Il questore Antonio Pignataro
«Sub lege libertas, cioè: sotto la legalità, la libertà. Questo è il motto della polizia nel quale noi fedeli servitori dello Stato crediamo fermamente e che vorremmo trasmettere ai cittadini. Nessuno può assolutamente sostituirsi allo Stato, nessuno può farsi giustizia da solo. E questo ennesimo arresto dimostra che lo Stato c’è ed è presente e i risultati sono concreti». Sono le parole del questore Antonio Pignataro. Il riferimento è all’arresto di Gideon Azeke, il 27enne nigeriano ferito da Luca Traini in corso Cairoli e finito in manette per spaccio di eroina (leggi l’articolo). E il monito è chiaro: il fatto che sia stato arrestato non può in alcun modo giustificare il raid di Traini, né tantomeno generare possibili emulatori o giustizieri solitari. Il lavoro delle forze dell’ordine va lasciato alle forze dell’ordine, e solo a loro. Questo prevede uno Stato di diritto. «In un paese democratico come l’Italia – aggiunge il questore – è solo nella legge che troviamo la nostra vera libertà e la nostra vera sicurezza. La polizia di Stato e le altre forze dell’ordine, nella provincia di Macerata, hanno dimostrato di saper difendere e tutelare tutti i cittadini. E continueremo ad essere presenti, assicurando altre persone alla giustizia. Come poliziotti, ed è un principio in cui crediamo con forza, non possiamo assolutamente procedere a un arresto, a un fermo, a una perquisizione e così via se non si ravvisano i presupposti di legge. Il nostro dovere è quello di combattere la criminalità e lo facciamo ogni giorno con disciplina e onore. Ma anche quello, soprattutto, di trovare le prove di ogni condotta delittuosa, di raccogliere qualsiasi elemento, di accertare i riscontri per poter procedere alla privazione della libertà di qualsiasi persona. Come in questo caso: abbiamo proceduto all’arresto solo dopo aver raccolto elementi inconfutabili, passati al vaglio della procura e poi del giudice che ha disposto l’ordinanza di custodia cautelare».
Il questore Antonio Pignataro e Maria Raffaella Abbate, dirigente della Squadra mobile
Da qui l’appello ad avere massima fiducia nello Stato, nelle istituzioni e nelle forze di polizia. «Ogni giorno le forze di polizia, con perseveranza, coraggio e saggezza – conclude il questore – adempiono a questo arduo compito per poter assicurare alla giustizia chi delinque e chi si macchia di gravi delitti in guisa tale da garantire, non solo libertà e sicurezza, ma soprattutto incrementare e rinsaldare, attraverso la loro opera di servitori dello Stato, lo sviluppo economico, sociale e culturale di questa nostra bellissima Italia. I cittadini della provincia di Macerata devono avere la massima fiducia nelle forze di polizia che hanno dato prova di raggiungere i massimi risultati conseguibili attraverso una perfetta osmosi e sincronia fra le varie componenti istituzionali, alle quali va la massima riconoscenza, in particolare al procuratore Giovanni Giorgio e ai suoi sostituti e al prefetto Iolanda Rolli per il loro impegno, il grande senso dello Stato e per la loro vicinanza alle forze di polizia, da cui gli stessi poliziotti traggono ogni giorno linfa vitale per un maggiore impegno nella loro attività contro il crimine, sempre nel massimo rispetto della legge».
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..si si, certo, ma prima degli spari di Traini lo Stato dov’era, egregio signor questore..!? gv
Per Vallesi. Lo Stato è anche giustizia, tribunali, sentenze. Questo pezzo di Stato ha bisogno di molto più tempo per diventare quello che deve essere e quindi continua a non esserci.
..quel che volevo intendere, egregio signor Iacobini, è che ci sono voluti gli spari di Traini, dopo le atrocità commesse sulla povera ragazza, per scoperchiare, in parte, poi, una realtà che era sotto gli occhi di tutti, tranne di coloro che non volevano vedere, magari per convenienza o per “ideologia”, e solo partigiana e cieca, e per far si che le forze dell’ordine e lo stato intervenissero, in modo più energico, su una situazione che era stata lasciata, soprattutto da forze politiche che, perlomeno io, ben conosco, nella totale oscurità e nelle mani di abili creatori di favole, che conducevano solo a giustificazioni, quando la realtà era sin troppo evidente, assurde. Ossequi. gv
Vallesi, quoto al 100%. Aggiungo che dopo i tragici ben noti fatti di Macerata è finita (per sempre?) la pubblicità martellante al riguardo dell’accoglienza migranti ed è cominciato un comprensibile interesse della GdF circa la vera natura delle onlus. Al II concilio di Macon, del 585 d.C., i vescovi discutevano sul fatto che la donna avesse o meno un’anima. Ecco, invece oggidì la GdF vuol sapere se le organizzazioni dedite all’accoglienza siano o meno onlus.
Sono molto d’accordo con quanto riferito da Vallesi. La storia ci insegna che la risoluzione di un grosso problema richiede sempre il sacrificio di qualcuno.
Concordo anch’io con Lei, signor Iacobini, ed anche con il signor Lupetti, ed aggiungo anche, sottolineando la parola sacrificio citata dal signor Lupetti, che gli italiani, perlomeno quelli, secondo me, intellettualmente onesti, di sacrifici ne hanno fatti, riguardo alla questione sopra dibattuta, e ne stanno facendo ancora molti. Ossequi. gv
https://www.youtube.com/watch?v=43Y77iqDiDQ
Con questo filmato faccio parlare il mio amico Tullio Moneta, cittadino italosudafricano che di intelligence se ne intente. Egli dice che le Forze dell’Ordine italiane sono tra le migliori al mondo. A quattrocchi dice che sono le prime migliori al mondo. Ma dice pure che hanno le mani legate.
Io da sempre sostengo che siamo nelle buone mani delle Forze dell’Ordine. D’altra parte mio nonno era Regio Carabiniere; mio padre era maresciallo della Marina Militare sulla San Giorgio a Tobruk e si fece un anno in più di prigionia in Sudafrica per non aver voluto collaborare con gli Inglesi che aveva combattuto; mio figlio è nella Polizia. Quindi, sono per tradizione – e convincimento – con le Forze dell’Ordine.
Però mi girano le scatole quando leggo che vengono malmenati i servitori dello Stato e della popolazione onesta da questi selvaggi sanguinari, opportunisti, eccetera, che la politica scriteriata della Sinistra e dei buonisti cattolici sostiene, facendoci invadere, con problemi di ordine pubblico, di criminalità e di possibile (prevista dalla stampa americana) insorgenza sulla piazza a fini politici. I massacri nell’Africa Nera hanno fatto Storia.
Se il “sistema Traini” deve essere fermato occorre non portare alla disperazione la gente onesta, che sta a destra, al centro e a sinistra. Quindi, la Forze dell’Ordine devono mettere in condizione la popolazione di stare al sicuro, mettendo in condizione di non nuocere gli spacciatori di qualsiasi colore. Gli Italiani devono andare nelle patrie galere, mentre gli Europei, gli Africani e i mediorientali e orientali devono essere rispediti a casa loro e con le loro famiglie, se le hanno. Salvo che per i crimini di sangue.
Altrimenti tutto ciò che si dice e si discute e si consiglia e si impone rimane nel mondo della teoria, quando invece nella pratica il CANCRO DEVE ESSERE ESTIRPATO… E considerando i fautori dell’accoglienza senza controlli a priori e nelle Nazioni di provenienza come dei NEMICI del popolo italiano. Infatti, molto di questo buonismo si traduce in QUATTRINI che vengono tolti agli Italiani che prendono pensioni da fame… Non solo… C’è pure un mercato di matrimoni misti per farli diventare “italiani”. Mica è una cosa recente come a Riace…
Oltre un decennio fa una caritatevole associazione di una cittadina del maceratese faceva sposare i clandestini con delle Italiane caritatevoli, o con Italiane a pagamento con cifre che arrivavano a 12 milioni di lire. Dopo sei mesi avveniva il divorzio. La voglia di scrivere chi fossero gli attori della vicenda ce l’ho sulla punta delle due dita con cui scrivo sulla tastiera. Se avessi avuto prove scritte, già da allora ne avrei fatto comunicazione scandalistica a livello nazionale.
Per concludere: la popolazione onesta e non motivata dalla idiozia del multiculturalismo vuole la sicurezza in casa e nella strada, per sé e per i propri cari. O questo viene garantito dalla politica e di conseguenza dalle Forze dell’Ordine, oppure potrebbero sorgere dei nuovi Traini che sparano. E che possono uccidere. Alla pari degli spacciatori che con la droga possono uccidere e comunque distruggere i figli e nipoti.
Comunque, mi rivolgo pure alla stampa, che rimanda le notizie date dalle Forse dell’Ordine: smettetela di comunicare alla gente onesta la notizia che questi criminali operanti vengono arrestati e poi rilasciati per continuare con il crimine. Come nel caso del compassionato Nigeriano ferito da Traini.