Luca Traini
Luca Traini resta in carcere. E’ questa la decisione del Tribunale del riesame, a cui legale il del 30enne Giancarlo Giulianelli si era rivolto per chiedere i domiciliari con braccialetto elettronico. Secondo l’avvocato quella misura sarebbe stata sufficiente per garantire le esigenze cautelari. I giudici sono stati di avviso opposto e così Traini resterà in carcere a Montacuto, dopo la condanna a 12 anni per strage inflitta dal tribunale di Macerata per il raid razzista del 3 febbraio 2018, quando sparò a persone di origine africana per le vie del capoluogo, ferendone sei. Si tratta della seconda richiesta avanzata dalla difesa del 30enne, le motivazioni di questo secondo rigetto ancora non sono state rese note.
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Solo degli sciocchi potevano supporre il contrario.
La vicenda deve essere di insegnamento per la questione degli spacciatori, i quali se messi ai domiciliari anziché essere incarcerati con grande probabilità reiterano i loro reati.
Con tutto il rispetto per la nuova consapevolezza che sta manifestando Luca Traini (spero non meramente strumentale) circa i gravissimi reati a sfondo razziale posti in essere, e per la sua più che dignitosa condotta carceraria, la richiesta di scarcerazione da lui avanzata appare oggi del tutto prematura e poco rispettosa per le vittime e per l’intera città di Macerata, segnata per sempre dalla sua insana sparatoria.
Tempo al tempo. A Macerata le vittime sono state Pamela e in forma certamente minore tutti i maceratesi che hanno subito questa storia talmente raccapricciante resa ancor di più abbietta da tutti quelli che non hanno riconosciuto in Traini il primo passo per ritornare al buon vivere.Ma quello vero non quello discutibile di certi sondaggi. Ho una domanda, ci sono ancora centri di accoglienza? Se la risposta è affermativa, la strada è ancora un po’ lunga e chi ha sempre remato contro continuerà a farlo. Comunque quando capirò la manifestazione antifascista dopo l’omicidio di Pamela e la sparatoria di Traini e trovatone il collegamento, chissà potrei anche cambiare il mio punto di vista ma in peggio.
Tempo al tempo. A Macerata le vittime sono state Pamela e in forma certamente minore tutti i maceratesi che hanno subito questa storia talmente raccapricciante resa ancor di più abbietta da tutti quelli che non hanno riconosciuto in Traini il primo passo per ritornare al buon vivere.Ma quello vero non quello discutibile di certi sondaggi. Ho una domanda, ci sono ancora centri di accoglienza? Se la risposta è affermativa, la strada è ancora un po’ lunga e chi ha sempre remato contro continuerà a farlo. Comunque quando capirò la manifestazione antifascista dopo l’omicidio di Pamela e la sparatoria di Traini e trovatone il collegamento, chissà potrei anche cambiare il mio punto di vista ma in peggio.
…probabilmente è cosa buona e giusta, però adesso non facciamo di tutta l’erba un fascio e, magari, mandiamo ai domiciliari il povero oseghale..eh!! gv
Traini in galera. Il marocchino che ha ucciso un italiano “felice” era una criminale mandato spasso da una legge nemica del cittadino onesto e pacifico.