Arresti domiciliari per Luca Traini, palla alla Cassazione: udienza venerdì (12 luglio). La difesa ritiene che il 30enne maceratese non debba stare in carcere e che sia sufficiente una misura più lieve come quella degli arresti domiciliari. Traini è stato condannato a 12 anni per strage per avere, il 3 febbraio dello scorso anno, ferito sei persone di origine africana sparando loro contro.
Un raid in giro per le strade di Macerata che si è scatenato, a detta dello stesso Traini, a causa dell’omicidio di Pamela Mastropietro (la 18enne romana uccisa il 30 gennaio 2018 a Macerata da Innocent Oseghale, 30enne nigeriano condannato in primo grado all’ergastolo). Traini dal giorno dell’arresto è in cella, attualmente si trova nel carcere di Montacuto, ad Ancona. Il 26 settembre si svolgerà, davanti alla Corte d’assise d’appello di Ancona, il processo di secondo grado in cui la difesa (Traini è assistito dall’avvocato Giancarlo Giulianelli) cercherà di far valere le proprie ragioni, a partire dal fatto che il raid non sarebbe legato a motivazioni razziste e che inoltre non è possibile contestare al 30enne il reato di strage. L’udienza in Cassazione arriva dopo che il tribunale del Riesame aveva respinto la richiesta di modificare la misura cautelare per Traini.
(Gian. Gin.)
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