«Questa emergenza ha messo ancora più in risalto l’errore di aver depotenziato territorialmente ed in maniera sistematica la nostra sanità portando avanti, di contro, come un mantra, il tema degli ospedali unici. Purtroppo al peggio non vi è mai fine e il peggio è rappresentato dal “Progetto 100”: un nuovo grande “mega” ospedale costruito con investimenti privati sul territorio di Civitanova». A dirlo sono i comitati marchigiani della sanità (Movimento per la difesa degli ospedali pubblici delle Marche, di Ancona, Obiettivo salute Piceno, di Ascoli, Tutela sanità, di Pesaro, Comitato sanità pubblica, di Pesaro, Comitato per la salute dei Sibillini delle aree montane, di Fermo, Attivamarche, di Ascoli, Vox Italia). Sulla nuova struttura si pone alcuni interrogativi: «Verrà attivata l’ennesima convenzione? Nel caso, come saranno ripartiti costi e competenze tra pubblico e privato? Sappiamo che il personale impiegato sarà reclutato da altri ospedali del nostro territorio e non avrà assunzioni dedicate – dicono i comitati -. L’insegnamento che ci ha dato questa emergenza riguarda soprattutto l’importanza di avere un sistema sanitario territoriale forte e distribuito, ecco perché quegli oltre 10 milioni di euro di finanziamenti destinati a questa emergenza andavano spesi in maniera diversa e ottimale, il tutto incardinato in una programmazione strutturata di sanità pubblica all’interno di un piano socio sanitario che, come sappiamo, è ancora un libro dei sogni». Secondo i comitati, i soldi «potevano essere spesi assumendo ad esempio personale infermieristico a supporto del medico di famiglia o per il potenziamento e la ristrutturazione dell’esistente per la gestione dell’ondata di ritorno che, molto probabilmente, ci sarà dell’infezione nella fase di riapertura. Più che nuovi ospedali servono cure territoriali efficaci, assistenza e rapida individuazione dei nuovi malati da isolare al proprio domicilio e non da gestire in “ospedali lazzaretto” o Rsa. Speriamo almeno che, appena terminata questa emergenza, ci sarà qualcuno che abbia l’accortezza di fare un’analisi dei costi e benefici generati da certe decisioni arbitrarie, prese anche da qualche dirigente sanitario. Nel frattempo, quello che faremo noi comitati, è condannare scelte scellerate effettuate da una classe politica che riteniamo essere oramai obsoleta: il tempo degli slogan è terminato. Un plauso va al personale sanitario impegnato in prima linea, il vero eroe in questa guerra che ancora una volta ha dimostrato un’elevata professionalità e un attaccamento al dovere e alle Istituzioni. Abbiamo altresì appreso di un premio regionale da dare ai sanitari impegnati in questa lotta: ben vengano questi soldi ma come mai solo ora? Come mai a ridosso delle elezioni regionali? Come mai fino ad oggi, nonostante le denunce dei sindacati e dei lavoratori precari e non, nessuno di questi governanti che cerca di far passare mediaticamente come vittoria quella che, in realtà, è una sconfitta si è mai interessato delle annose criticità della nostra sanità regionale? E dei mancati adempimenti economici e delle lotte continue dei sanitari che chiedevano soltanto di veder riconosciuto il loro lavoro cosa possono dire? Chi guida questa regione come può giustificare quel che è accaduto nelle strutture ospedaliere marchigiane dove sono rimasti contagiati 558 sanitari di cui tre deceduti».
Chi sono e chi e cosa rappresentano questi comitati? Fare presto con questa nuova struttura per riportare gli altri ospedali alla normalità e consentire qundi a noi, malati di cancro, cuore o altre patologie importanti, di poterci curare. Basta con le polemiche .
Sbagliato bisogna far presto x liberare tutti gli ospedali infettati.
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Mai vista tanta concordanza da parte di medici e operatori sanitari quanta se ne è vista avverso la scelta scellerata del fiera covid di Civitanova Marche.
Mettiamoci in testa che ormai dobbiamo pensare a dei Conavid “lebbrosari”, in modo che il resto della sanità ritorni ad interessarsi della normale operatività. Sento la gente in giro che crede che la cosa non finirà presto. Ormai il Covid ha preso alla testa. E la paura generata non gliela farà passare qualsiasi assicurazione venga dagli scienziati. Nè dal Papa. Perchè ha lasciato a casa i sacerdoti, quando nei secoli passati i sacerdoti erano vicini agli infettati per dare l’assistenza spirituale necessaria. Mi spiace dirlo, ma la Chiesa cattolica ha perso una occasione per emergere dinnanzi al crollo di identità dei suoi fedeli. Il clero si è comportato come un qualsiasi laico fifone, invece di dimostrare la differenza che esiste tra un credente e un non credente. Qui, i veri sacerdori che hanno assistito i morenti si sono dinmostrati i sanitari impegnati a combattere il Coronavirus in prima linea.
Ancora non riesco a capire l’acredine verso l’ospedale Covid di Bertolaso. Io non ci ho messo un euro. Poiché, se ce lo avessi messo, avrei detto. “Okay, chiacchierate pure, ma io ci ho messo il mio obolo e non venite a rompermi i cotiledoni”. L’ospedale è mio e ci faccio ciò che voglio. Sono decenni che la sanità viene declassata, invalidata, e adesso che ci dimostra che senza di essa ci attacchiamo al tram, vi svegliate per buttare sabbia negli ingranaggi?
Lo sapete che ciò che dite alla gente non frega un kaiser?
C’era da scegliere tra il niente di Ceriscioli deciso a continuare la sua battaglia ( devo essere sincero, qui per similitudine mi è venuto in mente il famoso “Mein Kampf (La mia battaglia)” assurde tutte e due ma che di danni seppur con i dovuti raffronti, la prima più famosa ne ha fatti e anche tanti e la modestissima seconda pure ne ha fatti e ne farà ancora contro la sanità locale, con i suoi famosi ospedali chiusi, reparti annullati ecc. che qui nel maceratese saranno sostituiti, tra il dire ed il fare, dall’ Ospedale Unico alias Provinciale alias Regionale con più alias di un truffatore di patacche similoro, dimenticando che nel frattempo l’Ospedale andava fatto, tanto per non rischiare strada facendo di rimanere solo con qualche ambulatorio. E’ vero che c’erano alternative come riaprire ospedale e riadattarli. Ma nessuno può dire di aver sentito una sola parola su questa semplicissima scelta da fare, una sola parola da parte del governatore che andasse verso questa direzione e non da adesso ma prima, quanto non c’era e durante tutto l’evolversi dell’epidemia del coronavirus. Tutti sanno di questo e continuano i più perniciosi a dire di improbabili cambiamenti che non arriveranno mai da Ceriscioli e continuano a dire continuamente: rinforziamo, riapriamo, facciamo, e neanche una parola di supporto a questo è mai venuta da chi tiene il pallino e decide tutto quello che vuole. Da dove parta questa tracotante possibilità dovrebbe essere oggetto dei vari comitati che parlano a vuoto. L’unica eccezione per il comitato di S. Severino dell’avvocato Maffei e supportato dal sindaco che da tempo lottano attivamente contro le scellerate scelte di Ceriscioli sull’ospedale di S. Severino protestando sotto le finestre del sordo Ceriscioli in quel di Ancona. Detto questo si può tranquillamente anche sorvolare che i due famosi piani di Civitanova da rifinire, verranno grazie ad altre offerte private destinate a Pschiatria e Dialisi che da parte degli offerenti ben altre destinazioni avrebbero desiderato anche perché già esistenti le due voci appena nominate. Insomma di tutte le inutili chiacchere fatte da medici pure in associazione, virologi de noantri, epidemiologi , sempre de noantri più quelli che con la sospensione del campionato di calcio dicono il loro parere su questa disciplina, l’unica scelta a favore della cura del covid erano: Costruire il Covid Center, localizzato a Civitanova, oppure il Fiera Covid lacalizzato questo sempre a Civitanova. Quindi un favore chiederei a tutti quelli che usano questa decisione di Ceriscioli per blaterare tanto e di più ed inutilmente e a questo punto solo per mettersi in mostra, dire cose che nessuno dei diretti costruttori e responsabili non è che non ascoltano ma proprio non sentono, o che dovrebbero, raggiunto il numero di mille essere già in viaggio a …Marsala (aggiungere un goggettino di vermouth rosso e una puntina di anice) e il cui ritorno, politico sarà inesistente nonostante l’occasione sembrasse così ghiotta, quasi insperabile e del tutto inutile per un rilancio che forse ci sarà, sì, in una prossima vita. Stamattina voglio mantenermi triste e quindi non mi allargo, ma fatevela finita, ognuno con i suoi motivi più o meno reconditi contro questo covid center che non avrebbe mai e poi mai avere avuto una destinazione diversa almeno che non avessero scelto una nave, il Palaindoor ed un capannone sempre ad Ancona che non ricordo se una vecchia fabbrica e comunque non ha nessuna importanza. Come dice Rapanelli, non trattate tutti quelli che hanno fatto donazioni per il covid come se fossero un branco di rincoglioniti pronti a farsi imbrogliare, invece di ringraziarli ed anche tanto per aver permesso la costruzione, ancora magari in itinere ma quasi pronto in cambio di un assoluto niente da cambiare con tante di quelle chiacchiere che ogni giorno si leggono e che ben conoscendo la reale situazione di un Ceriscioli irremovibile parlano solo per aver visibilità e forse qualcuno anche in malafede.
La speranza di vedere alcuni signori in galera, anche per attentato alla Costituzione, rimane!