Varie cose, a Macerata, non vanno splendidamente. Ed è giusto rilevarlo, anche se è meno giusto ignorare il peso, sull’amministrazione comunale, dei tagli di risorse imposti dalla situazione nazionale e internazionale. Fra tante cose, però, ce n’è almeno una – la stagione operistica dello Sferisterio – che stavolta ha chiuso i battenti con un bilancio positivo da ogni punto di vista. E l’ha messo in evidenza, proprio su Cronache Maceratesi, anche chi, come Maria Stefania Gelsomini, ha uno spirito critico libero da condizionamenti di parte e lo dimostrano i suoi severi giudizi sulla regìa della “Tosca”. Ma torniamo ai dati oggettivi. Quest’anno gli spettatori alle undici serate sono stati 31.425, il che supera il primato di 30.089 del 2012. E i paganti sono stati, in media, 2.191 a serata, contro i 1.885 del 2012 e i 1.924 del 2013. In forte calo, inoltre, i biglietti omaggio: 12,22 % nel 2011, 6,23 % nel 2012, 5,43% nel 2013 e 4,85% quest’anno. Infine gli incassi: 1.188.000 euro (103.000 a serata), contro i 95.000 del 2012 e i 90.000 del 2013. Insomma, è andata molto bene.
Chiediamocene, allora, le ragioni. Sarà forse stato perché gli effetti negativi della crisi economica e sociale si sono attenuati? Al contrario: hanno continuato ad essere gravi e, come attestano indici su scala non solo italiana, sono diventati ancor più opprimenti. Allora il clima, giacché sugli spettacoli all’aperto incidono parecchio le condizioni meteorologiche? Neanche questo, visto che raramente in passato il cielo di luglio è stato così spesso nuvoloso, piovoso e freddino. Perciò le ragioni sono state di altra natura. E riguardano la genialità del direttore artistico Francesco Micheli, cui va il merito di aver gestito la stagione lirica maceratese tenendo sì conto delle risorse di cui disponeva ma riuscendo a imprimere alla tradizione operistica una freschezza in linea con la contemporaneità sotto il profilo sia estetico che generazionale. Ed è da augurarsi che Micheli rimanga per altri anni a guidare lo Sferisterio, nonostante i temuti problemi soprattutto finanziari che sembrano profilarsi per il futuro. Ma le ragioni del successo riguardano anche un’altra cosa, vale a dire la politica. E mi riferisco alla lungimiranza con la quale il sindaco Romano Carancini e il presidente della provincia Antonio Pettinari si sono accordati nell’affidare a Micheli il non facile progetto di rilanciare la nostra arena, sulla quale, due anni fa, si stavano addensando le nuvole di un inarrestabile declino.
Varie cose, a Macerata, non vanno splendidamente, e lo ripeto. Alcune – quasi tutte – dipendenti da un’incolpevole situazione generale. Altre in cui si sarebbe potuto e dovuto far meglio, forse con meno annunci, meno promesse e più intesa fra amministrazione e maggioranza. E non ha torto chi, magari esagerando, le denuncia. Nella gestione dello Sferisterio, però, la politica si è mossa benissimo. E chi lo nega – o addirittura se ne dispiace! – è portatore di quella diffusa malattia dei maceratesi i cui sintomi sono, da sempre, il gusto della protesta contro tutto e contro tutti, un mugugnante pessimismo sul presente e sul futuro, l’idea che altrove si viva meglio, l’amara nostalgia per un passato che però, quando c’era e ammesso che ci sia stato, suscitava anch’esso la medesima e strisciante acrimonia. Conclusione? Troppi maceratesi non amano Macerata. Ed è una palla al piede (e chissà se loro se ne rendono conto) che contribuisce non poco a far andare le cose un po’ peggio di come potrebbero andare. In che modo definire un sentimento del genere? Probabilmente c’è buona fede e la parola “disfattismo” mi pare fuori luogo. Ma ce n’è un’altra che calza a pennello: ”masochismo”, quella perversione dello spirito per cui, fingendo di protestare, si prova piacere a soffrire. Una malattia, questa, che, per esempio, Civitanova non ha. Non si creda che Civitanova non abbia problemi. E che la lotta politica, lì, manchi di asprezze. Ma quando entra in gioco il prestigio della città la stragrande maggioranza di quell’opinione pubblica si ricompatta ed è pronta a far fronte comune. A Macerata, invece, non accade: “Va male? Vaca pègghju”.
L’ennesima prova di questo mi è stata offerta proprio da ciò che a proposito della stagione lirica appena conclusa ho letto in vari commenti su Cm, ho appreso in telefonate giuntemi da varie persone e ho sentito dalle varie voci che circolano sotto gli ombrelloni, in riva al mare, dove adesso mi trovo. Che allo Sferisterio, stavolta, le cose siano andate bene non possono esserci dubbi. E il “masochismo”, stavolta, non aveva argomenti. Aspettarsi che si profondesse in elogi era certamente troppo, sarebbe stato il ripudio della propria natura. Ma avrebbe potuto esimersi dal parlarne, dedicando la sua velenosa militanza a questioni diverse. Invece no. Quei dati, si è mugugnato, potrebbero essere falsi. E i biglietti omaggio continuano ad essere uno scandalo. E che sia stato invitato l’ambasciatore di Israele grida vendetta al cospetto di Dio. Ed è stata la solita parata di politici mangiapane a tradimento. E la gente muore di fame e invece di spendere soldi per lo Sferisterio – meglio chiuderlo, finalmente! – bisognerebbe investire a favore di chi fatica a sbarcare il lunario. E la parola “cultura” è un inganno, nasconde ambizioni personali e traffici oscuri. Ed è giusto incrementare il turismo, ma le note della “Traviata” non servono, ci vuole ben altro. “Traviata”? No, ha detto qualcuno: Macerata è “stuprata”.
Ci stiamo avvicinando alle elezioni amministrative della prossima primavera ed è inevitabile, direi fisiologico, che il dibattito fra le forze politiche assuma linguaggi sempre più accalorati. Ma a tutto dovrebbe esserci un limite almeno di rispetto delle persone, un limite abbondantemente superato, con uno sbalorditivo livore “contra personam”, dai commentatori di Cm in calce all’articolo che Renato Pasqualetti aveva dedicato proprio all’amore per la città. C’era un’opinione politica, in quell’articolo? C’era e sosteneva Carancini. Discutibile, certo, come tutte le opinioni. Ma legittima. La condivido? Non è questo il punto. Se un articolo su Macerata fosse stato scritto da un esponente di opposta parte politica, avesse contenuto una tesi radicalmente diversa e fosse stato accolto con lo stesso disprezzo per la persona dell’autore, il mio giudizio non sarebbe cambiato. Ora io penso che se la campagna elettorale dovesse essere inquinata da questo livore, e il futuro sindaco, chiunque egli sia, ne fosse il frutto, e un ruolo decisivo fosse giocato dal disamore dei maceratesi per Macerata, il futuro di questa città si avvierebbe ad essere peggiore del presente.
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E mi ero meravigliato che non fosse ancora intervenuto a difesa dei suoi compagni………………
Questa città è stata per troppi anni gestita in maniera faziosa ed ideologica e i comitati d’affari amici “abusavano” della città, perchè Valleverde, il nuovo quartiere delle Vergini, tutto lo sconsiderato consumo del suolo, il tentativo di inserire un’altra industria insalubre “Giorgini”, la galleria che ci piove, la strada che finisce sul cancello di una casa a Montanello, le politiche dei parcheggi, le politiche per il centro storico, per il commercio, per la residenzialità in centro, tutte le gestioni fallimentari dello Sferisterio, le piscine, il Palas e molto altro come li vogliamo chiamare? se a qualcuno fà male la parola “stuprata” forse è meglio dire “abusata” o violata, cambia qualcosa? Forse per qualche perbenista la parola più equilibrata sarebbe “mal gestita” ma la sostanza è la stessa, che sia per incapacità o per malafede chi ha governato in questa maniera si deve vergognare, e come è stato scritto da qualcuno deve chiedere SCUSA a tutti i maceratesi.
Il carattere disinteressato e superficiale dei maceratesi ha contribuito a rafforzare la mala-gestione politica ed economica della città e chi doveva fare opposizione politica lo faceva solo di facciata ma in realtà avallava tutte le scelte della maggioranza campando di finta opposizione.
Quindi di quale disamore o livore ci si vuole lamentare? Finchè la città bene o male tirava a campare tutto apparentemente poteva andare bene, oggi che le cose non vanno più così bene e il malcontento cresce ogni giorno un clima acceso è fisiologico e salutare, questo fermento e riscoperto interesse dei maceratesi verso la città è la più bella novità di questi ultimi 20 anni.
Quelli che per questi decenni hanno permesso questo credendo che i maceratesi fossero degli idioti, oggi cambi atteggiamento e la smetta immediatamente di prenderli in giro. Perchè oggi rispetto a ieri anche Macerata è cambiata e chi ha seminato per troppi anni vento oggi si trova a raccogliere la tempesta.
Soccorso rosso….
No,direi che il signor Liuti e’ fuori strada. Non e’ possibile affermare che siccome va bene la stagione lirica, la città è amministrata bene. Occorre uscire da questa ambiguità assolutamente fuorviante. Macerata è una città NON amministrata, e non c’entra nulla la carenza di fondi. E lo dico non facendo parte degli oppositori ideologici e di fazione, che certo in questo sito non mancano. Ma io non voto un’amministrazione cittadina per allestirmi un festival lirico che dura un mese (ANCHE quello, ci mancherebbe), ma perche’ mi dia una gestione decente e piu’ economica possibile di asili nido, case popolari, servizi alla cittadinanza, razionalizazione del traffico ecc. Su molti di questi problemi l’amministrazione e’ assente, e chi la votasse o la rivotasse alle prossime elezioni darebbe solo prova di autolesionismo.
L’ opinione pubblica forse è più libera perché a Civitanova la cittadinanza non deve sottostare alle regole della fratellanza massonica, come invece succede nel capoluogo?
E comunque ancora e sempre questo confronto con Civitanova….
SMISURATA PREGHIERA (F. De André)
Alta sui naufragi, dai belvederie delle torri
china e distante sugli elementi del disastro
dalle cose che accadono al di sopra delle parole
celebrative del nulla, lungo un facile vento
di sazietà, di impunità
Sullo scandalo metallico di armi in uso e in disuso
a guidare la colonna di dolore e di fumo
che lascia le infinite battaglie al calar della sera
La maggioranza sta, la maggioranza sta
recitando un rosario
di ambizioni meschine
di millenarie paure
di inesauribili astuzie
Coltivando tranquilla l’orribile varietà
delle proprie superbie, la maggioranza sta…..
dal libro del profeta abacuc
Egr. Sig. Liuti, condivido perfettamente quanto Lei esprime in questo articolo, d’altra parte penso che entrambi conosciamo i maceratesi e come sono fatti, essendo anche noi parte di loro. Nulla da ridire sulla azzeccata scelta di Micheli, non so se dettata da lungimiranza o solo caso di fortuna, però mi chiedo: dovevamo scegliere una persona di fuori….perchè a Macerata nessuno era capace di ciò? Se permette, azzardo una ipotesi…Mentre il Sig. Francesco Micheli è un grande professionista, i nostri intenditori del passato e ahimè lo sarebbero anche del futuro, sono stati sempre troppo legati alla politica, ai loro propri interessi cosicché poi non si sono mai avute figure preparate e capaci di gestire bene le cose…ricordiamo tutti i biglietti omaggio agli amici degli amici, ecc, o magari scelte dei cast per niente azzeccate. Poi quando accadono tutte queste cose, il maceratese doc sparla, un pò a vanvera e un pò a ragione. Sul fatto che poi lo Sferisterio debba essere quasi unicamente al servizio della lirica, qui ci potrei scrivere un libro. Io amo la lirica, la mia prima opera fu l’Otello con il grande Del Monaco, quindi la posso difendere a spada tratta, ma ricordo piacevolmente anche la PFM, il Banco del Mutuo Soccorso, Branduardi, il Festival Jazz, Ray Charles…voglio dire, tanti sono i nomi anche internazionali ospiti del grande Sferisterio. Quest’anno è arrivato Arbore con il suo fido clarinetto, ma per i giovani di oggi che cosa c’è…Macerata, che cosa offre? Lo vuole sapere: NULLA! E qui torniamo allora a Macerata…parlare male di una città credo abbia poco senso, ma dei suoi amministratori invece si, specialmente se ciechi e poco aperti al dialogo (e credo che tutta la vicenda del centro storico un pò lo spieghi). Poi anche tutti i maceratesi hanno le loro responsabilità, ci mancherebbe…ma come quando un figlio cresce con qualche difetto, la maggiore responsabilità è sempre dei genitori,o no? Colgo anche l’occasione per evidenziare un altro luogo deputato maceratese che a mio avviso è pochissimo sfruttato e sto parlando del Campo Boario. Si, quel luogo nato per far sfoggio delle migliori vacche, poi trasformato in Fiera di bancarelle da sagra della porchetta..Così come collocato, parcheggi e alberghi vicini, possibile che non si possa sfruttare per manifestazioni più importanti? Ho visto concerti con star internazionali a Lucca e Pistoia, svolti su piazze grandi quanto la nostra in centro e noi non possiamo fare nulla di simile? Mettiamo a disposizione di questa città gente competente e preparata che magari si intendano anche di politica e non viceversa (e Micheli ne è la prova) e forse questa città verrà più amata dai maceratesi in primis, poi dai turisti che sono sempre ben accetti da tutti. Grazie.
Cielito……sottostare alle .. “Regole della fratellanza Massonica” ??? Si anche del manuale delle giovani marmotte , o delle regole del galateo di Monsignor Della Casa. Ma dai, ogni volta che non si sa che pesci prendere, si tira fuori la massoneria. Ahahahahahahahahaha
Leggendo Cm tutto questo parlar male dello Sferisterio proprio non l’ho visto. Anzi Micheli è stato riempito di giusti complimenti in tanti articoli e anche sui commenti.Penso che i maceratesi siano tutti contenti di questo e di come Micheli ha rigenrato la stagione lirica. Magari è stata criticata la Tosca perchè è andata oggettivamente male. Cercare però di salvare un’amministrazione solo per lo Sferisterio è un tantinello azzardato e lo è ancor di più far passare la linea Pasqualetti del voler far credere che a Macerata va tutto bene. E basta cercare di attaccarsi a questa benedetta parola “stuprata” pronunciata dal signor Mosca che ha voluto evidenziare le tante cose che invece non vanno e sono sotto gli occhi tutti e che Cm ha portato a galla.
Questi sarebbero degli ottimi …
Non serve che sia nemmeno nello stesso sistema solare, la loro testa… LOL
Non era una battuta ironica, ma una considerazione. Che l’intervento “Giordanista” mi conferma.
En passant…
Sarebbe interessante sapere come sono stati impiegati i soldi dei vari supporter e sponsor…
.
Perchè va da se che un conto è che i supporter abbiano aiutato direttamente lo Sferiserio nel pagamento dei vari costi (cantanti, scenografie, pubblicità, direttore tecnco, maestranze ecc.)…
…
Ma altro conto sarebbe se i vari supporter abbiano indirettamente contribuito, che so acquistando pacchi di biglietti…
che ce frega d’aricissione noi ciavemo Superciccio…
Con la crisi si rivelano e si esasperano i malumori e le criticità sopite e tollerate.
Il super stipendio, la super pensione, il privilegio, l’arroganza della politica e l’angheria nei posti di lavoro, non sono più tollerate da chi vive con quattro figli precari, la cui somma degli stipendi non raggiunge la propria pensione; dal socio della cooperativa di pulizie che si alterna ogni giorno tra scuole ed uffici per una retribuzione di 6oo euro al mese; da coloro che con l’aiuto delle famiglie hanno affrontato sacrifici per conseguire titoli accademici e successi sociali e si trovano a lavorare in pizzeria.
Queste e tante altre storie di fallimenti umani, di disperazione, di depressione, di violenza consumata nelle famiglie e nelle strade, guardano con delusione e rabbia coloro che governano l’Italia e le nostre città. Coloro che guidano il Paese e la nostra città devono avere idee e coraggio per dire dei no e dei si che nessuno ha mai detto; devono ascoltare e ridare fiducia e speranza testimoniando con l’esempio che in Municipio governano persone che non hanno paura, che amano Macerata, che usano i beni, le ricchezze e le opportunità di una piccola città per il benessere di tutti a partire da chi ha di meno.
La vicenda nazionale acrobatica e contraddittoria fotografa una situazione di fortissima crisi economica e tensione sociale che la politica ingessata negli schieramenti e partiti tradizionali fa fatica a capire e affrontare. Qualcosa di simile sta accadendo anche a Macerata.
Ci sono momenti della vita come nella politica in cui tutto è in gioco. Questo che viviamo nel paese e nella nostra città è uno di quei momenti. Chi pensa di continuare a rappresentare le istituzioni e i cittadini, favorendo interessi particolari, lobby economiche, amici e benefattori, clientele e affaristi, abbia la dignità di farsi da parte. In un paese in cui le persone si tolgono la vita, umiliate e distrutte nella loro dignità non potendo più offrire nessuna speranza a se’ stessi e ai loro figli, se c’è una classe dirigente deve essere in trincea con loro.
Caro Liuti, ma pensa che uno tragga un vantaggio personale a criticare Macerata??? o pensa davvero che uno non abbia di meglio da fare? o che sia effettivamente un masochista?? ma non per caso che invece è lei che è miope (in senso lato) o un superficiale o uno che ha poca memoria o un giornalista che per contratto qualcosa deve pur scrivere…. no, perchè io me la ricordo com’era la città 30 anni fa: vogliamo dire che tutte le attività commerciali del centro città funzionavano e che c’era una città un po’ più viva socialmente parlando? Per carità, il maceratese come carattere è un “moscio”, quindi non c’è da aspettarsi molto, ma rispetto ad adesso almeno c’era molta più vivacità. Sta di fatto che la città è gestita in modo PESSIMO dai nostri politici che hanno saputo solo peggiorare il destino già poco roseo della città. Quindi, che uno debba sentirsi dire che qua c’è chi si diverte a criticare gratuitamente la città quando ci sarebbero invece motivi per esserne fieri, mi fa veramente ridere. Anche perchè, come già ha osservato correttamente prima di me SImone Parbuono, ma che c’entra lo Sferisterio con l’amministrazione della città???? lo Sferisterio ha fatto una buona stagione, ne siamo tutti felici (anche se a me della lirica e dello Sferisterio non me ne può fregar di meno visto che se ci vanno 10000 persone a riempire l’arena o ce ne vanno 5, non mi cambia assolutamente niente). Cambia invece nellamia vita di cittadino, quello che decide di fare il sindaco e i suoi “splendidi” assessori che, in linea con quanto fatto nelle precedenti amministrazioni comunali, hanno affossato sempre di più la città. Personalmente poi, avendo vissuto 20 anni della mia vita in altre città, tra Italia ed estero, anche se qua a Macerata ci sono nato e ora ci vivo di nuovo, be’, penso di avere maturato sufficienti esperienze per dire che questa città già poco avvezza, per modo di fare dei propri residenti, ad essere dinamica, è amministrata da persone incapaci. Io sul lavoro sono abituato a migliorare partendo dalle critiche. Non ho mai visto uno che migliora partendo da chi fa il narcisista. Come dice il proverbio? “Chi si loda si imbroda”. Non mi pare proprio il caso che questa città possa permettersi di lodarsi, nè di avere gente che, per chissà quale motivo, ne tesse le lodi quanto basta farsi quattro passi in giro per la città per vedere coi propri occhi il declino misero che da anni vive la ciità.
Cari Amici, ringrazio il Dott. Liuti che ci da la possibilità di poter parlare seriamente della nostra città di Macerata che a mio modesto parere si è fermata dopo la caduta dei partiti che la guidavano nel bene e nel poco bene. Ottima la sintesi di GANDALF peccato che sia anonimo, parliamo sempre di città massonica poi non abbiamo mai il coraggio di metterci la faccia. Tutto si è inceppato quando una lista civica cambiò il progetto della strada nord che dal centro fiere di villa Potenza portava a Piediripa – Sforzacosta passando per il parcheggio di Rampa Zara. La nuova generazione non sa neppure di questo progetto, non hanno mai visto i grandi piloni di questa intervalliva che sono stati inghiottiti dalla vegetazione e nulla ha notato la Corte dei Conti che quel progetto quando fu cambiato stava già al 64% di avanzamento. Perchè le sei liste civiche in programma non si fanno una passeggiata sotto Via Severini partendo da Santo Stefano? Amare Macerata è stato sempre il mio motto e io l’amo ancora, tutti conoscono le mie battaglie per questa città. Ricordo che lo stesso progetto dei Piani di Ricostruzione Post Bellici èra anche in Ancona dall’Uscita A14 Ancona Sud al Parcheggio Stamira (centro storico) passando per la Baraccola e l’Università dopo la fine dei partiti nulla hanno modificato e ora funziona. A Macerata c’è stato sempre quell’odio Cattocomunista che oggi fa girare a vuoto le amministrazioni maceratesi succedutesi. Il mio Partito ha un progetto per auspicare posti di lavoro nella nuova zona industriale di Valle Verde, la Città di Macerata ha abbandonato la politica agricola mentre l’ex DC ne faceva un fattore primario, la nostra è una zona di grano duro, quindi multinazionali dell’alimentazione, leggi europee, la nostra prestigiosa scuola Agraria, l’Università.Quando inizieremo possibilmente tutti insieme, visto il momento ad auspicare questi discorsi nella nostra città? Non sembra anche a Voi che i 57 comuni della provincia Civitanova Marche in prima fila,compresi alcuni del fermano devono essere nostri collaboratori ampliando a settori lo sviluppo del capoluogo posizionato ottimamente al centro? E iniziare a parlare seriamente di costruire nuovi posti di lavoro sicuri e non certo quelli dei centri commerciali (supermercati) discutendo di disoccupati, abbandonando questo inutile provincialismo non certo frutto della saggia politica maceratese del passato? La lezione di De Gasperi dovrebbe essere l’insegnamento per tanti giovani che tentano di affacciarsi alla politica. In Comune di Macerata ci sono ben 16 gruppi politici, come si fa ad amministrare un capoluogo cosi piccolo con 16 partiti? Non mi ritengo un nostalgico del passato, voglio dare solo un contributo affinché tanti ragazzi non siano ancora una volta delusi dalla politica. Ivano Tacconi capo gruppo UDC Comune di Macerata