La presentazione ai Giardini Diaz della lista “La nostra città”. Da sinistra: Gianluca Princigalli, Marco Morresi, Marina Lombardello, Narciso Ricotta, Romeo Renis, Paolo Brasca, Federica Messi, Lucia Giuliani, Giovanni Cioverchia
di Luca Patrassi (foto Fabio Falcioni)
Vita dura per i politici di casa nostra, costretti ad elaborare programmi e strategie elettorali in una estate che inizia a far sentire i suoi colpi, di caldo. A settembre si vota per il rinnovo del Consiglio comunale e l’elezione del sindaco di Macerata e così invece di pensare a ferie e al relax le parti in causa si impegnano in incontri e formazione delle liste. Può anche essere un’attività piacevole, quando la si fa per il senso di appartenenza a una comunità sociale.
Narciso Ricotta e Romeo Renis
Oggi a presentare ulteriori tasselli della propria proposta, negli spazi dei Giardini Diaz, è stata la civica “La nostra città”, area di centrosinistra, messa in piedi dall’ex consigliere comunale dem Romeo Renis ed articolata a più voci, giovani e meno, professionisti e studenti. C’era, ovviamente, anche il candidato sindaco Narciso Ricotta che ha esordito con frecciate geopolitiche al centrodestra: «Siamo legati alla nostra città e non attendiamo investiture da nessuno, da Ancona o da Roma. Siamo maceratesi che mettono un progetto a disposizione del territorio. Non sono stato chiamato da Zingaretti, mi hanno scelto i maceratesi. La scelta di Parcaroli è un’ulteriore mortificazione del centrodestra maceratese, ritenuto inadeguato dai suoi vertici nazionali tanto da dover ricorrere a un personaggio esterno avulso dal panorama politico cittadino e senza esperienza politica ed amministrativa. Ci saranno tanti candidati, tutti chiederanno il voto e voi chiedete loro: per fare cosa? Noi tuteliamo il senso di sicurezza dei cittadini pensando alle persone fragili, dando loro servizi, non gli slogan repressivi di Salvini».
Romeo Renis
Romeo Renis rilancia sulle idee guida della civica “La nostra città” che sono sicurezza, prevenzione, ambiente, il lavoro, la sanità. «Sanità – rileva Renis- non è solo ospedale ma anche servizi territoriali, rivisitando anche il ruolo delle farmacie comunali». Poi la proposta di un ufficio comunale che «si occupi di sicurezza urbana nei suoi vari aspetti, dalla lotta alle dipendenze patologiche al sostegno agli anziani con campagne di prevenzione contro le truffe, passando per i contributi ai commercianti per dotarsi di videosorveglianza». Intanto parte una campagna di ascolto anche online, un questionario strutturato in venti domande per intercettare i bisogni dei maceratesi nelle varie zone, dal centro storico ai quartieri. Diversi i candidati presenti. Gianluca Princigalli, infermiere del Pronto soccorso: «Ho avuto il piacere di incontrare questo gruppo ed aver contribuito a sviluppare un progetto di città che condivido». Marina Lombardello, medico: «Svolgo un lavoro che mi ha permesso di fare un’esperienza interessante per l’assistenza agli anziani. Penso poi sia utile riconsiderare la possibilità di tornare a dare autonomia ai quartieri».
Gianluca Princigalli
Paolo Brasca, insegnante: «Alla base del programma ci sono dei valori nei quali mi ritrovo totalmente e dunque eccomi impegnato con La nostra città». Federica Messi, studentessa: «Ho visto che c’è grande attenzione per le istanze del mondo giovanile ed allora eccomi qui». Marco Morresi: «Rappresentiamo il giusto mix tra giovani ed esperienza, non siamo in cerca di poltrone, lo facciamo solo per amore della città». Lucia Giuliani, infermiera e filosofa: «Desidero contribuire a dare risposte ai bisogni espressi dalla popolazione». Giovanni Cioverchia, pensionato: «Ho lavorato nel settore dell’architettura di interni, voglio mettermi a disposizione. Quella della sinistra è l’unica strada da percorrere». Sulla candidatura di Parcaroli per il centrodestra, è intervenuto anche l’assessore regionale dem Angelo Sciapichetti: «Ci siamo. Finalmente.(Sembrerebbe…) “L’uomo del monte” ha detto sì (o meglio ni..). C’è voluta una telefonata di Salvini per far calare il sipario sulla sceneggiata del candidato sindaco di Macerata (salvo ulteriori colpi di scena dell’ultimo momento). La tanto invocata dall’interessato “investitura dall’alto” è arrivata. La destra maceratese, dopo aver soffocato nella culla l’avvocato Marchiori, si è messa in affannosa ricerca di un sostituto senza riuscire a trovare in città neanche un candidato per la carica di sindaco che viva non dico a Macerata ma almeno in uno dei comuni limitrofi e si è dovuta affidare a Parcaroli, “l’uomo del monte”, proveniente da Crispiero, bellissima e ridente località di Castelraimondo».
Da sinistra: Paolo Brasca, Federica Messi, Lucia Giuliani, Giovanni Cioverchia
Federica Messi e Lucia Giuliani
Marco Morresi e Narciso Ricotta
Da sinistra: Narciso Ricotta, Romeo Renis, Paolo Brasca, Federica Messi
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Molto fumo, niente arrosto. Era impossibile dire meno di così, destra e sinistra fanno a gara sulle tautologie. I comizi di una volta non erano così.
Io vorrei che qualcuno mi spiegasse l’importanza politica di Parcaroli che fino a tre/quattro mesi fa lo leggevo nei titoli di articoli promozionali o che, dove se ne parlava come imprenditore. Oggi me lo ritrovo improvvisamente candidato a sindaco, a consigliere regionale e se non si ritira subito, alla Camera, al Senato e poi e chi lo sa, magari Presidente della Repubblica, addirittura Dux sparito il capitano e Giorgia è una donna anche se quanto parla e strabuzza gli occhi, qualcosa… una luce… una inflessione vocale, beh quella proprio no ma per via della diversa origine regionale… un certo modo di rendere inflessibile quello che dice, una certa mimica, completamente diversa questo sì ma chiaramente più moderna se vuoi renderti credibile. Già vedere Salvini tra coppe e prosciutti non dà minimamente l’idea di un uomo almeno capace di sollevare un forcone e dare una sforconata al grano e se poi gli mettiamo in spalla un sacco pieno delle mirabolanti “genialità” che dice.. e quando lo solleva. Certo che con Giorgia altro che monopattini, redditi di cittadinanza ( non conosco ancora il suo eventuale welfare anche se ieri la sentivo su certe pensioni vergognose, quelle basse ma vergognose sono anche quelle troppo alte..bah affar suo, per tanti è da un pezzo che lo è) biciclette con pedalata assistita di cui comunque a Civitanova se ne vantano anche perché a Civitanova vinse la destra.. sì ma quale.. non quella di Giorgia e nemmeno quella di Salvini, ma quella di e per Ciarapica che per fortuna non verrà preso ad esempio dopo che i 40 sindaci che lo appoggiavano rientreranno da qualche parte e forse anche per sfuggire a domande tipo: Ma perché?? Non ci voleva una cima per capire che una pentola già bolliva, solo che se magari, qualcuno, ma solo per curiosità, poca, neanche tanta, avrebbe chiesto: ma che ci mettevate a bollire? Se poi vi venisse il dubbio che invece di Ciarapica qualcuno avesse suggerito Parcaroli, a voi 40 non cambiava sicuramente niente, ma perché? La politica diceva L. R., a volte non la capisce nemmeno chi la fa e se campavo cent’anni in più avrei detto come Vasco Rossi, non so lui perché, ma io, riferito proprio ad essa e soprattutto a questa piccola storiella : ” Un senso forse non ce l’ha”. Ps. Diretto ai complottisti: Qui, mentre sto scrivendo ancora di sicuro non c’è niente, Parcaroli potrebbe decidere per Macerata, Ciarapica per Ancona e Marchiori o come aspirante centralinista o come aspirante sindaco. Qui, una farfalla che sbatte una ala a migliaia di km dall’Isola di Pasqua, a Macerata potrebbe portare uno tsunami, a Civitanova al massimo un nuovo intervento urbanistico.
La città non è “vostra”. Ormai non celate più nemmeno la vostra arroganza, tanti sono gli anni a cui siete ormai avvezzi all’immeritato potere.