Francesca D’Alessandro
Prosegue con assiduità il dibattito sulle elezioni comunali che nel 2015 vedranno Macerata tra le protagoniste. Mentre il Pd è a caccia di un candidato unitario che alcuni avevano identificato nell’assessore regionale Pietro Marcolini, il quale ha però declinato l’offerta, l’Udc invita a riflettere su 10 punti fondamentali (leggi l’articolo). A commentare il panorama politico per la prima volta interviene anche la civica di centro destra Macerata è nel cuore.
Da Francesca D’Alessandro e Fabrizio Nascimbeni riceviamo:
″Gli ultimi fatti, le voci diffuse che stanno accompagnando al termine il consiglio comunale attuale regalano alla città di Macerata un quadro triste e mediocre della vita politica cittadina.
Scandali di supposte tangenti, inopportune prestazioni professionali da parte di soggetti investiti di uffici pubblici, divisioni all’interno del partito di maggioranza circa l’utilizzo delle primarie per la candidatura dell’aspirante sindaco, divisioni all’interno del maggiore partito dell’opposizione ancora sulla candidatura a primo cittadino ma, soprattutto, ciò che emerge, è il silenzio della politica e dell’amministrazione.
Macerata è passata in secondo piano e con essa i suoi cittadini: nessun accenno ai programmi, alle prospettiva di una città, carente, da sempre, di infrastrutture viarie (variante al nodo ferroviario di Collevario), di parcheggi (parcheggio a nord e degrado dei parcheggi esistenti), di infrastrutture sportive (palazzetto e piscine), di un programma culturale turistico integrato al commercio ed al territorio provinciale, di una politica per i giovani e per le famiglie, delle irrisolte questioni riguardanti la gestione dei rifiuti e le partecipazioni detenute in società tecnicamente decotte (Ce.Ma.Co.).
Nessun accenno da parte delle forze politiche nelle pagine dei quotidiani o nel mezzo oramai divenuto la “voce” della città (Cronache Maceratesi) alla Macerata del 2020. Non c’è rimasto molto tempo, solo il mandato del prossimo consiglio comunale, ma a nessun membro della classe politica sembra interessare.
L’unico interesse è rappresentato dalla spartizione del potere rimasto, dei pochi danari che il comune può ancora distribuire per generare clientele (e voti) e per favorire la conquista dello scranno più alto del municipio, quello del Sindaco.
E per quello scranno si è diviso il Partito Democratico, i cui esponenti non smentiscono gli articoli apparsi sulla stampa che indicano una frattura tra il sindaco uscente e la sua maggioranza.
Quindi assistiamo alla nascita di una opposizione politica all’interno del partito di maggioranza, di fazioni dello stesso partito che si contrappongono, in questa fase, per le modalità di selezione del candidato sindaco: con le primarie, senza, in caso di candidatura di una forte personalità, tirando in ballo soggetti mai interessati all’agone maceratese (vedasi la notizia stampa di ieri che indicava Pietro Marcolini candidato sindaco).
Fabrizio Nascimbeni
E la città, Macerata, i suoi cittadini, cosa debbono pensare di una maggioranza che sta trascorrendo l’intero ultimo anno di mandato consiliare a cercare di disarcionare il proprio sindaco? cosa debbono pensare i maceratesi della politica di gestione delle società pubbliche, una delle quali (Apm) dovrebbe acquistare il ramo di azienda destinato all’attività di parcheggio da una società concessionaria del comune (in buona sostanza, Apm acquisterebbe da Saba Italia Spa l’attività che il comune le ha dato in concessione pagando milioni ciò che alla concessionaria non rende nulla).
Tutto questo è il sintomo di una profonda mediocrità politica e delle spregio con cui certe forze trattano la città ed i suoi cittadini.
Quindi, allo stato l’unico pensiero fisso è la individuazione del candidato sindaco, a prescindere dalle idee, a prescindere dai programmi.
Ma ciò che è peggio è che sembra che questa sia anche la passione del momento di parte dell’opposizione.
Non di tutta, però, perché le liste civiche si stanno organizzando per predisporre un programma che verrà presentato alla città e ai cittadini, ai quali verrà chiesto di effettuare osservazioni, di costruirlo con gli amministratori e di scegliere un candidato sindaco che dimostri coerenza con le scelte e le prospettive che la città si vuole dare.
Perché di questo Macerata ha bisogno, di far condividere la politica cittadina ai tutti i suoi abitanti, di coinvolgerli nelle scelte fondamentali che determineranno il futuro assetto della città e di scegliere un candidato sindaco che rappresenti l’alternativa alla politica degli ultimi 15 anni e che, per questo, sia partecipe del programma e lo condivida con le liste civiche e con i cittadini.
Non è più pensabile (né sopportabile) che la individuazione di un candidato sindaco avvenga prima della definizione del programma di governo della città , quel programma che, scelto dai cittadini, deve essere rispettato e perseguito, e del cui rispetto il sindaco deve essere il maggior garante″.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Anche qui ai box si scaldano i motori.
E la capagna elettorale non è nemmeno iniziata, ufficialmente
propongo che sindaco e consiglieri, siano pagati solo al raggiungimento di risultati positivi. chissà quanti vorranno candidarsi.
Alessandra e Fabrizio, condivido gran parte del vostro intervento.
Che vi sia desiderio di cambiamento lo si avverte in modo deciso in città (perfino dal PD!) ma, a tal proposito, vi vorrei sottoporre una provocazione:
la lista Macerata e’ nel cuore e’ stata una novità delle scorse elezioni che ha avuto una importante affermazione politica: 1.400 preferenze che in rapporto alle 5.400 del pdl, alle 1.100 della lista Anna Menghi e 850 della Ballesi, sono davvero molte.
Però, alle preferenze di lista, non sono corrisposti molti voti di preferenza ai candidati (appena 550). Tant’è che siete stati eletti rispettivamente con 73 e 43 voti.
Viene da pensare che il successo della lista era direttamente collegato all’appartenenza politica ed alla inequivocabile collocazione nella coalizione (oltre che all’inserimento nella metà del simbolo dello slogan “Pistarelli sindaco” che può aver indotto molti a contrassegnarlo per valorizzare quella indicazione).
Detto questo, non conosco le vere dinamiche che hanno portato alla formazione di questa lista civica, però ricordo che alcuni candidati della stessa si dissociarono da voi quando avevate deciso di abbandonare la coalizione elettorale subito dopo l’avvio della consigliatura e voi stessi vi siete autocriticati quando avevate deciso di formare un gruppo con il Consigliere Ballesi. Ora mi chiedo se esista ancora lo stesso spirito della lista “Macerata e’ nel cuore” o se intervenite a titolo personale e, soprattutto, se avete definitivamente abbandonato l’idea di poter condividere l’esperienza politica con i partiti.
Mi permetto di dare la mia lettura a questo articolo.
Il centro sinistra maceratese che alle europee superava il 42% mostra un quadro a dir poco desolante, segno che il momento di lasciare la guida della città non solo è arrivato ma è passato già da troppo tempo. Quindi per questo oggi sono tutti concentrati ad aspettarsi che dall’opposizione esca il nome dove possa finalmente convergere una larghissima coalizione.
Invece assistiamo al solito teatrino fatto di personalismi, ripicche, dispetti, vendette e scorrettezze. Segno che le sconfitte del passato non sono servite a niente. Questo mi sembra di interpretare in questo articolo che più di uno sfogo, mi sembra un messaggio chiaro ai partiti di opposizione. Bisogna creare delle distinzioni tra una maggioranza che costretta ed obbligata a governare la città da oltre 20 anni è ormai logora e stanca, quindi avrebbe bisogno di una tanto attesa sconfitta elettorale per rinnovarsi facendo una risanante e spurgante lunga stagione di opposizione.
Voglio ribadire che questo obbligo di governo cittadino ventennale è stato dato da un’opposizione incapace, litigiosa, limitata e scarsa, non sono stati sufficienti neanche i gloriosi venti del Berlusconismo per l’ascesa al governo della città, tanto sono scarsi e poco rappresentativi i leader cittadini dei partiti del centro-destra che avevano l’obbligo di cavalcare l’alternanza politica alla guida della città convergendo su di loro tutte le forze di opposizione al malgoverno della città, senza mai riuscirci tranne in un caso (Menghi per pochi mesi) avendo così l’occasione di dare prova di tutta la sua incapacità di governo.
Oggi nessuno vuole più parlare dei problemi del centrosinistra perchè la città si aspetta già da oltre 5 anni di avere una proposta di una vera alternativa, invece siamo costretti ad assistere al solito teatrino del centro-destra maceratese. Dobbiamo però fare attenzione che quando si dice centro-destra non viene definito il centro destra elettorale ma quello politico fatto dai soliti rappresentanti dei partiti che hanno costretto fino ad oggi gli elettori di continuare a votare e far vincere sempre gli stessi.
Forse è corretto chiamarli con una parola che più li rappresenta,
PERDENTI e non una minoranza di opposizione,
La maggioranza dei cittadini di Macerata rifiuta una politica che mira solo alla delegittimazione personale, alla strumentalizzazione e alla sconsiderata ricerca di occasioni per denigrare tutti gli avversari, il tutto senza mai avere un reale progetto politico alternativo con un programma chiaro e ben motivato, senza mai un confronto aspro e duro con la maggioranza sui problemi reali, 20 anni di una finta opposizione per non dire un governo-ombra, questi ultimi 5 anni passati solo nella speranza che le cose potessero andare male per la città così da poter cavalcare politicamente le disgrazie, per questo non si possono più definire minoranza di opposizione ma PERDENTI, espressione solo di una politica strumentale, diffamatoria e rissosa.
PERDENTI perchè il disfattismo unito alla totale mancanza di programmi e contenuti non può essere considerato un’alternativa politica.
PERDENTI perchè Macerata non è un luogo dove ci si può permettere di pensare che tutti siano degli sciocchi o dei creduloni, forse disinteressati ma non certamente stupidi, quindi o imparano la lezione e lavorano per costruire una vera opposizione programmatica ed unita, al solo scopo dello sviluppo economico della città, della crescita sociale e culturale di tutta la comunità, che porti al confronto con tutte le forze di opposizione rinunciando alla prevaricazione e all’imposizione di un candidato Sindaco PERDENTE.
Se invece pensano che basta fregiarsi del simbolo di un Partito nazionale continuando a fare quello che hanno fatto fino ad oggi, saranno costretti ad IMPARARE AD ESSERE PERDENTI.
Macerata è la capitale del riciclo dove non si butta via nulla si ripesca dal passato e cosi via, sarà dura cambiare, puoi tagliare la pianta ma rimangono le radici, allora avrà vinto chi sarà capace di sradicare le radici anche quelle più profonde…. ma chi?
La gramigna, o in gergo contadino la gramaccia, e’ molto difficile da estirpare,anche con i piu’ potenti disserbanti. Sta quindi a noi elettori poter individuare personaggi estranei a questa politica fatta solo di opportunismi ed interessi personali; ma quale tavola ci imbandiranno?
Votero’ come sindaco non il solito candidato che bla bla bla ci sparlera’ delle passate amministrazioni,di quello che non e’ stato fatto, di complotti di palazzo,di spartizione di poltrone ma colui che nel periodo pre elettorale prendera’ un pennello,una falce o un qualsiasi altro arnese utile a risolvere quei piccoli problemi dei cittadini cosi’ come ha fatto quel sindaco dell’entroterra che con il suo sudore e a sue spese ha permesso la riapertura di una scuola.Come diceva il famoso assessore Cangini di Zelig “fatti non p……e!! “.
Loro ne sanno qualcosa…