Da sinistra l’architetto Giancarlo Biagioli, l’avvocato Luciano Pantanetti e l’agronomo Euro Buongarzone
di Alessandro Trevisani
Nell’incontro promosso dagli operatori balneari Coneroblu ha risposto alle domande dei circa 50 presenti ieri sera in sala Biagetti. Ma anche al sindaco Montali, che aveva sollevato dubbi sulla solidità di una società con 10 mila euro di capitale attuale. “Coneroblu ha già speso 3 milioni per l’acquisto dei terreni e 1,5 per diritti edificatori – ha detto l’avvocato Luciano Pantanetti – Non avrebbe senso ricapitalizzare prima di avere la variante, e in ogni caso ci sono fondi di riserva per 1,6 milioni. La fideiussione per il marciapiede l’ha versata la 2P che l’ha costruito? La ditta l’ha pagata da Coneroblu, il resto non conta”. Pantanetti ha parlato di “dialogo monco” con la città, stante che la Montali non ha ancora incontrato Coneroblu, “eppure noi diamo massima disponibilità, anche a rivedere il progetto”. E i 5 milioni per le scogliere promessi da un costruttore ancora ignoto? “Sono essenziali – risponde Pantanetti – chi viene al resort vuole una spiaggia degna di tal nome”. “Ma qual è l’origine dei soldi?”, chiede un cittadino. “Beh, a noi queste paiono brave persone”, risponde l’agronomo Euro Buongarzone.
Una cinquantina di persone ha assistito all’incontro promosso dagli operatori di Abat con la società Coneroblu
“L’affare è un affare per la città – aggiunge l’architetto Giancarlo Biagioli – garantisce occupazione e un gettito Imu di almeno 200 mila euro l’anno, in più l’impianto fognario che potrebbe collegare alla rete pubblica abitazioni che oggi scaricano a campi. Il marciapiede (890 metri, 1600 di illuminazione, ndr) è fatto in parte sul terreno di Opere laiche? Ok, è un incidente che nasce dal fatto che la strada, al catasto, appare più piccola di ciò che è diventata con le successive asfaltature. Compreremo ciò che serve, passi o no la variante”. “Non esistono cattedrali nel deserto a Porto Recanati – interviene l’ex sindaco Rosalba Ubaldi rispondendo ai paragoni di un cittadino che teme un futuro di degrado da flop economico per il resort – le case di Mengoni sono rimaste vuote per volontà sua, l’Hotel House è una situazione imparagonabile al Burchio”.
Alla fine i presenti applaudono quando Rodolfo Scalabroni di Abat caldeggia un incontro ufficiale sindaco-Coneroblu. Intanto la società ha 15 giorni di tempo per presentare le sue osservazioni all’autoannullamento della delibera di variante deciso da Montali il 15 ottobre.
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Che è un affare è sicuro, come è sicuro che lo sia per pochi… quello che stupisce è come ancora qualcuno creda alle frottole di questi sedicenti miliardari russi: ma la storia di rozzi e del “paradiso azzurro”, quando l’ex cavaliere per avere il permesso di costruire su quell’area promise il porto non ve la ricordate più?