La Giunta Montali ha comunicato la sua intenzione di annullare in autotutela gli atti relativi alla variante del Burchio
di Alessandro Trevisani
Stop al resort sul Burchio dalla Giunta comunale di Porto Recanati. La decisione in un comunicato inviato dall’amministrazione nel primo pomeriggio di oggi, a ridosso della riunione di Giunta di stamani e di una riunione fiume della maggioranza finita alle 3 di stanotte: “Con riferimento alla nota vicenda della Variante urbanistica del Burchio, l’amministrazione intende precisare che, vista la complessità delle problematiche implicate, è stato conferito un incarico legale volto a verificare la regolarità degli atti adottati e le soluzioni prospettabili per la definizione del procedimento. Dalla relazione già consegnataci dal legale incaricato sono emerse numerose criticità e gravi vizi della procedura, tali da rendere necessaria e doverosa l’attivazione di un procedimento di riesame dell’intera vicenda in autotutela amministrativa. In particolare, sono emersi seri dubbi di legittimità sulla fattibilità di accordi di pianificazione con i privati nei casi, come quello della Variante Burchio, in cui la legge non li preveda; è emerso che non è stato adeguatamente valutato l’impatto urbanistico della variante ed il rapporto tra costi e benefici dell’accordo con i privati; non risultano essere stati misurati i valori economici dell’operazione; il soggetto attuatore dell’intervento non è stato individuato secondo criteri di evidenza pubblica e di concorrenzialità; non sono stati adeguatamente considerati i diritti di tutti i soggetti che dalla variante potrebbero trarre concreto pregiudizio. Per questi motivi questa Amministrazione ha già inviato a tutti i soggetti interessati dalla procedura la comunicazione dell’avvio del procedimento di annullamento degli atti adottati dalla precedente Amministrazione”.
In sostanza dice il Comune: per fare tutto a norma sarebbe occorso che l’amministrazione Ubaldi avesse fatto un bando di gara, invece di limitarsi ad accogliere la proposta di variante avanzata da Coneroblu; sarebbe occorso calcolare il beneficio per la collettività, che per il passaggio dell’area da agricola a turistico-residanziale veniva “contraccambiata” con la costruzione di un marciapiede, più pista ciclabile, fogne e altre opere di urbanizzazione, creazione di un parco per bambini e una non meglio specificata sponsorizzazione di attività sportive in generale; manca un calcolo di costi-incassi (il famoso plan business che gli uffici non riuscivano a reperire, ma Coneroblu affermava esistere); e in primis la legge regionale non prevederebbe la forma di accordo adoperata per l’occasione dalla vecchia amministrazione (“esiste solo in Veneto e in poche altre situazioni”, ci confida il sindaco Montali, tra una chiamata e l’altra). Ergo sta scattando la procedura di autoannullamento in via di autotutela, ovvero annullare un atto illegittimo per ragioni di prudenza e tutela dell’ente Comune.
Doccia fredda quindi per i sostenitori del Sì al progetto di resort al Burchio di Montarice, cui giusto oggi si era aggiunta la Confcommercio Porto Recanati. Proclama comunque sospiratissimo, atteso da settimane da parte di categorie e parti politiche, giacché da maggio Montali rimandava tutti allo studio attento delle carte, onde non compiere passi falsi e incauti. Stanotte fino alle 3 i maggiorenti, assessori e consiglieri delle anime della maggioranza in Consiglio comunale si erano confrontati su leggi, norme e cautele, per capire se Porto Recanati può dare il via alla exit strategy da una pratica che l’amministrazione Ubaldi aveva aperto il 30 dicembre scorso con la prima adozione della variante. E soprattutto se può farlo senza rischiare di andare incontro al costoso risarcimento che la Coneroblu ha preannunciato per lettera raccomandata a settembre.
Rita Karmaluyk, americana, 79 anni, è l’investitrice della Coneroblu che mira a creare un resort a Montarice
Il resort al Burchio, la cui variante (il passaggio dell’area da agricola a turistico-residenziale) è stata promossa e adottata dalla giunta Ubaldi, è stata avversata e criticata da NPP, il gruppo montaliano, fin dalla campagna elettorale di maggio. Turismo di eccellenza, lavoro e sviluppo le bandiere agitate finora da una parte. Tutela del paesaggio e dell’archeologia, cautela a livello idrogeologico – il colle è lambito da due frane in movimento documentate dal piano di protezione civile – e la necessità di un disegno coerente del territorio le motivazioni del No dall’altra parte.
“Aspettiamo la formalizzazione del parere dell’avvocato Berti (consulente nominato dal Comune, ndr) per mettere in pratica i conseguenti atti amministrativi”, aveva detto poche ore fa Montali. Andrea Berti da Gabicce, 45 anni, specialista in contenziosi di diritto amministrativo e dal 1998 iscritto nell’elenco speciale degli Avvocati dipendenti delle pubbliche amministrazioni, è l’uomo che il Comune ha consultato, e che, premiando le aspettative dei “No Burchio” dentro e fuori l’amministrazione, ha cesellato il proiettile d’oro che può “ammazzare” la pratica del resort senza danni per le casse comunali. Il tutto a dispetto delle pretese che Coneroblu Srl ha ventilato per lettera un mese fa, allegando un parere del professore di Diritto Comparato a UniMc, Ermanno Calzolaio (anche lui esperto in Amministrativo).
Ora il consiglio comunale decisivo dovrà per forza svolgersi prima del 25 novembre, quando scadranno i 120 giorni utili per pronunciarsi rispetto al parere conforme al progetto-resort, deliberato dalla Provincia lo scorso luglio. “Chiuderemo tutto in quella sede”, dice l’assessore Attilio Fiaschetti. Situazione delicatissima, quella del Burchio, che ha incluso una serie di pressanti inviti a votare “sì” alla variante, che un assessore che preferisce restare anonimo dice di ricevere quotidianamente: “Una ventina di chiamate al giorno, anche richieste di incontro”, dice l’amministratore, che su Facebook ha dovuto ribadire più volte il suo “no”, con tanto di punti esclamativi.
Del resto pro Burchio, prima della Confcommercio locale, si erano dichiarati pubblicamente Uil e Confindustria Macerata, ovviamente il gruppo GFP di Rosalba Ubaldi in Consiglio Comunale e il presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari. Paola Giorgi, assessore regionale alla Difesa della costa e del suolo, ex Idv e ora nel gruppo consiliare Marche 2020 del presidente Giammario Spacca, era presente alla presentazione del progetto Burchio da parte degli investitori, in prima fila con David Favia, ex deputato Idv anche lui al fianco del nuovo progetto politico del governatore.
I “civatiani” di Riccetti sono attualmente il perno del “no” in Consiglio, ma i 4 consiglieri del Pd portorecanatese che faranno? Perché sul Burchio il Pd si era già, obiettivamente, smarcato, chiedendo un parere a due legali diversi da Berti, e quindi sfiduciando di fatto la Montali, che il Pd stesso aveva imposto, giusto 7 mesi fa, a tutti gli alleati, con una riunione a tre del suo direttivo.
Ma come mai il Pd aveva preso così rumorosamente le distanze nella questione “pareri”, con tanto di comunicato stampa? Ufficialmente il Pd cerca tutt’ora una soluzione certa e prudente, ma non aveva inteso ascoltare il consulente delle amministrazioni scelto dalla Montali. Un gelo siberiano rischiava di spaccare in due la coalizione: da una parte il sindaco, Riccetti-UPP, gli assessori Fiaschetti e Canaletti, dall’altra il Pd che sulla questione appariva molto prossimo al “vicinato politico” di Giammario Spacca, l’uomo invocato più volte dalla Ubaldi come colui che appoggia l’operazione-Russia a livello turistico, mentre da Ancona e Macerata il Pd non avrebbe “mai dato indicazioni di sorta”, ci riferisce la segretaria Antonella Cicconi.
Ma veniamo al discorso-conta: al momento il no includerebbe, nella nostra stima, Montali, i 5 di UPP, gli assessori Canaletti e Fiaschetti e Giammario Poeta, consigliere M5S. Di tutti costoro solo Montali non si è mai pronunciata in modo palese, stante il suo ruolo istituzionale e l’attesa del parere di Berti. Sul fronte del Sì contiamo le 4 consigliere ubaldiane di GFP. A questo punto il Pd, votando compatto Sì, potrebbe sfasciare la maggioranza, ma si troverebbe davanti a un ignoto futuro politico. Nel caso-limite di un “Sì” del Pd la conta direbbe, se tutti si presentano in Consiglio, 9 a 8 per il no, ma con perdite chiaramente sanguinose per Montali. L’altro scenario è quello della compattezza: il Pd si adegua al parere di Berti e alla decisione di autoannullamento.
“Nessun disperso”, garantisce allora un assessore all’uscita dalla riunione di maggioranza di stanotte. Ma lo scenario resta ancora in movimento. Scosse di assestamento, dopo che il Comune, nell’ultimo mese, ha dondolato in preda a una sorta di ballo del mattone.
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Complimenti a Cronache Maceratesi per come tratta la vicenda, in questi mesi abbiamo letto molti approfondimenti utili alla collettività a differenza di che presta il fianco al potere…
Che Casini! All’Udc erano rimasti solo Santa Maria in selva e Porto Recanati dove comandare… 😀
ERRORE MADORNALE!!!!! in tempi di crisi questa opera sarebbe stata salutare per la nostra economia!!!
i danni devono pagarli chi ha approvato quella delibera,non occorre molto x risalire ai responsabili di quello scempio!!!!!!!!!!!
I Portrecanatesi si sono ampiamente espressi sulla questione col voto di maggio. Il tema difesa del territorio è stato centrale in campagna elettorale e l’esito delle elezioni è stato inequivocabile
Quella del Sindaco ontali e della Giunta di cancellare la lottizzazione il Bruchio è una scelta saggia giusta.Una decisione che conferma un impegno assunto davanti agli elettori e da questi premiata. Suil piano formale la decisione rientra nelle prerogative della Giunta e del Consiglio Comunale.Le “prescrizioni” che la Provincia ha formulato in sede di esame della variante e degli atti consegienti non sostituiscono e non obbligano Giunta e Consiglio ad accettarle.Non c’è niente che la Giunta e ha fatto e che il consiglio sarà chiamato a discuitere e votare abbia fatto in contraddittorio con la parte interessata.
I motivi su cui si basa la scelta del Sindaco e della Giunta di rinunciare o se si preferisce cancellare la decisione adottata nella precedentre consiliatura da quanto è dato sapere poggia su basi solide.
Siamo solidali con l’orientamento dei compagni di SEL di Porto Recanati che hanno avuto in tuitta la vicenda un atteggiamento coerente di tutela del territorio e delle reali necessità della Comunità portorecanatese e della traspareza.
Vorremmo aver avuto anche noi a Civitanova la stessa opportunità che la decisione del Sindaco portorecanatese e la sua Giunta ha avuto nei confronti di una maxi lottizzazione relativamente alla maxi lottizzazione exSabbatucci. una maxi lottizzazione per 100.000mc su 22 ettari in una zona strategica per una parte protetta dal PTC che la Variante ad una previsione del PRG (voluta dal centro destra) ha ridimensionato motivandola con argomenti discutibili tornata in consiglio comunale con alcune prescrizioni che della Provincia che nonostante le nostre opposizioni Sindaco giunta e maggioranza consigliare hanno invece approvato in prossimità della scadenza dei fatidici 120 giorni.
Per questo riteniamo per le motivazioni tecniche ma anche politiche del SIndaco e della Giunta Portorecanatese e dei compagni di SEL siano non solo giuste e corrette ma che sono anche di grande autonomia nella decisione dell’utilizzo del territorio e esempio per tante altre amministrazioni locali.