dg Massimo Bianconi e gli imprenditori Davide Degennaro e Vittorio Casale. Il primo è stato condannato lo scorso gennaio a tre anni di reclusione, il secondo a due (leggi l’articolo). Il collegio di giudici ha invece decretato l’assoluzione per Casale. Attraverso l’abbreviato e, dunque senza arrivare a dibattimento, la difesa dei tre sindaci spera di controbattere alla tesi dell’accusa, sostenuta dai pm Andrea Laurino, Marco Pucilli e Serena Bizzarri. Per gli altri tredici indagati, la procura ha già chiesto il rinvio a giudizio, ma il gup Carlo Cimini non si è ancora espresso. Il 24 aprile e l’8 maggio si terranno le prossime udienze. Entro l’inizio dell’estate, il giudice dovrebbe esprimersi su chi dovrà affrontare il processo davanti al collegio. Il dibattimento, con ogni probabilità, non si terrà in tribunale ma in una struttura più ampia, per dare diritto alle parti lese – sono circa 2800 quelle ammesse, tra cui Bankitalia e il Comune di Jesi – di poter partecipare al processo. Molti risparmiatori si sono costituiti attraverso l’Unione Nazionale Consumatori, rappresentata dall’avvocato Corrado Canafoglia, e l’Adiconsum con i legali Erica Micucci ed Ezio Gabrielli.
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