Da sinistra: Giancarlo Giulianelli, Ezio Mauro, Lina Caraceni, Romano Carancini
di Giovanni De Franceschi (foto Fabio Falcioni)
«Superare quel “però” dipende da noi, da ognuno di noi. Non è difficile scardinare quel meccanismo, basta un gesto, basta alzarsi, basta non starci». Sono le parole di Ezio Mauro, già direttore de La Stampa e Repubblica. E il riferimento è al raid razzista di Luca Traini, o meglio, a quella approvazione strisciante e neanche troppo velata che che la sua pistola ha trovato in un’ampia fetta della popolazione. L’occasione per trattare l’argomento è stata la presentazione dell’ultimo libro di Mauro “L’uomo bianco”. Un testo che come ha spiegato l’autore «ha un doppio registro, da una parte racconta la cronaca con Traini e Macerata come spaccato dell’Italia e dall’altra cerca di interpretare questo e rispondere alla domanda “perché è successo?”». Sul palco del teatro della Filarmonica a Macerata, c’erano anche il sindaco Romano Carancini e l’avvocato del 29enne condannato per strage Giancarlo Giulianelli. A moderare la prof di Unimc Lina Caraceni. In platea anche i vertici delle forze dell’ordine e il prefetto.
Romano Carancini
«I fatti di inizio anno – ha esordito Carancini – sono una ferita che si rimarginerà, ma che resterà nella storia e nella memoria di questa comunità. Macerata non è il centro dei tanti problemi del Paese, ma è un pezzo della metamorfosi culturale che l’Italia e il mondo stanno subendo. Questo libro inquieta per un verso, ma dà anche speranza, perché credo che possa aiutare la città a raggiungere la consapevolezza. Macerata ha vissuto fatti significativi ma non ha perso e non deve perdere la sua identità». Ed è proprio a questa metamorfosi della società che fa riferimento Mauro. Una metamorfosi dove l’individualismo ha preso il posto della solidarietà, dove il senso di precarietà attanaglia, dove la paura acceca e il diverso diventa nemico.
Ezio Mauro
«A me – ha spiegato l’autore – interessava capire la metamorfosi della società in cui siamo immersi. Oggi permettiamo a noi stessi cose e atteggiamenti che solo qualche anno fa non avremmo mai permesso. E Traini è un caso limite. Chi va a prendere un caffè dicendo “vado ad ammazzare i negri” non può che essere un caso limite. Ma non è un caso isolato penso a Rosarno o al ragazzo ucciso a San Calogero. Eppure Traini è emblematico, perché dietro c’è solitudine, emarginazione, isolamento, i problemi di famiglia e con le ragazze, il voler salvare le sue ex fidanzate dalla droga. Lui arriva in via Dei Velini con tutta la sua vita precedente e si erge e giustiziere postumo di Pamela. Non per questo ho cercato di edulcorarlo come uomo buono, ma neanche come uomo cattivo. Ho cercato di fare in modo che sia il lettore a giudicare».
Giancarlo Giulianelli
L’avvocato Giulianelli ha quindi ricordato un’altra metamorfosi, quello dello stesso Traini. Del suo pentimento. «La lettura del libro – ha sottolineato – consente di comprendere meglio questo ragazzo con le sue ambizioni, i suoi stati d’animo, le sue dafaillance. Per questo penso che ci siano due immagini simbolo. La prima il giorno dell’arresto, quando una volta in caserma Traini cerca di stringere la mano al procuratore che però giustamente si rifiuta. L’altra è il giorno della sentenza, Traini dà la mano alla Corte e poi tenta di darla nuovamente al procuratore che questa volta accetta. Il tema è il cambiamento di questo ragazzo. Mi pare che abbia scritto anche alla famiglia di Desireé. Però mi disturba vedere la gente che approva il suo gesto. Quando sento: “Ha fatto bene, però”, a me quel però già basta».
Giancarlo Giulianelli, Ezio Mauro
Quindi il discorso si è incentrato sul razzismo, sull’immigrazione, sugli errori della sinistra che non ha saputo più parlare agli ultimi, al forgotten man, sul ruolo della politica. «Qui – ha aggiunto Mauro – stiamo facendo precipitare tutte le paure. Se noi le analizzassimo capiremmo che la vera inquietudine di oggi è dovuta al lavoro, al senso di precarietà. Altro che problema dei migranti, nessuno sottolinea per esempio che nel 2018 le presenze sono calate di 55mila persone, cioè -77%. E allora a che serve tutta questa ferocia, questa crudeltà verbale? Quando sento dire di salvare tutto ciò che è italiano, rispondo: cosa c’è di più italiano delle origini dei nostri padri e delle nostre madri basate sulla solidarietà. Dipingersi una ruspa sulla felpa alludendo al fatto che possa servire per spostare persone come fossero rifiuti serve a qualcosa o è solo un modo per mettere fuori gioco la politica? Il fatto che Trani abbia avviato un percorso autonomo di riflessione ci dice che forse c’è altro rispetto alla ruspa nel nostro Paese». Siamo di fronte alla possibilità di un rigurgito fascista? «Del fascismo con la maiuscola no – ha risposto Mauro – i personaggi sono sproporzionati. Però non è stato conservato il significato profondo della resistenza nel nostro Paese. La democrazia in parte è stata riconquistata dal rifiuto patriottico e armato del fascismo e questo è un bene per la Repubblica italiana. Ma è un fatto che abbiamo fatto impallidire, non è diventato religione civile. E per questo oggi paghiamo con episodi sciolti di fascismo».
Il prefetto Iolanda Rolli, il questore Antonio Pignataro, il colonnello Michele Roberti e il maggiore Walter Fava
La storia inizia il 29 di Gennaio caro sindaco con il corpo fatto a pezzi di Pamela, ma di cosa vuole parlare ancora, patetico è dire poco. Lei e la sua amministrazione verrà sempre ricordata per questo grave fatto legato a nigeriani clandestini in città.
Dovreste solo vergognarvi...unitamente a chi è venuto a sentirvi!!...ma sappiamo bene di quale sostanza siete fatti...
manca il capitolo della ragazzina uccisa e macellata!!!!Sarà una svista....
Bello mistificare la realtà dei fatti! Fa comodo e si autoassolvono, ma noi ci ricordiamo ....
Patetico spefiamo chd quesgo anno e mezzo passa subito.. Siamo stufi
Manca il primo episodio " l'uomo nero" .
Un anno e mezzo ancora, e poi si cambia finalmente
Finalmente si respira un'aria di vera cultura.
Vive in un altro mondo
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c’è speranza nell’uomo nero?
https://www.youtube.com/watch?v=vISoaA84dv4
Se Traini rappresenta gli Italiani, per analogia possiamo affermare che Oseghale rappresenta gli Africani?
Ben altri rigurgiti che fascisti e comunisti vengono a sentir sempre la medesime pataccate come dicono in Romagna. Se quando diventate ex e avete finito i soldi, andate a lavorare. Anche pulire i vetri ad un semaforo se fatto bene è un lavoro dignitoso. Ci sono tanti modi di guadagnarsi da vivere dopo non aver fatto un c+++o per tutta la vita ( “Sempre meglio che lavorare” è una delle tante definizioni del giornalismo e prendiamola per buona senno’ confrontiamola con mestieri più leggeri come minatore, stradino ecc.) che scrivere un libro e presentarlo su un palco dove spicca la presenza di Carancini. Del libro so quello che c’è scritto sul titolo dell’articolo ma sono sicuro che gli effluvi culturali usciti dall’ugello di Carancini, avranno inondato la platea che chissà quando avranno penato gli astanti molto confusi, per districarsi tra loro per uscire dalla sala.
A ben riflettere a me sembra si possa arrivare alla conclusione che tanti ,se non tutti,fenomeni attuali risalgono agli sviluppi oggi assunti dal sistenma economico,che hanno scatenato competizioni senza freni di sorta e grande insicurezza per il futuro di ognuno,donde una diffusa aggressività che genera consenso.
«Nulla di peggio del fascismo degli antifascisti» scriveva Pier Paolo Pasolini in ‘Scritti Corsari’, Corriere della Sera, 16 luglio 1974.
Che ne pensa il dr. Ezio Mauro? Concorda?
Il fascismo non è l’unica alternativa al comunismo, ce ne sono tante altre grazie alla democrazia rappresentativa. Non si devono bugie, ma neanche mezze verità.
Come al solito una ricostruzione di parte. Non riesco a comprendere per quale motivo non si debba parlare di Pamela, sembra che nominarla sia quasi impossibile. Non mi capacito di ciò. Ma questi signori lo hanno capito che gli italiani dei migranti gestiti inandrea questo modo, non ne vogliono sentire parlare, non si tratta né di fascismo né di razzismo ma solamente di vivere una vita serena senza problemi.
Egregio signor Pavoni, ho visto il filmato da Lei postato, ma credo, tuttavia, che siano, anche quelli, diverbi..condominiali, come ha, in un recente passato, affermato qualcuno riguardo all’Hotel Paradiso..!! Ossequi..gv
..tuttavia anche oggi c’è stato chi ha dichiarato che l’invasione di clandestini e delinquenti stranieri che sta letteralmente sconvolgendo la vita civile nelle nostre città, si può tranquillamente definire “elaborazione culturale”, che è stata, dalla destra xenofoba, fascista e razzista, abbandonata, perché (probabilmente..) non ha..elaborato bene..!! gv p.s.: elaborate gente, elaborate..chi elabora campa cent’anni..!!
Quando il saldo del tuo conto scende a livelli di guardia….ecco allora che ci si inventa oratore. Da Clinton a Blair passando per il nostrano “bomba” nonché ai giornalisti ben piegati a 90 gradi.
castronerie da parte dell’ex direttore di un giornale repubblica dichiaratamente orientato a sinistra che da anni perde lettori e consensi.SI noti che il Mauro..si lancia nel dire che il problema dei migranti e’ sovrastimato dato che gli sbarchi si sono ridotti..non volendo considerare il problema di tutti quelli che incidono sul territorio italiano come clandestini o non aventi diritto di asilo e che oltre a succhiare sangue dalle vene delle stato…si calcola che con la riduzione di soggetti in arrivo secondo stime istat gli italiani gia’ solo quest’anno risparmieranno quasi un miliardo…delinquono in modo sistematico.Senza considerare il tappo saltato delle onlus dell’accoglienza…L’italiano vuole sicurezza e i diritti ed i servizi per cui lo stato ci svena ogni anno questo “signor Mauro” anche i sassi lo capirebbero tranne se non si e’ del Pd o dei centri sociali.
E.Mauro sbaglia quando alla fine dice che non siamo di fronte alla possibilità di un rigurgito fascista, o meglio del fascismo con la F maiuscola. Con l’aria che tira in Europa e soprattutto in Italia con i pentaleghisti al governo, il rischio è sempre grosso ed il fascismo può tornare purtroppo, nessuno può escluderlo
Il regime autoritario c’è già ed è quello dei potentati economici (versione laica del potere temporale della Chiesa). Per accorgersene basta avere un conto in banca (o alla posta): quante volte leggiamo lettere di ‘proposta unilaterale di modifica delle condizioni di contratto’? E il PD, come anche gli altri partiti, non conta tra le sue fila figure tali da porsi come baluardo nei confronti di quel regime.