di Gianluca Ginella
«Mi scuso per quello che ho fatto, in carcere ho capito di aver sbagliato. Mi scuso con i feriti». Così Luca Traini al processo in corso alla Corte d’assise del tribunale di Macerata (presieduta dal giudice Claudio Bonifazi) con rito abbreviato. Il 29enne ha reso spontanee dichiarazioni prima che prendesse la parola l’accusa con le richieste di condanna. Traini ha tirato fuori dalla tasca alcuni fogli, scritti a mano, e ha iniziato a leggere. A otto mesi di distanza dal raid in cui il 3 febbraio sparò a sei persone d’origine africana per le strade di Macerata, Traini dice di essersi pentito. Subito dopo il fatto non aveva mostrato segni di pentimento, oggi in udienza invece ha chiesto «scusa alle persone che ho ferito, ho capito di aver sbagliato. Sono pentito». Traini, con al fianco il suo legale, l’avvocato Giancarlo Giulianelli, ha anche aggiunto «che dicono che è borderline ma ha raccontato la sua storia difficile» spiega il legale. Traini ha anche detto «non sono un razzista» e che voleva sparare «agli spacciatori, quei giorni c’era un bombardamento mediatico sulla diffusione della droga. Ringrazio le forze dell’ordine per il grande impegno contro lo spaccio».
Dopo le dichiarazioni del 29enne maceratese la parola è passata al procuratore Giovanni Giorgio per la requisitoria. L’accusa ha chiesto la condanna a 12 anni per strage con l’aggravante dell’odio razziale. Il procuratore nel complesso ha ritenuto che tutti i reati contestati portavano a una pena complessiva di 22 anni. 16 anni per la strage, più 5 per l’aggravante dell’odio razziale. Con il resto dei reati si arriva a 22 anni che scendono a 12 con la riduzione di un terzo per il rito e le attenuanti generiche (Traini è incensurato). Il procuratore Giorgio ha inoltre aggiunto che, se i giudici non dovessero contestare la strage ma il tentato omicidio, allora la richiesta di condanna è a 10 anni.
«Il reato di strage non c’è, al massimo si può parlare di tentato omicidio e solo per due delle parti offese. Per gli altri 4 feriti dalle perizie è emerso che non hanno rischiato di essere uccise per i punti in cui sono state colpite – ha detto Giulianelli nell’arringa –. Sull’odio razziale: la discriminazione per l’altrui criminalità non è discriminazione per l’altrui diversità. Non ha agito per odio razziale. Lui ce l’ha con gli spacciatori». Inoltre l’avvocato Giulianelli in aula ha contestato la perizia dello psichiatra Massimo Picozzi che ha concluso che Traini era capace di intendere e volere. «Picozzi è come Maradona, però anche il più bravo al mondo può avere giorni bui – ha detto Giulianelli –. La psichiatria non è una scienza esatta. Infatti abbiamo tre perizie. Due di queste (quella di Giovanni Battista Camerini e quella del carcere di Piacenza dove Traini era stato 30 giorni in osservazione dopo aver dato in escandescenze mentre era in cella a Montacuto, ndr) dicono che ha disturbi di personalità».
Tredici al processo le parti civili. Si sono costituiti i sei feriti, due persone contro cui Traini aveva sparato mancandole, il Pd di Macerata (“il lupo” esplose un colpo contro la vetrinetta di fianco all’ingresso del partito in via Spalato) e poi il titolare del Terminal, una donna la cui auto venne danneggiata da uno sparo, il comune di Macerata, il titolare della discoteca Babau. «Traini si è pentito? E come? Facendo delle dichiarazioni oggi? Ha chiesto scusa a tutti? Ha fatto azioni risarcitorie? Non mi sembra – dice l’avvocato Raffaele Delle Fave che assiste Jennifer Otiotio, una dei feriti di Traini, e che ha chiesto un risarcimento di 750mila euro –. La pena richiesta è bassa. Per me non ci sono i presupposti per concedere le attenuanti generiche». Il Pd ha chiesto un risarcimento «secondo quanto ritenuto di giustizia» ha detto l’avvocato Nicola Perfetti. Il legale Ilenia Catalini ha chiesto per il suo assistito, Gideon Azeke, uno dei feriti, un risarcimento di 20mila euro.
Azeke il 26 settembre ha patteggiato un anno e 10 mesi per resistenza a pubblico ufficiale (aveva aggredito due poliziotti durante un controllo). Innocent Ayemere (contro cui Traini sparò, mancandolo) tutelato dal legale Matteo Totta, ha chiesto 25mila euro. L’avvocato Froldi che assiste il Terminal ha chiesto un risarcimento secondo giustizia. Paolo Cognini difende tre dei feriti: per due di loro (Kofi Wilson, Omagbon Festus) ha chiesto una provvisionale di 50mila euro e per Omar Fadera non meno di 40mila euro. Per Muhammad Toure e Makam Diaby (che scampò agli spari) l’avvocato Gianfranco Borgani ha chiesto un risarcimento di 80mila e 20mila euro.
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