“I candidati sindaco per Civitanova pensino alle esigenze e al futuro delle piccole imprese artigiane”. L’appello lo lancia la Cna di Civitanova che invita i cinque candidati a formulare programmi di aiuto e tutela delle piccole realtà imprenditoriali. Nel comune di Civitanova esiste un’impresa ogni otto abitanti e quelle artigiane sono 1.405 e rappresentano il 30 %, delle circa 4.710 complessive esistenti relative ai settori di agricoltura pesca commercio, ristorazione e alberghi. “Tutte risentono in modo negativo della dinamica dell’aumento dei costi di produzione che mette in difficoltà circa il 64% delle imprese” – afferma il presidente Stefano Burini – attualmente le imprese italiane, comprese quelle civitanovesi, vivono una fase di grossa difficoltà. Fondamentale per il consolidamento e la crescita diviene quel complesso di fattori infrastrutturali, sociali ed economici che contraddistinguono un territorio e che possono renderlo più competitivo ed attraente per chi vuole fare impresa. La C.N.A. si augura che la prossima data elettorale possa rappresentare un momento di confronto sui temi che riguardano il futuro della città, e si rende disponibile a ricercare con le altre associazioni dell’artigianato, del commercio, dell’industria e dell’agricoltura, il dialogo necessario a dare maggiore rappresentanza ed esaustività alle priorità programmatiche sottoponendo queste all’ attenzione di chi si candida a guidare la città”.
Tra le urgenze che la Cna palesa ci sono la lotta all’abusivismo e lo sviluppo di infrastrutture necessarie alla città: in particolare l’associazione artigiana ritiene come prioritario per la nuova amministrazione riprendere e rilanciare il progetto della metropolitana di superficie: “In questa fase storica occorre avere il coraggio di mettere al primo posto il trasporto su ferro rispetto a quello su gomma. A livello nazionale noi vogliamo che il ferroviario diventi un settore strategico, mentre, a livello locale, bisogna scegliere come priorità assoluta la realizzazione della metropolitana di superficie. Il punto non è essere d’accordo o meno sulla sua realizzazione: sono tantissimi anni che se ne parla ed è ora giunto il tempo di spendersi per raggiungere questo risultato. Il punto è quando e come si vuole realizzarla, se in termini rapidi e concentrando lì tutte le risorse pubbliche al momento disponibili, oppure subordinandola alla realizzazione di altre opere che magari sono in contraddizione con una vocazione ecologico-ambientale divenuta ormai essenziale per qualsiasi politica moderna”.
In questa scelta si inserisce anche il rapporto fra zona della stazione e area Ceccotti. La Cna chiede di rivedere il progetto, in quanto proprio perchè la Ceccotti è un’area libera da costruzione potrebbe diventare strategica per la metropolitana di superficie: “L’area non dovrebbe essere cementificata – continua il Presidente – con oltre 31 mila metri quadri d’edificazione di cui metà destinati ad abitazioni. I parcheggi, anche se di poco aumentati rispetto a quelli attuali, non sarebbero comunque sufficienti neanche per gli occupanti le nuove abitazioni. Nel 2007, inoltre, quando è stato presentato lo studio Calafati, si affermò che quell’area doveva essere utilizzata come terminal per i Bus e per le piste ciclabili, per il verde e per i parcheggi al servizio della Ferrovia, della Metropolitana e della città commerciale, dando la possibilità d’insediamento ad alcune attività artigianali di servizio, come gommisti, meccanici, carrozzieri, bar”.
In materia di infrastrutture la Cna chiede anche di realizzare una rotatoria alla fine della SS77, ma non il cavalcavia: “Pensiamo che sia necessario portare avanti il discorso della fattibilità del ponte ad ovest, in modo che il traffico diretto verso sud (Porto Sant’Elpidio) sia canalizzato prima che arrivi sulla SS 16”.
Perplessità vengono espresse anche nei confronti della piastra logistica considerata “sovradimensionata specialmente in questo periodo di difficoltà economiche in cui versa anche la nostra provincia”.
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E’ piu’ facile che il suv passi nel sottopassaggio,
che Mobili ridiventi sindaco …………..
Complimenti a Stefano Burini; idee e richieste degne di un imprenditore attento alla necessità di avviare un netto cambiamento di rotta nelle politiche di governo del territorio e di mobilità. Speriamo che il futuro sindaco sia all’altezza di questi attori dell’economia per dare le risposte giuste a queste istanze e all’intero territorio maceratese