di Laura Boccanera
E’ andato avanti fino alle tre di notte il consiglio comunale che doveva decidere sul futuro dell’area Ceccotti, dieci e più anni di storia cittadina che avrebbero trovato una risposta, ma invece si è concluso sostanzialmente in un nulla di fatto. Alla fine della lunga assise è stato infatti solo approvato un emendamento che fornisce le linee di indirizzo sulla ridefinizione urbanistica, ma prima di vedere le ruspe in azione tutto dovrà passare di nuovo in consiglio comunale. Da definire e verificare dunque se ci sono i presupposti geologici e la valutazione di impatto ambientale. Una trafila che si preannuncia già più travagliata di quanto l’iter burocratico non faccia di suo. In primo luogo perchè a gravare sul procedimento ora c’è anche un esposto inviato alla magistratura da Cittàverde. Nella lettera si ripercorre l’iter di tutta la vicenda, mettendo in evidenza le caratteristiche problematiche legate a contenziosi e processi.
<<E’ bene ricordare che su questa lottizzazione si sono avuti dei contenziosi legali davanti al Tar delle Marche – si legge nella lettera di Cittàverde – con alterne vicende e ultimamente dopo un “rinvio” della Provincia di Macerata della variante al Comune di Civitanova Marche per indefinizione delle norme tecniche, il Comune di Civitanova ha impugnato la decisione della Provincia davanti al Tar delle Marche.La sentenza del Tar ha avvalorato la decisione della Provincia così come il Consiglio di Stato davanti al quale si è appellata la Giunta del Comune di Civitanova Marche. Il resto è dibattito politico fino a quando la proprietà dell’area ex Ceccotti ha inviato una lettera al Sindaco e ai trenta Consiglieri Comunali del Comune. La lettera ripercorre i passaggi storici amministrativi della lottizzazione. Lamentando che i cospicui investimenti fatti dalle proprietà non hanno dato i risultati auspicati la missiva delle proprietà dell’area ex Ceccotti continua affermando “Prima di richiedere il risarcimento,chi scrive intende esperire l’ultimo tentativo per concludere la questione senza che questa diventi una scandalo politico di livello nazionale e senza l’intervento della Magistratura sottoponendo all’attenzione di ciascun Rappresentante della cosa pubblica l’aspetto più inquietante della questione del quale però meno di tutti si parla”. Nella sostanza le proprietà minacciano una richiesta di risarcimento – continua l’associazione ambientalista – per danni dell’importo di 20 milioni di euro nei confronti degli amministratori comunali e paventa uno scandalo politico nazionale e il ricorso alla Magistratura. C’è da chiedersi se un consigliere comunale sia, dopo la missiva, nelle condizioni di esprimere un voto pienamente libero e in coscienza alla variante in discussione. La lettera conclude dando una sorta di diffida agli amministratori affinchè decidano entro e non oltre il 10 luglio 2010. E’ una coincidenza ma dopo la lettera delle proprietà l’amministrazione comunale convoca il Consiglio Comunale per deliberare la variante al PRG che consentirà di realizzare in quell’area circa 10.000 metri cubi di edifici>>.
Un consiglio comunale “caldo” che ha visto anche la presenza, sotto Palazzo Sforza, di una manifestazione politica dell’opposizione con tanto di striscioni con su scritto “giù le mani dalla Ceccotti”. <<Erano anni che non succedeva più – commenta Ivo Costamagna dei socialisti – dopo anni rappresentanti politici dei socialisti, di Sinistra e Libertà, Italia dei Valori, verdi e repubblicani e associazione consumatori e utenti hanno manifestato in un’azione corale>>. Costamagna, pur rispettando la crisi all’interno della minoranza afferma che in casi come questi, in cui è in ballo il futuro della città, occorrono scelte e posizioni chiare che non lascino spazio al compromesso. <<Non ci si può addirittura astenere come, invece, ha fatto il PD su di un emendamento presentato da alcuni Consiglieri del Centro-Destra che, però, non modificava affatto la sostanza dello scempio che si tenta di fare in quell’area. Non c’è tattica di divisione della maggioranza che possa reggere come motivazione di un’astensione che, di fatto, finisce invece per avallare l’impianto speculativo e scandaloso di quel progetto>>. E a proposito della maggioranza infatti ad alimentare la querelle è l’intervento di Troiani di Verso il Pdl che ha proposto come alternativa al progetto attuale di aumentare del 20% il verde pubblico e diminuire della stessa percentuale la cubatura utile, innalzando a 2000 i parcheggi.
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