Testate e pugni contro il muro,
Traini perde il controllo in cella

RAPTUS di rabbia del 29enne accusato di strage per il raid razzista del 3 febbraio a Macerata: aveva saputo dei due nigeriani scagionati per l'omicidio di Pamela Mastropietro

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Luca Traini la scorsa udienza

 

Pugni e testate al muro. E’ stata questa la reazione che ha avuto Luca Traini in carcere, dopo aver appreso giovedì le ultime notizie sull’inchiesta che riguarda la morte di Pamela Mastropietro. In particolare il fatto che per Lucky Awelima e Desmond Lucky è caduta l’accusa di omicidio.  Lo ha confermato l’avvocato del 29enne Giancarlo Giulianelli, che stamattina è stato a trovarlo a Montacuto. I due nigeriani sono comunque in carcere per spaccio di droga, ma sotto accusa per il delitto della 18enne romana resta solo Innocent Oseghale. Traini dunque, a processo in Corte d’Assise per strage e tentato omicidio dopo il raid razzista del 3 febbraio a Macerata, quando ha sentito gli sviluppi dell’indagine ha perso il controllo. Ha iniziato a colpire prima con i pugni e poi con la testa le pareti della stanza, ferendosi in maniera non grave. E’ stato fermato dagli agenti della penitenziaria, quindi preso in cura dagli psichiatri che lavorano in carcere.

 



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