di Alessandra Pierini
C’è anche una proposta intrigante tra le tante osservazioni alla discussa delibera di Consiglio comunale che ha previsto di la nuova urbanizzazione dell’area Ceccotti a Civitanova che prevede, tra l’altro, un palazzo di 6 piani e un parcheggio (leggi l’articolo) presentate nel termine di 60 giorni dalla pubblicazione della delibera. E’ quella di trasformare l’area Ceccotti, o una parte di essa, nel polmone verde della città ed è stata avanzata da uno dei protagonisti dell’annosa vicenda, Gabriele Frontoni, proprietario di un’area della Ceccotti della quale non ha mai accettato l’esproprio, il quale ora propone una inversione di rotta all’amministrazione.
«Vogliamo realizzare – spiega Frontoni – un grande parco urbano con tanto di aree naturalistiche ed attrezzate. Il parco permetterebbe la riqualificazione e la rigenerazione sostenibile dagli edifici esistenti favorendo la valorizzazione anche anche del complesso edilizio storico della Soprintendenza dell’ex “Fornace Ceccotti “. Noi pensiamo che l’area possa svolgere un rilevante ruolo per la città di Civitanova come nuovo nodo di scambio tra la mobilità su gomma e la ferrovia in funzione del recupero della tratta interna per la sua ineluttabile trasformazione in metropolitana di superficie. Il parco avrà una funzione ecologica che va oltre quella classica di verde pubblico. Crediamo che sia fondamentale ripensare quella zona ma non possiamo farlo con logiche vecchie e ormai superate mentre il mondo guarda avanti con lungimiranza. La soluzione proposta dal consiglio non rispondeva e non risponde più agli interessi degli investitori immobiliari, nè a quelli della collettività che richiede da sempre una migliore qualità della città pubblica e di conseguenza una migliore qualità della vita».
Gabriele Frontoni non trascura neanche i contenziosi sui diritti edificatori derivanti dal Piano Regolatore del 1975 che potrebbero bloccare interventi di diverso respiro. «La soluzione va trovata all’interno della legge regionale 22 del 2011 sul trasferimento dei diritti edificatori in cambio di aree e immobili da destinare all’interesse pubblico. Per fare un esempio i 108.000 metri cubi edificabili al netto degli interventi sull’esistente e della volumetria necessaria per la nuova stazione ferroviaria e i relativi servizi, attraverso un accordo di programma e con la formula tipica del partenariato pubblico-privato potrebbero essere trasferiti nell’area dello stadio comunale, struttura ormai fuori luogo da delocalizzare lungo la vallata attraverso un programma intercomunale con i comuni della Vallata del Chienti (Montecosaro, Morrovalle, ecc.). L’area dello stadio, già fortemente compromessa, presenta invece le caratteristiche adeguate per un intervento di social housing di alta qualità, un quartiere a emissioni zero che sarebbe un esempio per tutto il territorio».
Gabriele Frontoni lancia anche un appello a tutti i soggetti coinvolti nella storia ormai più che trentennale dell’area Ceccotti(leggi l’articolo): «Ormai in questa vicenda assistiamo ad un continuo avvitamento tra Comune di Civitanova, privati, Tar e associazioni consumatori. Lo stesso Comune si trova a volte a braccetto con la Terzo Millennio contro la mia famiglia mentre in altri casi si trovano uno contro l’altro. Negli anni la Ceccotti è diventata la Palestina di Civitanova e tutti continuiamo a perdere tempo. C’è bisogno di un tavolo della pace per mettere un punto e ripartire seriamente con la programmazione».
Ora la palla passa alla nuova amministrazione Corvatta che si trova sul tavolo, oltre alla proposta di Gabriele Frontoni, tra le altre le osservazioni di Città Verde, dell’architetto civitanovese Bruno Valeriani, del Movimento 5 Stelle e un quelle basate sui principi di illegittimità presentate da Legambiente e dall’avvocato Roberto Gaetani.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Il mio progetto
UNA RIVOLUZIONE URBANISTICA
Negli ultimo decennio la Ruhr ha subito il più esteso e articolato piano di riconversione urbanistica del continente con risvolti molto positivi su di un ambiente deteriorato dalla passata industrializzazione e un deciso miglioramento dello stile di vita dei suoi numerosi abitanti. Perché la Ruhr fu il fulcro della metallurgia grazie a giacimenti di ferro e di carbone rinvenuti a pochi centimetri della superficie e al genio dei pionieri dell’industria tedesca: la famiglia Krupp in primo luogo. A vent’anni dalla crisi della siderurgia, fabbriche, miniere, silos, centrali elettriche, mulini, bacini fluviali e gasometri sono stati trasformati in musei, arene, teatri, piscine, acquari e centri commerciali. Le politiche per la riduzione di polveri sottili ed emissioni di CO2 sono state accompagnate dal rimboschimento di ampie aree. La metropoli che aggrega le città di Essen, Duisburg, Dortmund e Oberhausen – dominata dalle ciminiere, servita da una griglia di autostrade e popolata da cinque milioni e mezzo di abitanti – ha riscattato il suo grigio passato per diventare la nuova frontiera di arte e intrattenimento
Meditate gente meditate………..
Frontoni ha interessi concreti nell’area ma nessun diritto.Propone un Parco ma nelle osservazioni presentate non è il solo che lo ha fatto.
Evviva Frontoni! anche “furbo” si sceglie pure una area dia lta valore speculativo! una area dove già gli abitanti hanno pendente sul capo il CAVALCAVIA , nessuno ha revocato il progetto!!! In più è una area di alto interesse turistico . Oltre il fatto che difficilmente si può realizzare una lottizzazione in quell’area con quei valori secondo la nuova legge urbanistica regionale. Un particolare un altro Micucci si trovò di fronte a fare scelte di volumetrie , era la Cecchetti acconsenti salvo poi fare tardiva autocritica qualche anno dopo .Credo che la nuova giunta dovrà alzare il livello di progettazione, o inquadra al questione in un piano strategico di sviluppo che vede coinvolte tutto il WATER-FRONT dal FIUME CHIENTE ALL’ASOLA , includendo piazza XX settembre il comparto Trieste il borgo marinaro e il porto. NON è il momento di dare risposte ai singoli cittadini , è il momento di dare una risposta a che CIVITANOVA vogliamo per il futuro!
iro a VOLO permetterebe di realizzare una riqualificazione dell’are a fini turisticied ambientali,
Gentile Fioreneiprati La ringrazio per il viaggio virtuale che ci fa fare, anche se queste cose ci sono note,. , dopo aver meditato ecco la mia banale domanda il suo invito a mediatre è su accettare il pacchetto offertoci? So che molti esponenti politici stanno teorizzando per il futuro una società fondata sul baratto, lei trova che sia equo, giusto e questa si la strada? Questo è il cambiamento? Dato che ci siamo anche altri potrebbero cedere i loro siti deindustrializzati, o in via di deindustrializzazione e per di più altamente inquinati e si sceglierebbero altre arre nobili della città! La saluto alla maniera di TOTO’ ca gnisciuno è fesso
La proposta Frontoni mi sembra di certo “evolutiva” rispetto alla cementificazione selvaggia con la quale si stuprerebbe ulteriormente il territorio di Civitanova. E’ chiaro che gli investitori non possono rinunciare alla volumetria dopo i pesanti investimenti sostenuti e garantiti da una politica scellerata.
Un villaggio di social housing nella zona dello stadio potrebbe essere una bella soluzione e far diventare la ceccotti il central park di Civitanova sarebbe davvero una rivoluzione!
Il piano elaborato dal comune poteva andare bene 35 anni fa, 20 anni fa ma oggi le esigenze sono totalmente cambiate e non rispecchiano più quelle di allora.
Ben venga il piano Frontoni e tutto quanto ciò che valorizzi intelligentemente il territorio.
Se in un primo momento l’idea non è assurda, allora non c’è nessuna speranza che si realizzi. (A.Einstein)
Mi sembra che l’osservazione fatta da MAXWALTER sia molto pertinente e puntuale.Il Sig.Frontoni non ha nessun diritto ad edificare ma addirittura pretende uno scambio con un’altra area che come dice MAXWALTER ha caratteristiche di altro tipo :forte antropizzazione,oggettivamente turistica quindi di pregio,ecc. verrebbe da dire ” acca nisciuno è fesso” a meno che? a meno che Frontoni getta l’amo perchè immasgina che in giro ci siano pesci pronti ad abboccare.Occorre però essere chiari la ciovitanova del 2012 non è più quella in cui si poteva fare tutto e di più nel silenzio e nella disattenzione.Oggi Civitanova è cambita e la crisi sta agguzzando gli ingegni e alza il livello della critica e dell’attenzione.