Nella conferenza stampa di questo pomeriggio: da sinistra il geologo Paolo Giacomelli, l’agronomo Euro Buongarzone, Lidya Karmalyuk della Coneroblu e l’architetto Giancarlo Biagioli
di Alessandro Trevisani
Dopo Porto Recanati potrebbe toccare a Potenza Picena. Le ambizioni di Rita Karmalyuk, rappresentante della Coneroblu, la società russo-americana che vuole costruire un complesso turistico a Montarice, non si fermano al colle del Burchio, dove, in attesa della probabile adozione della variante al piano regolatore nel prossimo consiglio comunale dell’8 aprile, sta andando in porto il progetto del mega resort 6 stelle, più circa 70 villette, una dozzina di campi sportivi, spa, centro diagnostico e parco per bambini, oltre al recupero in grande stile della settecentesca chiesetta del Burchio. “Questa è una partenza”, racconta ai nostri taccuini l’investitrice ucraina con base a San Francisco, “adoro questa terra, e mi piace molto Potenza Picena. In quella città ho incontrato gente fantastica, e so già che cosa vogliono costruire, di che cosa hanno bisogno”.
La Karmalyuk adopera termini a metà tra l’affaristico e lo sportivo. “Mi immagino già accanto all’architetto Biagioli davanti al Burchio, a opere completate. Immagino di potergli dire ‘Abbiamo vinto’”: è questa, nei sogni della signora Rita, la scena finale di un film che potrebbe essere soltanto un episodio. Il primo di una “escalation turistica” idonea, negli intenti dei partecipanti alla conferenza stampa indetta dalla Coneroblu, a dare smalto alla ricettività della nostra regione, finora carente di strutture di lusso.
“Abbiamo voluto aspettare finora, prima di fare un’uscita pubblica, per rispetto del dibattito politico”, ha esordito, presentando il progetto, l’avvocato Luciano Pantanetti, assessore all’urbanistica del Comune di Macerata. “Trovo che siano importanti la critica e il confronto, va bene discutere e dividersi, ma facciamolo per amore di Porto Recanati”, ha aggiunto la Karmalyuk, che della cittadina si è detta “innamorata”. “Avete una spiaggia eccezionale, siete a metà tra due aeroporti: questo progetto tra ricerche e analisi di mercato lo porto avanti da 5 anni ed è il pensiero che mi ha sempre accompagnato in questo periodo della mia vita”, dice ancora l’investitrice, che ha acquisito l’anno scorso i terreni al centro del progetto del Burchio.
In Comune, però, le opposizioni hanno presentato diverse osservazioni alla variante che ha convertito i terreni da agricoli a edificabili (con una compensazione di cubature “prese” altrove, lungo il fiume Potenza), le quali fanno perno su precise criticità. Intanto la questione archeologica: le foto aeree scattate dallo staff dell’Università di Gent, nel 2003, evidenziarono due insediamenti, la cui sagoma si può ricavare facilmente dal fatto che la vegetazione fatica a crescere. Si tratterebbe di una villa romana e di una manifattura d’anfore. “Piccole evidenze archeologiche”, le chiama Euro Buongarzone, agronomo, un altro dei professionisti ingaggiati dalla Coneroblu. “Magari fossero rinvenibili”, si augura Biagioli, “la signora Karmalyuk sarebbe felicissima di poter valorizzare eventuali insediamenti, con una mostra permanente o anche un campus archeologico. Tra l’altro abbiamo chiesto di poter saggiare in via perliminare il terreno, ma la Soprintendenza ci ha negato l’autorizzazione 20 giorni fa, rimandandoci alla valutazione ambientale strategica”.
Discorso occupazione: saranno davvero recuperati in zona i lavoratori (300 solo nella fase di costruzione) impegnati nel progetto? “Non esistono norme vincolanti in questo senso”, dice Pantanetti, “ma c’è un impegno pubblico degli investitori a impiegare maestranze locali: giudicateli per quelli che saranno i fatti”. C’è poi l’aspetto agricolo, che prevede il potenziamento di un bosco esistente con nuove piantumazioni di alberi, un uliveto di 4 ettari e la creazione di una filiera produttiva “a km 0”.
Due anni, al più presto, la durata prevista per i lavori di costruzione. Intanto un cantiere da 480 mila euro aprirà la prossima settimana, per realizzare il marciapiedi e l’illuminazione pubblica dal ponte della A14 fino alla lottizzazione Bartoloni. “Metteremo dei led a terra, i lampioni saranno a bassissimo consumo energetico”, dice Biagioli, che spiega con una questione di impatto paesaggistico la scelta di posizionare le villette a vista mare, “mentre l’hotel si affaccerà su una vallata magari non pregevolissima (di fronte al resort c’è il depuratore comunale e a est la A14, ndr), ma che si potrà valorizzare”.
“Io non conosco altro che la vittoria”, ha detto invece la Karmalyuk quando le abbiamo chiesto quante chance ha di andare in porto, a suo avviso, il progetto. E certo è stata la sorridente, imperturbabile signora ucraina la mattatrice dell’incontro. “La mia principale realizzazione in Europa? Il complesso a La Nucìa, a 9 chilometri da Benidorm, in Spagna, ma un altro progetto va avanti in Portogallo”. Al Burchio si interessa anche Doniyor Bathtiyorovich Arifdjanov, finanziere e investitore, già presidente, fino a un anno fa, della Turon Bank, la prima banca commerciale dell’Uzbekistan: da visura camerale la metà delle quote, in Coneroblu, è sua. Ma alla fine dei conti quanti soldi ci metterà il potentissimo uzbeko? “Queste sono informazioni confidenziali”, risponde la Karmalyuk, “il nostro progetto è comunque aperto a tutti gli investitori, e dopo aver fatto i primi passi ho ricevuto una marea di telefonate dall’estero”.
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È sempre affascinante scoprire questi imprenditori con progetti faraonici, il cui nome non compare neppure una volta su internet. Appaiono dal nulla, senza aver mai fatto nulla che sia stato registrato dal registro universale, e chiedono fiducia sulla parola. Ci caschiamo, ci ricaschiamo sempre.
Se seguissi il cervello direi : Nessun accordo per utilizzare manodopera locale. Un’apertura piuttosto barocca ad investitori che vogliano spendere su questo progetto. Una collina con una vista tutt’altro che idilliaca con vista su zona industriale, depuratore ed autostrada e l hotel house a due passi. Non essendo per il no a priori posso dire che dopo il caso Mengoni io ci andrei almeno con i piedi di piombo e stipulerei qualche clausola chiara ed efficace che renda la nuova imminente colata un vantaggio tangibile per il territorio e non solo per la signora nella foto.
Ma seguo il cuore quindi invito la signora che conosce solo la vittoria ad una rigenerante nuotata nelle acque del potenza per constatare cosa il suo ” PROGRESSO ” significa ….
La Karmalyuk sarà pure una vincente, ma la sua eventuale vittoria facciamo in modo che se la guadagni con grande fatica sul campo. A me questa faccenda, che supera ampiamente l’ambito localistico di Porto Recanati, non piace per niente (sia detto qui per inciso: ma che c’entra l’assessore maceratese all’urbanistica Luciano Pantanetti?).
Perché quindi non coalizzare tutti coloro che hanno perplessità, informazioni, voglia di andare sino in fondo per iniziare a studiare seriamente la questione? Personalmente, tramite l’elenco telefonico o Cronache Maceratesi, sono rintracciabile.
certo che conosci solo la vittoria finchè che trovi certi amministratori!!!!!!!!!!!!!!!!!
Come vedete fanno e disfanno senza nemmno avere il pudore di stare a sentire l’opinione pubblica, per non parlare dei danni ambientali provocati da una simile struttura da personaggi che vogliono, con i loro bei discorsi, abbindolare la popolazione e oltretutto minimizzando il valore del territorio per i loro subdoli interessi. Riempiteli di commenti NO AL RESORT SUL BURCHIO
Pochi anni addietro conoscevano solo la miseria, ma almeno erano simpatici.
In Italia ne abbiamo uno così e ci ha quasi mandati per aria.
…contro la burocrazia italiana sara’ dura vincere, a portorecanati sono felici di essere di essere disoccupati!!!
Se io fossi veramente innamorato di Porto Recanati e avessi tutti quei soldi, avrei acquistato l’Hotel House buttandolo giù e facendo lì l’albergo, magari di soli 4 piani per non impattare sul paesaggio.
Per me questa signora può benissimo rimanere a casa sua. Montagne di soldi venuti dal nulla……personaggi sconosciuti venuti dal nulla…..ad un italiano della stessa caratura non sarebbe stato concesso alcun permesso. P.S. vedi resort al Colle dell’Infinito.
“Adoro questa terra…..e so già cosa vogliono costruire , di cosa hanno bisogno….”!!!!
CHE LEI CARA SIGNORA SE NE VADA A FARE IN ……….DA DOVE VIENE A RISOLVERE I PROBLEMI DITTATORIALI NEL SUO PAESE. Se ama questo paese lo ama per quello che gia c’è e cosi com’è…….Il cemento non ci interessa, grazie, tanto meno gli interessi economici. Bisogna che i giornalisti si interessino di chi costruirà materialmente questa enorme stronzata…BISOGNA CHE VI ACCANITE A SCOPRIRE CHI E’ L’IMPRESA COSTRUTTRICE poiché li si annidano gli interessi…….Vi stanno depistando con stupidaggini……
Pasquale la Torre