Traini alza il pollice in favore degli obiettivi dopo la sentenza della Corte d’assise
Commenti pro Traini, da febbraio a oggi ne sono comparsi tantissimi su Facebook, a Macerata e un po’ in tutta in Italia. Molti maceratesi “storditi” dai tragici fatti di febbraio hanno espresso solidarietà al 29enne autore del raid razzista. Lo hanno fatto sui social ma anche davanti alle telecamere delle tv nazionali. La maggior parte commentava «ha sbagliato… però», e altri arrivavano a dire che aveva fatto bene e che in tanti avrebbero voluto farlo. Diversi i commenti che sono apparsi anche sulla pagina Facebook di Cronache Maceratesi, per questo la scorsa settimana abbiamo pubblicato l’articolo dal titolo “Il popolo di Traini” per denunciare il clima verbalmente violento che aveva suscitato la notizia della condanna a 12 anni per strage con l’aggravante dell’odio razziale. Un modo, riportare quei commenti in chiave critica, per far capire le derive del Macerata-pensiero. Pur se c’erano commenti pro e contro, sono quelli a favore del 29enne che hanno fatto discutere. Anche una servizio di La 7 “Se Macerata vuole Traini libero” ieri ha evidenziato come molti maceratesi siano favorevoli all’azione di Traini e solidali con lui. Un clima, quello di Macerata, che certamente è lo specchio di ciò che avviene un po’ in tutta Italia.
I commenti apparsi hanno portato anche a conseguenze penali, perché il web è tutt’altro che un territorio libero da regole: ci sono eccome. E un post su un social network o un commento in calce a un articolo viene equiparato ad una affermazione fatta sulla stampa e si può rischiare, ad esempio, una imputazione per diffamazione aggravata. E ha dato il via ad una indagine della Digos uno dei commenti apparsi su Cronache Maceratesi dopo la sentenza. Il maceratese G. C. è stato indagato per apologia di delitto. Aveva scritto «12 anni per non aver una buona mira… un po’ troppi… il tuo gesto ha portato a galla molte problematiche e ci ha reso compatti a raggiungere un obiettivo comune. Ripulire Macerata e dintorni. Chapeau Traini». Il commento, scritto da un lettore certificato (da qualche anno su Cronache Maceratesi sono stati aboliti i nickname si può commentare solo con il proprio nome e cognome assumendosi le responsabilità) è stato rimosso dopo segnalazioni per via dei contenuti che incitavano alla violenza.
Tra i commenti apparsi nell’articolo “Il popolo di Traini” ce n’era anche uno di Marco Bravi. Su questo va precisato che il Marco Bravi che ha commentato non è l’agente di commercio maceratese, 56enne, ma si tratta di un omonimo:«Tanti amici mi hanno chiamato dicendomi “cosa hai scritto”, voglio dire a tutti che quel Marco Bravi non sono io».
(redazione CM)
Solo uno, fra i tanti allo stesso livello? Meglio di niente.
Ci risiamo, adesso spiego meglio. Di ciò che ha fatto Traini me ne importa un accidente. Dico solo che si sta' meglio in galera (pensione anticipata) che a lavorare con l'86% di tasse,senza servizi,pieno di corruzione, (non sai nemmeno dove denunciare),caporalato,abusivi ecc ecc........una guerra tutti contro tutti. Quindi....... invidio Traini che ha finito di penare. Tutto qua'!
Mah... E non aggiungo altro... Visto mai venissi indagato...
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..mah..però..!! Io mi sono “allargato” un po’, signor Mauro, rischierò qualcosa, Lei cosa ne dice..!? gv
Fra poco Traini farà giurisprudenza. Stragi senza stragi, delitti senza delitti….
L
L’apologia di reato è di due tipi: divieto di apologia del fascismo (che sanziona la propaganda a favore della ricostituzione del partito fascista e non la semplice “difesa elogiativa”) e il divieto di apologia di delitto previsto all’art 414, c. 3 CP.
L’ordinamento italiano sanziona solo l’apologia dei reati gravi, i delitti, considerando l’apologia delle contravvenzioni un comportamento legittimo.
Differente è l’istigazione a delinquere, trattata dall’art. 414 CP, che sanziona l’istigazione a commettere reati (delitti o contravvenzioni).
Fonte: Wikipedia.
Il commento citato non sembra incitare alla violenza, anzi io credo che inviti a riflettere sui fatti accaduti.
Quello che vedo è una repressione del diritto di parola e pensiero, e credo che tutti dovremmo essere informati dell’opinione che hanno i cittadini. Quello che vedo è un giornale che cancella i commenti dei cittadini nel tentativo di far trasparire solo un atteggiamento antirazzista da parte della gente.
Io credo che il vostro quotidiano dovrebbe invece permettere a tutti di esprimersi invece di far credere che l’opinione generale sia tollerante.
Non è cosi. E questo non è giornalismo. Il giornalista dovrebbe essere neutrale e non di parte.
Passo e chiudo
mmm George Orwell dove sei???
invece ricostruire piazzale Loreto in piazza Battisti con intenti pedagogici, educativi, didattico-formativi era un’iniziativa culturale?
Mi permetto sommessamente di osservare che CM e le altre testate online potrebbero (forse) prevedere dei meccanismi di sospensione o di esclusione da applicare ancor prima che i commenti giungano a lambire il campo dell’illecito penale, privando così gli stupidi di quegli spazi di visibilità di cui hanno così disperatamente bisogno.
Ci sono persone – perché negarlo? – che prima di SCRIVERE pubblicamente dovrebbero LEGGERE , non solo per imparare l’ortografia, ma anche per riuscire a esprimere pensieri e opinioni degni di essere letti.
Questa forma di controllo è a mio avviso doverosa perché incentiva un dibattito pubblico di buon livello e, allo stesso tempo, tutela il buon nome dell’organo di informazione.
Nicola Lalla
Segretario Generale Provinciale Co.I.S.P. Macerata
Bravo Pavoni
La speranza è che tra 70 anni sia discriminato allo stesso modo chi farà apologia del PD di questi anni..
“La razza è l’elemento biologico che, creando particolari affinità, condiziona l’individuazione del settore particolare della esperienza sociale, che è il primo elemento discriminativo delle particolarità dello Stato. (Aldo Moro)”
Avrà cercato visibilità? sarà caduto nell’illecito penale? l’ortografia è decente ma l’opinione è degna di essere letta? e, essenzialità di tutte le essenzialità, tutelerà il buon nome del caro organo?
Io lo dicevo che molti a Macerata non uscivano di casa non per paura degli immigrati ma dei concittadini Mariani che in chiesa si scambiano il segno di pace poi usciti ti “sparano ” dietro la loro cattiveria.Per la prima volta devo dissentire dal Sig. Lalla,in quanto tutti i certificati debbono scrivere quel che pensano ed assumersene le responsabilita’ se ci sono.Meglio sapere chi e’ il tuo nemico e dove scovarlo piuttosto che trovarlo dopo che di nascosto ti ha colpito alle spalle.La stupidita’ fa breccia nell’ignoranza e la Legge non l’ammette.Purtroppo il lassismo del passato ha permesso a taluni di prendere coraggio,speriamo che questo sia il primo passo per una giusta applicazione delle regole Costituzionali che qualcuno stenta ancora a capire ed osservare.
Due piccole differenze tra la Pignatta antifascista e il Raid di Traini.I ragazzi con un bastone scuotevano un pupazzo,Traini con una pistola cercava di uccidere persone.La bravata e’ stata stigmatizzata da tutti e tutti ne hanno preso le distanze,il Terrorista e’ stato esaltato e difeso.Evidentemente qualcuno e’ piu’ attaccato ai Pupazzi che non alle persone.
Al di là dei fatti accaduti, c’è però un elemento che balza all’occhio, e cioè il fatto che il web non è una valvola di sfogo in cui ciascuno può dire quello che vuole senza conseguenze, ci sono delle regole ben precise.
E’ anche vero che fare ben due articoli su questa cosa e spiattellare i testi dei commenti sull’articolo precedente…avrei evitato sinceramente…il giornalismo è altra cosa credo.
Avrei invece fatto un articolo, utilissimo peraltro, in cui illustrare i rischi che incorrono chi commenta sui blog e come comportarsi, e fin dove arriva la libertà di espressione e di parola, perchè è di questo che si parla, non dei fatti, di Traini , etc…
Ognuno deve essere messo in condizioni di esprimere la sua opinione tenendo ben presente quale limite non oltrepassare.
Buona giornata.
Sì, Poloni, la Legge non ammette ignoranza ma l’ignoranza esiste anche perché tutti siamo ignoranti, così la Costituzione proibisce la riorganizzazione del partito fascista ma non l’essere fascista come non può proibire appunto l’essere stupido o razzista. Del resto chi abbia un po’ sfogliato Hegel o almeno frequentato Jimmy Fontana sa che il mondo gira, la tesi si trasforma in antitesi, il servo diventa padrone del padrone e quest’ultimo servo del servo, cosicché l’antifascismo tende a trasformarsi in fascismo e viceversa.
Il sospetto che a Traini non siano state concesse attenuanti perché fascista, perché lettore del mein Kampf, perché detentore di uno schizzetto tatuato in fronte, è concreto e dovrebbe essere legittimo perché l’evidenza dovrebbe essere legittima. Ricorderà meglio di me che il lancio dell’uovo nell’occhio alla discobola di Moncalieri per tanti giorni occupò le prime pagine dei media come selvaggio, rovinoso e vile attentato nazista fino a quando non venne derubricato a scherzosa birichinata allorché il colpevole venne individuato nel figlio d’un dirigente piddino. Son casi inquietanti.
..appunto signor Poloni, pupazzi. gv p.s.: certo, poi, che sentire Lei che parla di “lassismo” del passato, fa proprio un certo effetto!! Ossequi.
Ma che polemiche superflue! A Traini lasciamo la libertà di pensare come vuole come ad ognuno di noi, ma non possiamo dargli licenza di sparare all’impazzata. Alla politica, alla giustizia abbiamo il sacrosanto dovere di chiedere ed esigere di liberarci dagli spacciatori di morte senza aspettare un altro caso Pamela. Così facendo ci sarebbe più rispetto e più tolleranza nelle idee di tutti gli umani, senza violenza fisica e verbale.
Per fortuna nessuno può proibire la libertà di pensiero. Lo puoi fare con l’acca sulle a davanti ai verbi come ” ha pensare “,si può farlo con ” o senza acca come ” o pensato.
E anche senza l’uso di congiuntivi, spesso criticato, nemmeno fossimo tutti professori di lettere, senza accenti e senza mettere la consonante doppia dove dovrebbe andarci. Ma il proprio pensiero uno è libero di vederlo scritto nella sua mente come gli pare. C’è ne di gente che non sa scrivere, ma aivoglia se sa pensare. Poi, il pensiero si può scrivere con tutti gli errori possibili che in un pensiero critico, accordante o discordante si possono fare ma resta sempre il fatto che è solo ed appunto il pensiero che conta. Si può moderare, si può cancellare, si può omettere, ma resta sempre un pensiero e il pensiero è libero per sua natura. Cercare di ingabbiarlo non ha mai dato buoni risultati, lasciandolo libero ha cresciuto coscienze e intelligenze ma anche dei mostri, ma tant’è sempre libero è. Se ci si ritiene offesi da un pensiero, prima di dargli la condanna definitiva va scandagliato, rivoltato come un calzino e soprattutto bisogna avere dopo aver fatto autocritica il coraggio di ammettere se non siamo noi i diretti calunniati a rappresentare un offesa verso chi ci esprime un semplice parere. Sennò si può fare come fanno quelli che più di chiunque altro meritano di essere calpestati, derisi, oltraggiati e vanno a piangere da mammina accompagnati da avvocati o da chi non si vergogna a farne le veci. Discorso lungo da continuare, meglio stoppare sennò non mi posso rileggere. E’ che quando commento su CM provo sempre un delicato piacere nel vedere il frutto del mio sudore mentale. Del resto non sono iscritto a facebook e non so usare né twitter e né whattsapp. Poter scrivere liberamente quello che si pensa usando il più possibile di essere intellettualmente onesti è un diritto inalienabile, tanto per usare un termine pomposo e istituzionale..
Caro Pavoni mio figlio ha comperato e letto il “mein Kampf”,ha tatuaggi vari,non va a votare ma non ha mai sparato a nessuno.Se fosse stato dichiarato pazzo Traini forse avrebbe avuto un’altro trattamento,ma essendo stato considerato lucido non vedo di quali attenuanti avrebbe potuto godere.Io penso che sia stato condannato per quello che ha fatto e non per quello che e’.Forse si dovrebbe chiedere se non fosse quello che e’,Traini avrebbe fatto quello che ha fatto?
“15 E fatta una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio, pecore e buoi; e sparpagliò il danaro dei cambiamonete, e rovesciò le tavole; 16 e a quelli che vendevano i colombi, disse: Portate via di qui queste cose; non fate della casa del Padre mio una casa di mercato. 17 E i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo della tua casa mi consuma.”
Anche prendere a frustate dei lavoratori innocenti fu una violenza squilibrata, irresponsabile e pericolosa: poteva essere una strage, avrebbe potuto colpire occhi, carotidi, provocare infarti da choc, apoplessie negli ipertesi… solo per miracolo non morì nessuno. Perché questo grave reato di Gesù non suscita la nostra indignazione? perché il movente era l’amore? perché Lui si è sacrificato?
Per me se ne potevano rimanere a casa tranquillamente tutti e due.