Da sinistra Andrea Dignani (Wwf Marche), Riccardo Picciafuoco (Forum paesaggio Marche) e Maurizio Sebastiani (Italia nostra Marche)
di Alessandro Trevisani
Quel resort non s’ha da fare. E’ la conclusione unanime degli esperti intervenuti all’assemblea No alla cementificazione del Burchio (che si è svolta ieri), organizzata dal comitato di quartiere Montarice e dalle liste civiche riunite nel cartello del Far. Ed è stata anche occasione per fare il punto sulle alleanze in vista delle prossime elezioni. Alla presenza di un centinaio di cittadini (c’era anche il sindaco di Porto Recanati, Rosalba Ubaldi, che però non è intervenuta ed è uscita anzitempo) si è discusso del progetto proposto dalla società Coneroblu srl all’amministrazione portorecanatese. In soldoni: un hotel 5 stelle superior con 240 stanze, circa 70 villette e una dozzina di campi sportivi, oltre a verde e ad un parco per bambini, da realizzare sulla collina del Burchio, località di Montarice. Il tutto nell’intento di intercettare i crescenti flussi turistici dalla Russia (la Coneroblu riunisce investitori russi e americani) con un’offerta di alto livello, che sia di incentivo all’economia locale. Un’idea che però è stata bocciata nel corso dell’assemblea. Maurizio Sebastiani, presidente di Italia nostra Marche, l’architetto Riccardo Picciafuoco, di Forum paesaggio Marche, e il geologo Andrea Dignani di Wwf Marche hanno declinato le ragioni per contestare il progetto, già oggetto di una petizione lanciata dal Comitato Montarice, che ha raccolto 1.120 firme contrarie alla variante con cui il 30 dicembre scorso l’area (34 ettari) della collina del Burchio è stata adibita da destinazione agricola a turistico-alberghiera.
“Un progetto espansivo della città nel 2014 è improponibile – ha detto Picciafuoco – occorrerebbe piuttosto conservare il costruito, senza contare che le nuove costruzioni andranno ad abbassare il valore delle case dei portorecanatesi”. Il geologo Dignani ha fatto presente che l’intero versante del Burchio, che in alcuni tratti, nel Piano di assetto idrogeologico, è catalogato come “area in dissesto”, andrebbe messo in sicurezza con un intervento “senz’altro possibile, ma costoso e complicato, senza contare che la zona franosa potrebbe espandersi”. Sebastiani ha ricordato che il piano di protezione civile del Comune prevede un’eventuale evacuazione di 68 degli attuali residenti nella zona, in caso di esondazioni o piogge che possano far esplodere quello che è stato catalogato come “rischio medio” per le due frane presenti sul Burchio. In generale Sebastiani non vede “la motivazione pubblica per un intervento del genere” e ha ridimensionato la prospettiva di lavoro per i portorecanatesi, portando ad esempio la situazione del villaggio Taunus di Sirolo, che una volta esaurito il flusso turistico dalla Germania ha praticamente azzerato le sue necessità a livello di guardiani, manutentori eccetera. Il consigliere Attilio Fiaschetti, per il Far, ha osservato che una struttura a 5 stelle ha dei costi talmente elevati che dovrebbe lavorare 12 mesi all’anno, “ma qual è l’attrattiva turistica di Porto Recanati nei mesi invernali?” si è chiesto il consigliere. C’è poi la questione archeologica, sollecitata dall’ex presidente dell’Archeoclub bassa valle del Potenza, Marco Bianchi, che ha ricordato che nella zona “ci sono almeno due insediamenti di età romana, una villa rustica e una manifattura di anfore, e molti altri potrebbero venire alla luce coi lavori per il resort”. Secondo Bianchi Porto Recanati dovrebbe valorizzare la sua unicità archeologica.
Ma a 80 giorni dalle elezioni comunali (il 24 maggio) l’evento all’auditorium è servito, nel dietro le quinte, anche a fare il punto sulle alleanze. Tra le opposizioni all’attuale giunta Ubaldi Far e Pd cercano faticosamente un’intesa, Riccetti auspica l’unione più ampia possibile delle opposizioni, ma non si sbilancia sulla sua strategia; intanto il Movimento 5 Stelle sta mettendo a punto la sua lista senza cercare accordi con nessuno. Nel centrodestra tutto tace: non c’è un candidato sindaco proclamato, mentre FI e Nuovo centrodestra devono ancora strutturarsi sul territorio.
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io penso che se non venisse fuori l’ennesima incompiuta come è accaduto alle villette mai terminate nella zona ex santacristiana sarebbe davvero un’opportunità per tutto l’indotto ed un modo per far venire i turisti visto che a oggi non ci sono strutture adeguate.Personalmente sono una persona che viaggia per l’Italia e ovunque dico ovunque:toscana,puglia etc..vi sono resort di alto livello con strutture sportive immersi nel verde e a ridosso delle cittadine balneari,ovunque eccetto che per le Marche.Da noi i turisti non vengono perchè non ci sono alberghi adeguati,tolte le pensioncine o piccoli hotel che non garantiscono un afflusso di comitive e non sono in grado di sopperire alle richieste di numerosi gruppi di persone che hanno esigenze eterogenee di spazi e di servizi.Se si vuole accogliere un certo tipo di clienti bisogna adeguarsi alla Toscana e alla Puglia(in toscana ce ne sono tantissimi da sempre e ce ne sono molti anche in Puglia ad esempio guardate il Borgo Egnazia in Puglia,è una struttura frequentata esclusivamente da stranieri visti il costi proibitivi,ma al ristorante servono le eccellenze locali!) .Questo tipo di turismo è diverso da quello che fruisce già adesso di Porto Recanati,dei piccoli agriturismi a 3 stelle quindi non penso che il problema sia la concorrenza. Penso che invece del coro dei no,ci vorrebbe il coro dei era ora e prima possibile!!e soprattutto che vengano date delle garanzie affinchè il progetto non sia poi l’ennesima incompiuta.
Occupazione e Ricchezza? No grazie, siamo italiani!
@Letizia Pantanetti, quello che dice lo condivido in generale, nel particolare i contesti e le strutture a cui lei fa riferimento mi sembrano molto diversi da quelli qui proposti, inoltre dubito che una struttura a 5 o più stelle, quindi lussuosa, possa essere realizzata con successo tra una rumorosa e inquinante autostrada (ben visibile nel progetto) e una ex discarica.
I promotori di questa interessante iniziativa socio-progresso-verdistico-ambientalistica hanno espresso un no, la cui coralità, riferita all’intera comunità portorecanatese, è stata immaginata, o forse proprio sognata, dall’articolista?
I partecipanti hanno probabilmente fatto un ragionamento semplice, persino banale, nella sua essenzialità: a che serve colare altro cemento per edificare a Porto Recanati un resort di lusso a 5 stelle, destinato a ospitare turisti provenienti dalla Russia, o comunque facoltosi, e finanziato con capitali Russo-americani, quando Porto Recanati ha già così tante strutture ricettive di livello, come l’Hotel House e il palazzo del Green Leaves, che di stranieri ne possono ospitare, e ne ospitano già, tanti, alcuni dei quali certamente assai facoltosi, date le professioni che svolgono nel settore della chimica narcotica e dell’intrattenimento personale? E certamente, per custodi, manutentori, fornitori di servizi catering e quant’altri, tali accoglienti strutture già esistenti sono già prodighe di committenza sicura e solvibile.
Quando si dice che il genio è frutto di poca illuminazione e tanta sudorazione… Mica vero! Tante volte il genio, come quello dimostrato da questi ispirati riuniti a Porto Recanati, sta proprio in un’illuminazione semplice semplice: guardarsi intorno e scoprire che il lusso, e il benessere da esso indotto già ci stanno, inutile pensare a chissà quali stravolgenti novità per attirarli.
Per Marta m. Borgo egnazia sorge in mezzo al nulla nemmeno a ridosso del mare. Il rumore dell autostrada a porto recanati suppongo possa essere schermato. Borgo Egnazia ripropone , come tante altre strutture di alto livello in quel pezzo di puglia, una tradizione a volte anche un po plasticata e fin troppo patinata. Agli stranieri piace il mega resort , come molti altri nella zona sono sempre pieni . Anche a novembre e certo non perché si va al mare.
Il mio non è unintervento polemico. Mi domando solo perché qui si debba dire no a priori , posto che chi investe non è un missionario ma un imprenditore.
In puglia o altrove tutte queste strutture hanno personale locale. Non si creano anche così posti di lavoro ?
Non conosco chi sono gli investitori, se gente seria e per bene o malviventi che vengono qui a lavare un po’ di denaro sporco, piantare due pali e scappare via.
Ma se dopo accurate verifiche si appurasse la serietà degli investitori non sarebbe da stendere loro tappeti d’oro e sedersi ad un grande tavolo per cercare di pianificare al meglio l’operazione perchè ricada quanto di più a vantaggio del territorio? Coinvolgendo le menti migliori e più giovani e non i soliti 4 scemi affiliati a bnca marche o ragionieri del cazzo che fino ad oggi sono stati artefici (coperti) dei disastri delle incompiute.
Su dai un po’ di professionalità prima di sparar cazzate.
ah si dimenticavo come ha fatto notare il signore sopra a Porto Recanati già c’è l’Hotel House..e quello basta e avanza ad attrarre gli stranieri facoltosi!..non penso che il problema sia l’autostrada visto che non è una tangenziale (peggio se c’era la ferrovia) e comunque ovunque in Puglia è tutta autostrada.. e i resort sono a centinaia,di target diversi,di grandi dimenzioni e attaccati l’un l’altro.. questo (visto il progetto) mi sembra ampio,non vado nello specifico non conosco la zona o quello che c’è però che certe strutture ricettive mancano è un dato di fatto,obiettivamente non ce n’è neanche uno.
@gabriele frontoni, con 10.000 euro di capitale sociale?
Prima di dar giudizi, andare a prendere visione del sito e del panorama che offre: capannoni industriali, autostrada, depuratore. Provate quindi a raggiungere il sito: strada larga circa 6 metri con strozzatura di un bel pò sul cavalcavia autostradale che a stento lascia passare 2 auto di media cilindrata. Quella zona due anni fa fu dichiarata dal Comune di Porto Recanati, nel piano di Protezione Civile, a medio rischio idrogeologico, con annesso piano di evacuazione per gli abitanti delle case circostanti. Basta tutto ciò, per capire che è una bufala? Che è un progetto, se mai dovesse passare, destinato a subire una variante in corso d’opera che permetterebbe la sola costruzione dei villini? Non c’è nè abbastanza in Porto Recanati, vuoti da qualche anno? Credete davvero a turisti stranieri che vengono a passare il loro tempo libero in una zona come questa, con il mare e le spiagge che ci ritroviamo? Sveglia gente!
@martaemme ripeto non lo so non conosco nulla degli investitori. certo che le società si costituiscono con 10.000 euro di cap soc. poi una volta operative il capitale si adegua. non è questo il punto, le garanzie sono altre. ripeto non conosco la zona, gli investitori e null’altro quindi il mio intervento potrebbe anche essere fuori luogo.
Non vorrei che si dicesse no a priori ad un intervento solo per scelte ideologiche o per tutelare imprenditorie locali che aspettano solo interventi di una banca che ormai non esiste più.
Ponderare bene le scelte, i si ed i no, tutto qui.
PROVOCATORIAMENTE VI RACCONTERO’ LA STORIA DELLE MEGA URBANIZZAZIONI CHE VENIVANO PRESENTATE AL DITTATORE MUSSOLINI PER LE CITTA’ ITALIANE. A QUELL’ EPOCA, IN CUI PURTROPPO ANCORA MANCAVA IL PARTITO DELLE LIBERTA’ E DELLE SPECULAZIONI EDILIZIE, IL TIRANNO RISPONDEVA AI SUOI PODESTA’ CHE SE LA POPOLAZIONE ITALIANA NON CRESCEVA SI POTEVANO AL MASSIMO PRESENTARE DEI PIANI URBANISTICI PER L’AMPLIAMENTO DEI CIMITERI.IL VOSTRO SINDACO, IN QUOTA ROSE ( PD – PDL ??? MA INTANTO SAPETE CHE NON FA DIFFERENZA ), FORSE POTREBBE TRARRE INSEGNAMENTO DA TALE RIFLESSIONE, ANCORCHE’ DITTATORIALE ED AGIRE DI CONSEGUENZA IN CAMPO URBANISTICO……
RICORDO CHE NELL’ EPOCA DELLA DITTATURA FASCISTA IL SETTORE PRIMARIO ( L’AGRICOLTURA DA CUI FORSE PROVIENE L’ATTUALE SINDACO E RELATIVI SOSTENITORI ) ERA PROSPERO E SOSTENEVA LA MAGGIORANZA DEL POPOLO ITALIANO, TUTTO IL CONTRARIO DI QUANTO ACCADE OGGI IN CUI IL SETTORE PRIMARIO E’ SCOMPARSO E CI SERVIAMO DELLE MULTINAZIONALI AGROALIMENTARI PER IL NOSTRO SOSTENTAMENTO. GUARDATE AL SISTEMA PAESE PER PROGETTARE IL FUTURO, NON C’E’ AVVENIRE SENZA UN SETTORE PRIMARIO ( LA PAROLA PRIMARIO HA UN SENSO IN ECONOMIA ) FORTE E UN’INDUSTRIA COMPETITIVA. TUTTO IL RESTO ( CEMENTO E BUROCRAZIA PARTITOCRATICA ) SONO ZAVORRA AL COLLO DEL PAESE CHE LO PORTERA’ SEMPRE PIU’ A FONDO.