Sentenze Biogas, Viridis:
“Una sconfitta che nasconde due vittorie”

Il commento dell'azienda: “La sentenza non può che limitarsi a decretare l’annullamento del provvedimento regionale impugnato, mentre spetterà alla Regione assumere i provvedimenti conseguenti. Confermata nostra estraneità al pasticcio marchigiano”

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Paolo Pesaresi

Paolo Pesaresi, presidente di Viridis Energia

Dopo la sentenza del consiglio di Stato che annulla l’autorizzazione per la centrale Biogas di Corridonia (leggi l’articolo) confermando la decisione del Tar a cui si era appellato il Comune e il Comitato dei cittadini riceviamo il commento dell’azienda Viridis Energia: 

Abbiamo preso atto della Sentenza del Consiglio di Stato del 22 settembre che, seppur respingendo il nostro ricorso avverso la Sentenza del Tar Marche relativa all’autorizzazione dell’impianto biogas di Corridonia, costituisce un importante passo avanti nel fare chiarezza in una vicenda complessa, con profili di responsabilità rilevanti e che continua ad essere oggetto di irresponsabile strumentalizzazione. Potrebbe sembrare paradossale ma questa “sconfitta” ci lascia ragionevolmente soddisfatti. Ovviamente avremmo sperato in un ribaltamento della decisione del Tar Marche ma la sentenza del Consiglio di Stato nasconde due importanti “vittorie”. Difatti, quello che un lettore disattento potrebbe giudicare superficialmente come una semplice pronuncia avversa agli interessi della VBIO 1 in realtà cela una situazione ben più articolata e favorevole per quest’ultima. A riguardo non ci sorprendono le proclamazioni autocelebrative dei “Comitati del no a prescindere” che tanto male stanno arrecando al nostro territorio, ne tantomeno ci stupiscono le dichiarazioni irresponsabili contro uno sviluppo sostenibile del territorio di certi politici già in campagna elettorale. Ma andiamo per ordine.

In primis il Collegio ha di fatto confermato le conclusioni del Tribunale Amministrativo Regionale il quale precedentemente aveva stabilito che “La sentenza non può che limitarsi a decretare l’annullamento del provvedimento regionale impugnato, mentre spetterà alla Regione assumere i provvedimenti conseguenti”. Dunque, anche a valle di tale ultima pronuncia, non viene assolutamente esclusa la possibilità di procedere con la c.d. VIA postuma; anzi, il Collegio, contrariamente a quanto domandavano le difese del Comune e del Comitato, non ha formulato alcuna valutazione negativa in merito alla possibilità di ricorrere a questo tipo di procedimento fra l’altro già positivamente concluso dalla VBIO 1 lo scorso luglio presso la Provincia di Macerata. Viene dunque confermato che spetta alla Regione Marche avviare un procedimento finalizzato a valutare il rinnovamento del titolo autorizzativo annullato in linea con quanto disposto dal Testo Unico dell’Edilizia. Ricordiamo a proposito che da diverse settimane è stata presentata dalla VBIO 1 presso la Regione Marche istanza di rinnovamento dell’autorizzazione unica stante l’esito positivo della VIA: è ragionevole attendere che tale procedimento si concluderà favorevolmente a stretto giro mettendo la parola fine ad un “incubo di burocratica follia” di cui le nostre società sono state vittime incolpevoli.

Inoltre, sempre il Consiglio di Stato, ha chiaramente individuato i soggetti responsabili del pasticcio tutto marchigiano sul biogas confermando, implicitamente, la totale estraneità e buona fede della VBIO 1: sintomatico è il fatto che i Giudici, nonostante la soccombenza della parte ricorrente, abbiano compensato le spese legali. Entrando nel merito va evidenziato a riguardo che la Corte non ha considerato nessuna delle numerose accuse formulate dal Comune di Corridonia e dal Comitato locale in relazione agli ipotizzati (ed indimostrati) impatti negativi che l’impianto comporterebbe. Nella sentenza si fa invece chiaramente riferimento al fatto che nella vicenda “preponderante risulta la violazione, perpetrata dalla Regione, della Dir. Comunitaria n. 92/2011, concernente la valutazione d’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati.” Inoltre, anche la Provincia di Macerata vede complicarsi la propria posizione essendo stato rigettato dalla Corte il suo ricorso incidentale circa l’annullamento della dichiarazione di improcedibilità del procedimento di screening di VIA avviato dalla VBIO 1 nel 2011. Tutto ciò ci lascia dunque ben sperare nel positivo rinnovamento dei titoli autorizzativi dei nostri impianti e nel giusto riconoscimento dei danni ingiustamente subiti in conseguenza dell’operato degli Enti che saranno giudicati responsabili.

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