di Giuseppe Bommarito
A Macerata, come è noto, per l’elezione del Sindaco e per il rinnovo del Consiglio Comunale si voterà solo nella prossima primavera, in una data ancora da stabilirsi, ma già adesso, sebbene i giochi non siano ancora fatti, c’è un grande movimento in tutti gli schieramenti in vista di queste importanti elezioni amministrative, c’è irrequietezza, c’è un notevole fermento, caratterizzato per il momento da sottili segnali, manovre di avvicinamento, prese di distanza, inviti più o meno velati, avvertimenti.
E’ chiaro che il quadro definitivo delle candidature e delle alleanze inizierà a chiarirsi solo tra novembre e dicembre, però alcune cose, sia pure con beneficio d’inventario, possono dirsi già adesso.
Cominciamo, com’è inevitabile, dal PD, la principale forza politica cittadina e l’azionista di riferimento dell’attuale amministrazione guidata da Romano Carancini, beneficiata da un rilevantissimo risultato nelle ultime elezioni europee (oltre il 46%), principalmente dovuto all’effetto Renzi e quindi molto difficile da replicare in sede amministrativa. Anche perché il bilancio degli ultimi quindici anni di governo di centrosinistra non può certo dirsi buono.
Il quinquennio caranciniano, venuto dopo dieci anni di giunte Meschini, caratterizzate dalle più sfrenate, spregiudicate ed opache operazioni urbanistiche mai poste in essere nella città di Macerata, ha difatti molto aggravato la situazione, avvitandosi nel totale immobilismo dei primi anni, nell’isolamento di chi vede complotti dappertutto, nella marginalizzazione di Macerata nell’ambito provinciale, nella tigna indecorosa nel sostenere operazioni assurde e di sfacciato favore (le nuove piscine di Fontescodella), per sfociare infine in un attivismo più o meno di facciata, pericoloso per le scelte recentemente effettuate (la falsa pedonalizzazione del centro storico, che ha scontentato tutti o quasi ed ha creato danni sia ai residenti che ai commercianti) e per quelle minacciate (l’ipotesi di acquistare il Park Sì, talmente sconcertante da far inevitabilmente pensare le peggiori cose).
Certo, bisogna riconoscere che quello che stiamo vivendo anche per gli enti locali è un periodo difficile, da far tremare le vene ai polsi, ma è tuttavia indubbio, come riconosciuto sia a destra che a manca, che il buon Romano ci abbia messo del suo nel bloccare la situazione e nell’indirizzare la città di Macerata verso un binario morto.
Su Carancini resta da dire che sono indubbiamente positivi – e di ciò onestamente bisogna dare atto al Sindaco – il mantenimento di un buon livello di spesa sociale (anche se sarebbe importante capire i criteri di selezione dei beneficiari) e un ottimo bilancio negli investimenti di tipo culturale: il successo di visite dello stupendo palazzo Buonaccorsi, ottimo biglietto da visita per l’offerta turistica maceratese, e il buon andamento della stagione lirica, dono alla città (dopo anni di perdite, che non sarebbero state più accettabili) dell’efficace ed immaginifico direttore artistico Francesco Micheli.
Il PD, dal canto suo, è stato del tutto incapace di reagire a questa perdita di credibilità, dovuta anche a pezzi fondamentali di programma non realizzati (una questione su tutte: il parcheggio di rampa Zara). Tra i democratici maceratesi da tempo regnano infatti sovrane la confusione e l’inquietudine, causate da difficili relazioni tra le correnti interne e dal pessimo rapporto tra il partito e il Sindaco, ed incrementate da una gestione del partito che, tesa all’esibizione di una fittizia unità interna, è invece pervenuta al più totale, reale ed unitario immobilismo, sfiorato solo da isolati e sterili mugugni sempre più aperti contro Carancini.
Prova ne siano, per rimanere solo alle ultime vicende, l’assenza del benchè minimo balbettio sulle documentate critiche pervenute sulla gestione urbanistica della città, la clamorosa figuraccia fatta nell’annunziare circa un anno fa una pubblica assemblea esplicativa su tali temi rimasta nel libro dei sogni ed ormai improponibile, lo schiaffo in faccia della (falsa) pedonalizzazione del centro storico annunziata da Carancini il mattino dopo una riunione del direttivo cittadino in cui s’erano decise tutt’altre cose, l’incapacità di far rispettare l’ultimatum del 30 giugno posto al Sindaco per fare cessare una volta per tutte la farsa del nuovo polo natatorio (nel cui ambito è in arrivo l’ennesimo oltraggio alla legge e al buon senso), il silenzio tombale sin qui mantenuto sulla preannunziata follia dell’acquisto del Park Sì.
In questa palude di immobilismo “piddino” prevale comunque il giudizio politico negativo sull’operato di Carancini, costretto, contro la prassi che solitamente rende automatica la candidatura del Sindaco uscente per il secondo mandato, a passare sotto le forche caudine delle primarie. Carancini in realtà appare molto isolato, ormai abbandonato anche da una parte di quella corrente cittadina definita “Nuovo corso”, sorta nei primi tempi del suo mandato per sostenerlo a fronte di alcuni pesanti e strumentali attacchi dei famelici protagonisti del decennio meschiniano, ma oggi sempre più perplessa sull’andamento e sulle scelte dell’attuale Giunta. Ma Romano Carancini parteciperà veramente alla battaglia delle primarie, per lui in ogni caso umiliante? Per ora non è dato saperlo, l’impressione tuttavia è che, convinto nel suo cuore – bontà sua – di essere molto apprezzato in città e certo dell’appoggio di tutta la componente non renziana del partito e di quel che rimane di SEL, voglia farlo, pur non dicendolo apertamente, e che si stia già attrezzando a ciò, impegnato com’è in un’anticipata campagna elettorale che di giorno in giorno è sempre più invasiva ed evidente e che non bada a spese: si vedano i sessantacinquemila euro del Comune utilizzati per la sola cerimonia inaugurale di palazzo Buonaccorsi.
E qui arriviamo alle primarie, ufficialmente considerate dal PD un dogma assoluto ma pronte ad essere riposte disinvoltamente nel cassetto – come molti in realtà auspicano – qualora emerga una personalità forte, esterna od interna al partito, capace di sedare le tensioni interne, di sedurre gli alleati della maggioranza e di indurre Carancini al precoce pensionamento politico. Per le primarie (da stabilire, ove vengano veramente effettuate, se saranno interne o di coalizione e se saranno riservate ai soli iscritti od anche ai simpatizzanti) per adesso circola solo il nome del renziano Nicola Perfetti (leggi l’intervista), giovane brillante e pieno di entusiasmo, penalizzato a mio avviso, più che dalla giovane età e dalla poca esperienza, limiti in realtà scarsamente rilevanti o comunque facilmente superabili, soprattutto dalla contaminazione della corrente renziana maceratese, nella quale, indebolendola sin dal nascere, sono sfacciatamente confluiti tutti i vecchi marpioni protagonisti dei grandi scandali maceratesi.
Più sullo sfondo Bruno Mandrelli, ottimo avvocato, politico di esperienza e buon senso, disposto a scendere in campo solo se sollecitato dall’intera corrente renziana, componente che in ogni caso, primarie o no, necessita urgentemente di una reale, decisa, veloce, operazione di presa di distanza e di pulizia interna, condizione necessaria per trovare consensi tra gli iscritti ed i simpatizzanti che tra novembre e dicembre andranno ad esprimersi per il candidato Sindaco.
Le primarie di coalizione, in prima o in seconda battuta, sembrano necessarie qualora il nostro Sindaco decida di rimanere in campo, visto che, a parte SEL, ormai stretta in un abbraccio mortale con Carancini, diversi partitini dell’attuale maggioranza sono disposti a votare chiunque come candidato, purchè non si tratti dell’attuale primo cittadino. Di certo, questa è la scelta di Pensare Macerata, ambiguamente oscillante come sempre tra il sostegno reale e la critica apparente all’amministrazione, ma in ogni caso decisa a puntare su un ricambio alla guida della città.
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Se Atene piange, Sparta non ride. Il centro destra maceratese, da molti anni all’opposizione, vive anch’esso analoghi problemi di frammentazione. Forza Italia è in calo di consensi a livello nazionale ed in preda ad una crisi di nervi a livello locale. Da una parte, infatti, la nuova segretaria provinciale Lorena Polidori ha affermato di voler arrivare ad una scelta condivisa del candidato Sindaco, da effettuare d’intesa con tutte le altre componenti del centrodestra, liste civiche comprese, non escludendo, se si è ben capito, nemmeno una sorta di primarie estese ai cittadini simpatizzanti. Dall’altra parte, i giochi sembrano però già belli che decisi dai componenti storici, restii ad accettare la guida politica della Polidori, ritenuta catapultata dall’alto e priva di una reale esperienza: l’accordo già raggiunto prevederebbe la candidatura a Sindaco di Deborah Pantana e, al contempo, il ritorno in Regione di Fabio Pistarelli dopo un quinquennale letargo nei banchi del Consiglio Comunale.
E’ difficile dire quanto ci sia di vero in questo presunto accordo. Di certo Deborah sta lavorando da anni verso questo obiettivo e va riconosciuto che nell’assise consiliare, per quanto riguarda prima il PDL e poi Forza Italia, è stata, tra i pochi, sempre attiva e presente. Si è già strutturata con una lista civica di appoggio, in passato ha dimostrato di saper canalizzare molte preferenze, fa registrare da tempo un notevole presenzialismo, interviene spesso sulla stampa, potrebbe avere già in tasca l’appoggio di Fratelli d’Italia. Insomma, sembra voler dire ai maggiorenti del centrodestra: fate quello che vi pare, ma io mi candido comunque, sotto il simbolo di Forza Italia o anche da sola. Lo scontro frontale sembra quindi nell’aria e prima o poi ci si arriverà, se già non è in corso, anche perché la Polidori non potrà certo consentire di essere così apertamente sconfessata e bypassata, a pena di mettere fine nel modo peggiore alla sua ancora incerta leadership.
Tuttavia, a prescindere da chi avrà la meglio in questa contrapposizione intestina, Forza Italia ha numerosi altri problemi. In primo luogo, il calo di consensi registrato in occasione delle ultime elezioni europee, che hanno visto scendere il partito a poco più del 12%, un calo molto significativo dovuto solo in parte a dinamiche di livello nazionale. Hanno infatti sicuramente pesato in questo flop la continua litigiosità interna e soprattutto il notevole immobilismo a livello comunale del centrodestra, che in Consiglio Comunale negli ultimi quindici anni, salvo isolate eccezioni, ha dormito sostanzialmente sonni tranquilli, del tutto funzionali alla malaurbanistica posta in essere dalle giunte Meschini e Carancini, tanto da legittimare in più di una occasione l’accusa di eccessiva e sospetta distrazione, se non di trasversalismo vero e proprio (incontestabile quanto meno nello scandalo Ircer e nella minitematica, laddove ci sono stati una chiara intesa ed un reciproco scambio di favori tra maggioranza ed opposizione).
Il secondo problema, quello delle alleanze, è quindi determinante per Forza Italia, perché, nonostante il deludente bilanco politico di Carancini & Associati, i numeri forzisti da soli sono comunque insufficienti per una vittoria. Inevitabile, quindi, il tentativo di agganciare le varie liste civiche di centro e di centro destra (Macerata è nel cuore, Lista Menghi, Lista Conti, Lista Ballesi) che, insieme al Nuovo Centrodestra (reduce da un discreto risultato alle europee), alla nuova combattiva associazione denominata Tutti per Macerata e forse anche con il contributo della rediviva Lista di Maurizio Mosca (leggi l’intervista), stanno portando avanti un non facile processo di aggregazione, giunto peraltro ad un buon punto di elaborazione e già caratterizzato da alcuni passaggi unitari in Consiglio Comunale su questioni di rilievo.
Molte di queste liste, il cui apporto potrebbe fare la differenza, sono però decise a marciare da sole e a prendere le distanze da Forza Italia, proprio per l’immobilismo ed il trasversalismo di cui sopra, e tutte non sono minimamente intenzionate ad accettare una qualche forma di egemonia forzista, che a questo punto appare priva di una solida legittimazione politica, non sostenuta da un sufficiente pacchetto di voti presumibili e, in fin dei conti, ancorata sempre intorno ai soliti nomi, con il sostanziale abbandono di ogni e qualsiasi ipotesi di reale rinnovamento interno.
Anche nell’area di centrodestra solamente una candidatura forte e credibile – certamente difficile da reperire, anche se diversi nomi, a torto o a ragione, sono già comunque circolati e stanno circolando – potrebbe pertanto consentire una convergenza vera delle varie anime e potrebbe garantire buone possibilità di consensi tra i maceratesi stanchi dei disastri del centrosinistra e quindi discrete chances di successo. E metterebbe Deborah Pantana, qualunque sia l’esito della sua battaglia interna a Forza Italia, nella difficile posizione di dover scegliere tra il rimanere comunque in campo, contribuendo così alla più che probabile ennesima sconfitta del centrodestra (lei stessa compresa), oppure il confluire in un’aggregazione molto più vasta.
Rimane, per finire questa carrellata di aspirazioni e di possibili scenari, l’incognita del Movimento 5 Stelle, che a Macerata, dopo aver raccolto alle europee per dinamiche di livello nazionale un buon 20% (comunque inferiore alle aspettative), appare ora del tutto dilaniato da un feroce scontro interno, da divisioni, abbandoni, fittizi ricompattamenti, nuove liti, che hanno sostanzialmente portato ad una quasi totale improduttività politica. Ad oggi si dovrebbe parlare, se non di elettroencefalogramma piatto, quanto meno dell’ennesima occasione persa, ma da qui alla prossima primavera, quando in concreto si parlerà dell’utilizzo del simbolo, cioè dell’effettiva legittimazione da parte di Grillo e Casaleggio, ci potrebbe essere un risveglio, così come ci potrebbe essere qualche nuova e diversa aggregazione (Maceratiamo?) che, scavalcando le realtà già esistenti, punti direttamente ad accreditarsi con i comandanti in capo dei pentastellati. In ogni caso, le cinque stelle restano un rebus difficile da decifrare.
Insomma, chi vivrà vedrà, e sicuramente molto nei prossimi mesi ci sarà da vedere.
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Trovate una persona fuori da ogni giro altrimenti stiamo da capo. Deve essere pulita ma sopratutto del popolo no dei partiti ne delle lobby e compagni vari.
AAA offresi candidato sindaco
Un uomo d’azione, meglio fare e qualche volta sbagliare, che non fare niente.
Speriamo non sia Carancini!
Caro Giuseppe grazie per i complimenti alla mia persona , vorrei rassicuranti sul fatto che il cosiddetto fronte di centro destra non sta vivendo crisi di nervi nè tantomeno in forza Italia ci sono attualmente o ci saranno scontri frontali..presto si vedrà da che parte starà il vero rinnovamento, la verità è che di questi giochetti soliti a dividere siamo tutti stanchi perché Macerata in questi anni così facendo è arretrata su tutto…chi ha il grande merito come te ad esempio di aver saputo portare avanti delle denunce tramite questo giornale oggi dovrebbe a mio modesto parere continuare a distinguersi senza scendere nella banale contrapposizione politica di partito ormai fuori tempo per ogni schieramento..io sono determinata e non sarà il cosiddetto “ciaffismo maceratese” ad impedirmi di togliere le catene alla città… Stai bene.
Bla, bla, bla,bla …. occupazione e quindi posti di lavoro. Occorre avere come priorità questo aspetto socio economico quindi poi lavorare sulla “cornice del quadro”. Che si stia parlando di sindaco, presidente o qualsiasi altra carica Statale, questo dovrebbe essere l’orientamento per fare ripartire le economie locali e quindi nazionale.
ECCO ,SIGNORI COMMERCIANTI,ORA INVECE DI URLARE IN PIAZZA POTETE CANDIDARVI SINDACO. VEDIAMO QUANTE PERSONE HANNO LE PALLE DI CANDIDARSI …
Caro bommarito sarebbe meglio concentrarsi sulle cose da fare per macerata, certo noi pentastellati un po’ di problemi li abbiamo. Però il fatto e che sicuramente non è il problema di chi farà il sindaco a macerata, ma riuscire ad uscire dalle fazioni che governano macerata da cinquntanni ad oggi.
Il mio candidato ideale e’ Peppe Lu Lupo!
Un vero maceratese Che non e’ figlio di avvocati massoni o dei soliti 4 personaggi decrepiti .
Forza Peppe daje Peppe!
Concordo sul fatto che la stampa dovrebbero incalzare i partiti o le altre organizzazioni che intendo candidarsi alla guida della città sui contenuti , cioè sui programmi. Occuparsi delle persone e delle “alleanze” è una abitudine che piace a molti di noi , ma in effetti abbiamo davvero tanto tanto bisogno di discutere sul cosa prima che sul chi.
Mi candido io!!!! 🙂
E bravo Bommarito, è riuscito a far “incavolare” tutti tranne il PD…
Li ladri pagati
Queste sò zzuggne; e spreghi er fiato, spreghi,
pe ccercà ll’ambo e cciaveressi er terno.
Lassa dí a mmé: ttu cciarli in zempiterno
e ppiú tte vòi spiegà, mmeno te spieghi.
Pe li ladri, de llà cce sta l’inferno;
ma de cqua cche cce vò? cchi tte li leghi.
Dunque, cuncrudo io, si ne l’impieghi
ce stanno ladri, ce li vò er governo.
Me dirai: come sce li vò? Ssò ppronto.
Co ’na mezza parola te capascito,
e vvederai che tte viè bbene er conto.
No cch’er Papa je manni er zu’ bbonprascito;
ma ssi llui sce s’ammaschera da tonto,
quell’antro che ha da dí? Cc’è er patto-tascito.
10 dicembre 1844
Caro o cara Occhi Belli,
devo premettere, come ho scritto più volte su questo giornale e come ho detto a quanti me lo hanno chiesto in questi ultimi mesi, che non è mia intenzione candidarmi né per la carica di Sindaco, né per ruoli da assessore o da consigliere comunale, e nemmeno per la carica di amministratore del mio condominio, essendo mia intenzione dedicarmi prevalentemente alla battaglia contro la droga e (per quanto può fare un comune cittadino) alla battaglia contro le grandi organizzazioni criminali mafiose che sulla droga vivono e prosperano.
Ciò detto, aggiungo che non mi sono proposto di far arrabbiare nessuno, tanto meno il PD. Il mio intento era solo quello di raccontare l’attuale evoluzione politica cittadina in vista delle prossime elezioni comunali.
Visto che però lei mi tira per la giacca, e considerato che proprio poche settimane fa è stato ricordato il trentesimo anniversario della morte di Enrico Berlinguer, a lei e ai tanti amici e compagni del PD vorrei ricordare un paio di frasi di questo grande leader comunista:
“… il rigore e la severità che sono indispensabili per la mobilitazione e nell’uso delle risorse nazionali rendono più acuta la necessità di mettere mano ad un’opera seria ed attenta di moralizzazione della vita politica, di risanamento dell’amministrazione pubblica …” (Aula di Montecitorio 20 febbraio 1976);
“… i partiti politici non possono ridursi ad adagiarsi sulle posizioni della parte più torbida e tarda del loro elettorato. Questo significherebbe una abdicazione alla funzione che dovrebbe essere propria di tutti i partiti democratici, cioè quella di guidare, promuovere, formare una coscienza politica più avanzata …” (Aula di Montecitorio, stessa data).
Ecco, io penso che gli iscritti ed i dirigenti del PD maceratese dovrebbero avere bene a mente queste parole e dovrebbero soprattutto agire di conseguenza, senza limitarsi ad inneggiare ipocritamente a Berlinguer mentre avallano il comportamento delle loro “cupole” interne oppure fanno finta di non vederle e gridano al complotto nei confronti di chi le evidenzia.
Magari Bommarito decidesse di candidarsi, il mio voto lo avrebbe sicuramente e a macerata le cose andrebbero meglio.
” …..i dirigenti del PD maceratese dovrebbero avere bene a mente queste parole e dovrebbero soprattutto agire di conseguenza,….” Quando Berlinguer pronunciava queste frasi Matteo aveva 1 anno figlio di un noto democristiano e il pd o almeno chi decide, è ormai un’altra cosa rispetto a Berlinguer.
Basta Carancini, meglio il commissario prefettizio, costa meno e fa meno danni.
Complimenti al Centro Destra, bruciamola subito e non ci pensiamo più. Anche perchè se fosse stato vero emigravo immediatamente. Pistarelli che torna in regione mi sembra doveroso, uno mica può cominciare a lavorare a 50 anni suonati.
Bravi veramente, riuscite quasi a far sembrare migliori quelli del centrosinistra.
Bommarito …
Non che io voglio tirarle per forza la giacchetta MA
potrei capire più in profondità cosa significa
” vorrei dedicarmi di più alla battaglia contro etc etc…
Se mai fosse ( cosa che io ancora auspico )
che lei si candidasse e diventasse sindaco , pensa che
non avrebbe nemici da combattere a sufficienza ??
Alcune delle sue inchieste non hanno riguardato qualcosa che
potrebbe anche chiamarsi con lo stesso nome ??
E per ultimo le ricordo che da Sindaco alcune cose che riguardano
la droga potrebbe combatterle più efficacemente che non da semplice
denunciatore del fenomeno ..
Suvvia ci dorma sopra e ci ripensi .. Il quadro che ci ha presentato ,
non è entusiasmante per la nostra città ..
e lei le caratteristiche per soddisfare i bisogni nostri e di combattente del malcostume , suoi ,
li ha proprio tutti..
Scusi ancora se mi sono permesso …
Enrico Berlinguer indicava Santa Maria Goretti come esempio per la gioventù comunista. Il suo cattocomunismo ha prodotto un familismo del tutto identico a quello della Dc.
Grazie Giuseppe, per aver ricordato le parole di Enrico Berlinguer. Proprio pochi giorni fa, nell’iintitolare la sezione PD di Appignano ad Enrico Berlinguer, ho sostenuto che la questione morale deve essere “centrale” nell’agire politico e nell’amministrare la cosa pubblica. Per me è questa la chiave di volta del cambiamento riformatore che il governo Renzi sta faticosamente portando avanti, eliminando sovrastrutture, abbattendo privilegi e complessità burocratiche in cui spesso si incistano operazioni di scarsa trasparenza. E da segretaria provinciale sto cercando di testimoniare concretamente questi principi, insieme a tanti democratici e democratiche che compongono gli organismi provinciali.
Per Teresa
Ho più volte riconosciuto il tuo impegno reale ed autentico per moralizzare e modernizzare il PD della nostra provincia, già dimostrato con i fatti in diverse occasioni, e per questo mi sono tirato addosso anche diverse critiche arrivate da più parti, delle quali, sinceramente non me ne importa nulla. E non ho difficoltà a riconfermare anche adesso questa mia opinione.
Detto questo, penso che converrai con me sul fatto che la corrente renziana di Macerata è inquinata, è contaminata, è resa poco o nulla credibile per la presenza al suo interno dei protagonisti di tutte le più scellerate operazioni urbanistiche maceratesi. Questo è un dato di fatto.
Capisco che non è possibile cacciare su due piedi – come sarebbe giusto – queste persone dal partito, e comprendo pure che tu non puoi riconoscere apertamente come giusta questa mia convinzione, però, se vogliamo seriamente parlare di questione morale, sarebbe sufficiente cominciare a definire queste operazioni urbanistiche (che hanno messo in ginocchio Macerata) per quello che sono, cioè come scellerate e spregiudicate manovre costruite a tavolino da cinque o sei personaggi per il loro personale arricchimento, ai danni della collettività maceratese. A quel punto questi personaggi (dei quali più volte io ho fatto i nomi ed i cognomi) se ne andrebbero da soli con la coda tra le gambe, consentendo così alla città e al PD locale di respirare un po’ di aria nuova.
Gent.mo Bommarito, noi non ci conosciamo, sono Francesca Tozzi, attivista dei 5 stelle di Macerata. Per un’informazione corretta devo fare molte precisazioni, partendo dalle parole da lei usate, che riporto sottolineate:
– il gruppo è dilaniato da un feroce scontro interno, da divisioni: non è la situazione attuale. Dopo il risultato elettorale alle politiche di febbraio è partita qualche scheggia impazzita, ci sono stati scontri e alla fine alcune persone hanno fatto un altro gruppo, che, ormai da un pezzo, non c’è più;
– abbandoni: si, ci sono stati abbandoni, e forse ce ne saranno ancora, non è facile vivere la democrazia partecipata; deve inoltre sapere che chi continua a tenere duro, soprattutto se ci tiene tanto e “s’accora”, ogni tanto deve staccare temporaneamente per riprendere fiato e serenità. Siamo persone “normali”;
– fittizzi ricompattamenti: ci siamo visti con le persone del “secondo gruppo” mesi fa, per buttarci tutto alle spalle e continuare insieme, per il bene del M5S; perché lei dice “fittizi”? Il nostro attivismo è volontario, perciò nessuno di noi può obbligare qualcuno a tornare o a restare!
– Nuove liti: non ci sono liti tra noi attivisti;
– Maceratiamo che scavalca le realtà esistenti (semmai LA realtà esistente) e si accredita con Grillo (non esistono comandanti in capo dei pentastellati) per la delega all’uso del simbolo: ne sarei veramente molto sorpresa! Prima di tutto un’associazione non può entrare nei 5 stelle, semmai possono le singole persone, se ne hanno i requisiti. Roberto Cherubini, che conosco e stimo, è stato attivista con noi molti mesi (altri di Maceratiamo fecero capolino, ma sono rimasti poco tempo) e, da quanto ne so io, non ci pensa proprio a presentarsi alle elezioni come pentastellato; a limite ci proporrebbe un’alleanza, cosa che noi non facciamo.
Il simbolo si da alla lista, sempre che ci sarà una lista! Sa, quando si parla di “materiale umano”, soprattutto se fuori da tutti i GIRI e DA TUTTI gli INCIUCI, le cose si fanno imprevedibili, come abbiamo già avuto modo di sperimentare. A settembre presenteremo il nostro progetto di programma condiviso per le elezioni comunali dell’anno prossimo e spero tanto che la gente partecipi. Il nostro candidato sindaco sarà supportato dal gruppo di attivisti e dovrà adottare un preciso codice di comportamento. Questa cosa non esiste in nessun partito o lista civica, e, se dovesse esistere, sarei curiosa di fare un paragone.
Il mio candidato sindaco ideale? Una persona ONESTA e che abbia il CORAGGIO di andare contro il sistema, per ridisegnare la città secondo i nostri valori: trasparenza, merito, partecipazione diretta dei cittadini, efficienza ed efficacia della P.A., cemento zero e gestione del territorio, gestione dei rifiuti (che dovranno comunque diminuire) come risorse, promozione dell’economia locale. Uno che sappia fiutare ed estirpare le situazioni più dannose, come i conflitti di interessi, nepotismo, clientelismo e compagnia bella. Uno che metta al primo posto la salute e il benessere dei cittadini e che cerchi di limitare i poteri forti di Macerata (non dico quali, tanto lo sanno tutti!).
Ops! Ho dimenticato di sottolineare.
La pantana si è piccata causa articolo? Ha richiamato a se le truppe cammellate per votarla col pollice verde ma per poco i contrari sono avanti.
Che lei sia determinata lo abbiamo capito; non ho capito , non io, che programma abbia per la città. Se ce lo spiega , magari in un italiano un po’ più chiaro , saremmo grati.
Bommarito pare si sia dichiarato RENZIANO ultimamente, lui può sempre smentire, quindi penso che dopo tute le pappardelle appoggerà il sindaco del PD PERFETTI, giusto? 😀
La Pantana ha poche speranze, vista l’opposizione NULLA e il casino fatto da Fi a Tolentino dove sono tutti scontenti. FI è allo sbando completo e non vincerà.
M5S è inesistente non ha fatto nulla in 5 anni e non prenderà nemmeno un consigliere (MEGLIO…)
Mosca è bollitissimo, ma dove va??? Idem la Menghi…
E cmq non è finita ci saranno molte liste civiche e penso la vera battaglia sarà li…
In regione come fa notare il buon Orfeo negro ci saranno i soliti PISTARELLI, SPORT BIANCHINI, poi prevedo MASSI (?) il M5S ancora BOTTILGIERI (?)…
O le civiche a macerata o è la fine… PENSATECI TUTTI CITTADINI, E’ L’UNICA SVOLTA…