Le ceneri dell’area Ceccotti
tra ipoteche, fallimenti e contenziosi

CIVITANOVA - Nubi nere sul futuro della zona. Alcuni lotti sono in garanzia a Banca Marche. Il tribunale di Roma ha dichiarato fallita la Terzo Millennio. Per la Ventunesimo secolo arriva il concordato preventivo. Una nuova realtà, la 4 Srl fa incetta di quote.

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L'ex Ceccotti vista dalla SS 16 Adriatica

L’ex Ceccotti vista dalla SS 16 Adriatica

di Laura Boccanera

Sarebbe stato un giro di affari di circa 60 milioni di euro, una delle più grandi operazioni   edilizie di Civitanova, ferma da oltre 20 anni e che ora rischia di sgretolarsi sotto la scure dei fallimenti e dei concordati preventivi. L’Immobiliare Terzo Millennio (oggi Prica) infatti non esiste più, è stata definitivamente dichiarata fallita con provvedimento del Tribunale di  Roma del 17 aprile scorso, il giudice delegato è la dottoressa Daniela Cavaliere ed il Curatore Fallimentare l’avvocato Francesco Macario del foro di Roma, tra i massimi esperti del settore (è stato commissario giudiziale in alcuni dei casi più scandalosi a livello nazionale).   La sua “gemella”, invece, l’Immobiliare Ventunesimo Secolo, anch’essa trasferitasi a Roma  seguendo le stesse orme della precedente con qualche mese di ritardo, ha appena fatto richiesta al Tribunale di essere ammessa alla procedura di concordato preventivo. A chiedere  il concordato è ancora Luca Ferranti da Tolentino amministratore della ex Terzo Millennio e  liquidatore della Prica srl. Una sorta di dejavù che si ripete, solo a qualche mese di distanza da  quanto già scrivemmo lo scorso dicembre. Ma visto che la materia è complessa ed intricata,  fra cambi di denominazione, acquisizioni a cifre di molto inferiori rispetto al capitale sociale e  operazioni legate al credito bancario è necessario fare un passo indietro.

LA STORIA – Un progetto colossale (c’era addirittura prevista l’edificazione di un grattacielo)  e un destino piuttosto oscuro fin dal 1975 quello dell’area Ceccotti, l’ultimo spazio vuoto della città. 108mila metri cubi, oltre 60milioni di euro di investimento, ma in mezzo decenni di   ricorsi al Tar e la lentezza di una macchina burocratica che tra varianti, piani particolareggiati e bocciature da parte della Sovrintendenza di fatto ha lasciato l’area così come tutt’ora è. Ad oggi si parla di urbanistica partecipata, ma forse, fra un parco e una fornace da ristrutturare c’è di mezzo il mare. Il mare è quello della finanza che sta facendo cadere a pezzi i due   colossi dell’edilizia che lì avrebbero intenzione di investire. L’Immobiliare Terzo Millennio e   Ventunesimo Secolo erano le due solide realtà imprenditoriali locali che si sono costituite in consorzio per riqualificare ed edificare l’area Ceccotti. Oggi quel consorzio non esiste più, si è sciolto ed era rimasto un unico partecipante, la Terzo Millennio che oggi è fallita.

terzo millennioLA TERZO MILLENNIO – TRA PIGNORAMENTI E CESSIONI FINO AL FALLIMENTO  Nel 2004 la Terzo Millennio era solidamente costituita in quota parte dalla Fimag del   gruppo Guzzini per il 37%, dalla Cementor che faceva capo a Guido Malatini per il 19% dalla   Edilmarinucci e dalla Mifin per il restante 12.5%. Partecipava infine con una quota del 19%   anche la Valpotenza del gruppo Calamante.   Nel 2010 però l’assetto cambia per effetto del trasferimento di quote dalla Edilmarinucci alla   Sielpa per la cifra di 725.000 euro (il 12,5%) e con la Cementor che di li a poco pignora le   quote della Sielpa stessa.   Il 2013 è l’anno di Marisa Ferri e della 4Srl che il 20 marzo acquista dalla Cementor e il 29   maggio dalla Fimag la maggioranza della Terzo Millennio per la cifra di 11.900 euro. La 4srl perciò attualmente detiene il 56% delle quote della Terzo Millennio in compagnia   della Valpotenza srl che rimane con il 19%, la Sielpa che nel frattempo è stata dichiarata fallita   dal Tribunale di Macerata e la Mifin che vede le proprie partecipazioni pignorate dal Credito   Sammarinese. L’iperattivismo societario della Terzo Millennio, oggi denominata Prica dopo che la Terzo millennio è stata ufficialmente cancellata dalla Camera di Commercio di Macerata e trasferita a Roma lo scorso 27 giugno con nuova denominazione, stride con il silenzio   amministrativo e con i progetti che si vorrebbero realizzare su quell’area. Qui si inserisce un’ulteriore complicazione burocratica dal momento che le aree della Ceccotti   sono state ipotecate a favore di Banca delle Marche per 50 milioni di euro a garanzia di un mutuo da 25 milioni di euro e su tutta l’area si attende il pronunciamento della sentenza della Corte d’Appello che entro 2 mesi dovrà determinare l’indennità di esproprio definitiva a favore della famiglia Frontoni proprietaria di un lotto che ha chiamato il comune di Civitanova a rispondere in solido e che potrebbe essere una scure che si abbatterà sul bilancio.

xxi secXXI SECOLO – In data 23 aprile infatti la società è stata messa in scioglimento e liquidazione.   Con un capitale sociale di 964.840,00 euro era composta dagli stessi attori: Fimag (525.320,00   euro detiene il 54,45%), Malatini (con 269.768,00 euro il 27,96%), Edilmarinucci (con   84.876,00 euro l’8,8%) e il restante 8,8% è della Mifin (84.876, 00 euro). Il 29 maggio del   2013 la Fimag cede alla 4 Srl di Marisa Ferri le sue quote a 10mila euro, subentrando di fatto nella società. Anche la XXI secolo segue lo stesso percorso della Terzo Millennio, si trasferisce a Roma e   nomina lo stesso dott. Luca Ferranti come liquidatore, che chiede il concordato preventivo al   Tribunale di Roma.

Ad oggi non è dato sapere quale sarà il destino dell’area Ceccotti, il futuro sembra  davvero poco chiaro e la soluzione lontanissima, ci sono terreni ipotecati ad una Banca in  amministrazione straordinaria come Banca Marche, una società fallita, la Terzo Millennio, un’altra in concordato preventivo, la Ventunesimo Secolo ed una nuova realtà, la 4 Srl che fa incetta di quote e non ultimo, i contenziosi civili e amministrativi.

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