di Alessandro Trevisani
Una trentina di righe in carattere arial, stampate su un foglio A4 con lo sfondo completamente giallo, imbustate col mittente “comitato imprenditori Portorecanatese pro Burchio” e spedite da un ufficio postale di Ancona: si presenta così la lettera minatoria indirizzata al sindaco Sabrina Montali e al comandante della polizia municipale Sirio Vignoni, e pervenuta giovedì mattina, poche ore prima che i due si recassero a Macerata a denunciare l’accaduto al procuratore Giovanni Giorgio, che ha affidato le indagini alla Digos (leggi l’articolo). Il contenuto? Una breve serie di pesantissime insinuazioni a sfondo sessuale, redatte con una punteggiatura sgangherata e uno stile quasi elegante e sommesso, che fa a pugni con la ruvidezza del ricatto. La lettera, firmata da una fantomatica “Cristina”, parla di incontri intimi che avrebbero coinvolto il sindaco, aggiungendo che ci sarebbero dei video pronti per essere diffusi come ritorsione per la bocciatura della variante del Burchio, la mega lottizzazione turistico-residenziale progettata dalla Coneroblu srl e due volte promossa da Comune e Provincia, prima dell’affossamento votato in Consiglio comunale il 21 novembre, per volontà della stessa Montali e della maggioranza eletta con lei alle Comunali del maggio scorso. “Se con la tua demagogia rovini gli affari di tanti portorecanatesi devi mettere in conto che cento la prendono con rassegnazione, ma uno può cercare vendetta”, si legge nella missiva, che in basso a destra, nel formato di un bigliettino da visita ritagliato e inserito con un programma del tipo Paint o Photoshop, annuncia l’imminente uscita di foto ricavate da un “video vetusto”, contenuto “su cassetta”, che “sarà masterizzato in Dvd”, e che riprenderebbe appunto dei “festini”, nonché la messa in vendita di “gagget (gadget, ndr)” plastificati ritraenti il sindaco, ricavati dalle suddette foto.
“Una cosa così ben fatta – dice il comandante della Municipale Sirio Vignoni – fa pensare a una mano femminile: un uomo, dato il contenuto del ricatto, avrebbe forse potuto essere più greve nel linguaggio. Ne esce comunque il ritratto di un paese per molti versi ancora retrogrado e maschilista, con una grossa difficoltà a metabolizzare un potere rappresentato da una donna”. “È tutto molto spiacevole e fastidioso – dice il sindaco Montali –, ma ho ricevuto tanta solidarietà, su Facebook e per telefono. Che dire, è un sacrificio che fa parte delle fatiche del ruolo. Certo, anche se il contenuto è del tutto inventato, è stato pesante pubblicizzarlo, sebbene tra poche persone. Specie nei confronti di mio figlio. Ma sono contenta di aver fatto denuncia e ho massima fiducia nel procuratore Giovanni Giorgio”.
Il messaggio che le ha fatto più piacere?
“Quello del segretario regionale del Pd Francesco Comi”.
La lettera si collega a uno scadimento del confronto politico a Porto Recanati?
“Beh, negli ultimi anni la città ha smarrito la sua cultura politica, perché non ha vissuto un dibattito autentico: sui giornali leggevamo che ‘va tutto bene madama la marchesa’ e la cittadinanza era del tutto esclusa dal confronto tra i decisori. Il dato positivo di questi mesi, anche nell’amarezza di situazioni come questa, è la nuova partecipazione delle persone, la voglia di farsi carico delle scelte che riguardano la città. Anche se poi, quasi sempre, manca il momento della sintesi, dell’elaborazione politica, rispetto alle rivendicazioni più di pancia, buttate lì una contro l’altra. E questo, va detto, è un problema di tutte le componenti e gruppi consiliari, anche perché in cima a tutto c’è la crisi dei partiti che sfornisce di strumenti e direttive politiche le classi dirigenti nel territorio”.
La lettera parte con un’intestazione che “per conoscenza” la rivolge a “tutti i bar di Porto Recanati”, ai carabinieri, alla polizia municipale, alla questura e alla prefettura di Macerata, ai consiglieri comunali e a tutti gli studi legali e commerciali “del circondario”: le risulta sia effettivamente pervenuta ad altri destinatari?
“Non lo so, so solo che è pervenuta a me e a Vignoni”.
Nel pomeriggio è uscito un comunicato di Npp che le esprime solidarietà e attacca l’ex sindaco Ubaldi, stigmatizzando il clima creatosi nella “battaglia del Burchio”. Come lo commenta?
“C’è in atto un tentativo di discredito che parte da questa battaglia, sì. Anche la lettera si inserisce in questo clima che era avvelenato già da quest’estate, e che ora col Burchio ha conosciuto il suo acme. Quello che si legge in pagine Facebook come Comitato Pro Burchio è squalificante per la città”.
E delle indagini relative agli atti amministrativi sulla variante del Burchio che ne pensa?
“Io quella mattina ero fuori. Mi ha riferito il segretario comunale che attraverso di lei la Finanza ha acquisito le delibere relative all’iter della variante del Burchio della vecchia amministrazione comunale. Staremo a vedere”.
***
Nel pomeriggio Noi Per Porto Recanati, il gruppo consiliare della maggioranza che sostiene il sindaco Montali, ha diramato un comunicato in cui esprime sostegno al sindaco. “Certo il clima forsennato scatenato in questi mesi, spesso anche in modo quasi intimidatorio, è la causa che ha portato anche alle minacce e agli insulti dell’ultima ora verso il sindaco e un dirigente comunale: simili episodi si commentano da soli, ma non possono comunque essere tollerati e ci sentiamo di esprimer pubblicamente a loro tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno. Ricordiamoci solo che certe logiche non sono spesso il frutto di chi le attua ma di chi le favorisce.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Pur non conoscendola personalmente sento il dovere di sodalizzare con il sindaco che ha dimostrato finora di essere prima di tutto una grande donna con idee politiche ben chiare. In bocca al lupo per il futuro.
Maledetto “clima” forcaiolo.