Bertolaso, Sciapichetti, Ceriscioli e Ciarapica alla presentazione del progetto
di Giuseppe Bommarito e Monia Orazi
A leggere le considerazioni del capogruppo regionale Pd Francesco Micucci e dell’assessore regionale Pd Angelo Sciapichetti (leggi l’articolo), mirabile esempio di arrampicata sugli specchi, solo una cosa viene da dire: in quali mani è affidata la sanità pubblica delle Marche? In primo luogo Micucci e Sciapichetti eludono consapevolmente il problema principale. Fanno finta, cioè, di non capire: qui, infatti, non si sta parlando dell’alternativa tra l’incrementare o no nelle Marche di posti letto di terapia intensiva. Su ciò, se non altro per il principio di precauzione, siamo tutti d’accordo, in vista di una possibile riacutizzazione del Covid-19 tra qualche mese o anche tra qualche anno, nella stessa forma o in forme diverse.
Il problema vero, il principale, è invero un altro, è quello della “location” del nuovo reparto, se cioè sia giusto collocarlo non solo all’esterno delle strutture ospedaliere esistenti (ove sono presenti spazi di notevole ampiezza già belli e pronti, a costo strutturale zero), ma addirittura all’interno del centro fiere di Civitanova, cioè nel posto meno indicato di tutta la provincia di Macerata, in una zona dal traffico caotico e dagli intasamenti quasi quotidiani, con tutti i problemi già sollevati per i pazienti, per i medici, per gli infermieri, e per le strutture sportive e commerciali site nei pressi e per i cittadini che in massa le frequentano. Sull’esigenza di mantenere il nuovo centro covid dentro, e non fuori la rete ospedaliera già in essere, usufruendo di reparti attualmente dismessi o inutilizzati, si sono già espressi con nettezza impareggiabile nei giorni scorsi il sindacato regionale degli anestesisti e dei rianimatori e anche ben 660 medici e dirigenti sanitari facenti capo all’Anaoo Assomed Marche (leggi l’articolo).
Non pericolosi complottisti o dilettanti allo sbaraglio, quindi, ma tecnici altamente specializzati del settore – mai come in questa vicenda volutamente ignorati dai politici e dai burocrati della Regione Marche –, i quali hanno posto gli ovvi problemi degli spostamenti pericolosi per i pazienti, del personale medico e infermieristico assolutamente carente, dell’esigenza di tutelare i ricoverati con più patologie (la maggioranza, nel caso di coronavirus) richiedenti visite specialistiche, esami strumentali, accertamenti diagnostici, interventi operatori (non si tratta, quindi, solo di esami di laboratorio, come semplifica bellamente il duo Micucci-Sciapichetti). Il nuovo reparto covid non può quindi essere collocato nel centro fiere civitanovese, per tutte le considerazioni già esposte nel precedente articolo (leggi) e per quanto detto, con ancora maggiore autorità, dal personale sanitario sceso in campo nella vicenda. Il nuovo reparto – e non solo per una questione di costi, sulla quale torneremo – doveva e deve trovare collocazione all’interno della già esistente struttura ospedaliera, come, ad esempio, i già citati due piani inutilizzati dell’ospedale di Civitanova Alta oppure, meglio ancora, l’ultimo piano dell’ospedale regionale di Torrette, altrettanto inutilizzato, ove vi è la disponibilità di ben 130 posti letto. Uno scandalo nello scandalo aver ignorato queste situazioni, che avrebbero consentito maggiore velocità di realizzazione, costi di realizzazione e di gestione infinitamente minori e riutilizzo di spazi da tempo lasciati nell’abbandono nell’ambito di una più ampia politica sanitaria regionale pervicacemente volta a favorire in tutti i modi la sanità privata.
Francesco Micucci, Fabrizio Ciarapica e Angelo Sciapichetti col progetto
E veniamo ora ai costi, anzi agli sprechi. Affermano i due esponenti Pd, per ridurre la portata enorme dell’inutile operazione che stanno sponsorizzando contro ogni evidenza, che i 12 milioni di euro sino ad oggi strombazzati a destra e a manca dalla Regione non sarebbero il costo effettivo dell’opera, ma solo una stima preventiva e che la spesa finale, che essi stessi quantificano nella cifra simile di 11.600.000 euro (che, se non è zuppa, è pan bagnato), potrà essere ridotta da una serie di fattori, tra i quali (e qui veramente siamo nel surreale) anche ulteriori donazioni, che certo – dice il figlio di un mio amico che sta studiando ragioneria – non incidono sui costi. Ma allora, a parte le battute, un qualunque cittadino ha il sacrosanto diritto di chiedersi per quale motivo il Cisom, il soggetto direttamente responsabile dell’operazione, proprio ieri ha parlato di un costo addirittura di 12 milioni e mezzo e per quale motivo si è partiti, in piena confusione e in tutta fretta proprio allorché si era già ampiamente fuori dall’emergenza (con quasi 100 posti letto di terapia intensiva oggi disponibili), per una raccolta fondi per 12 milioni di euro, peraltro inopportunamente dirottata verso un soggetto privato (il Cisom), non avendo minimamente chiari i parametri fondamentali dell’operazione.
In primo luogo, l’esigenza reale dei posti letto di terapia intensiva da realizzare, prima 100, poi 90, poi 84, poi ulteriormente dimezzati visto che nell’ultimissima versione, il classico coniglio tirato fuori dal cilindro, questi 84 posti letto vengono suddivisi a metà tra terapia intensiva e terapia subintensiva, essendosi dimenticato qualcuno che proprio pochi giorni fa a Macerata, presso l’ex palazzina delle Malattie Infettive, è stata inaugurata, dopo una costosissima ristrutturazione, una struttura destinata a pazienti in terapia subintensiva, con ben 45 posti letto, peraltro anch’essi in gran parte inutilizzati. Poi i costi, quanto meno di massima, oggettivamente prevedibili, e non le cifre a caso e senza senso sinora sparate dai vertici regionali. Infine la durata temporale dell’utilizzo della nuova struttura, oscillante nelle dichiarazioni tra pochi mesi e qualche anno (ad esempio, se l’utilizzo fosse solo di qualche settimana o mese, come qualche politico locale ha detto, non sarebbe stato logico pensare a strutture di tipo militare facilmente poi smontabili, come avvenuto altrove?).
Francesco Micucci
Domande rimaste senza risposta e nulla di chiaro. Solo una certezza: si sta realizzando un’opera inutile, giunta fuori tempo massimo, non ragionata, ingestibile, con uno spreco ingiustificabile di soldi provenienti dalla solidarietà privata e di costi futuri per la sanità pubblica. Tutto però sarà rendicontato, affermano Micucci e Sciapichetti per cercare di tranquillizzare i marchigiani sempre meno disposti a farsi prendere in giro. Certo, ci mancherebbe, anche per una questione di rispetto verso i cittadini benefattori che hanno contribuito all’opera, che non ci fosse una contabilità finale, anche se, qualora la rendicontazione dei costi fosse precisa e puntuale come quella relativa all’afflusso delle elargizioni liberali, pochi alla fine del giro potranno capirci qualcosa. Ma le assurdità vanno ben oltre e toccano il colmo quando la coppia Micucci-Sciapichetti giunge ad affermare che la parte principale dell’esborso resosi necessario, pari al 60 per cento del totale per un importo di circa 7 milioni di euro, sarà non per i macchinari, ma per i lavori di adeguamento e di sistemazione dell’immobile fieristico (manco fosse da blindare il caveau della Banca d’Italia). In sostanza, la Regione Marche sta consapevolmente bruciando questa somma enorme a vuoto, a fondo perduto, visto che tra pochi mesi o, al massimo, tra 3 o 4 anni, il reparto covid civitanovese dovrà essere del tutto smantellato (con il costo ulteriore di 500.000 euro, precisano i due piddini). Cose veramente dell’altro mondo. Sta di fatto che, nonostante i penosi artifizi contabili messi in campo dagli esponenti regionali, il costo per ogni posto letto previsto supera ampiamente i 140.000 euro e inchioda la classe politica promotrice di questo colossale spreco ad una precisa responsabilità morale e politica, se non anche giudiziaria.
Ma non finisce qui questa barzelletta giocata sulla pelle dei cittadini e dei malati, perché al costo dell’opera dovrà poi aggiungersi il costo del personale indispensabile per coprire le 24 ore giornaliere. E qui soccorre il prof Luciano Gattinoni, docente a Gottinga, in Germania, uno dei massimi esperti mondiali di terapia intensiva e rianimazione, il quale, definendo il reparto covid della Fiera di Milano come la “fiera della politica e della vanità”, ha parlato, quanto al personale necessario a garantire l’assistenza h 24 nei tre turni giornalieri, dell’esigenza di ben 120 medici e 350 infermieri, numeri assolutamente impensabili per l’erigenda struttura civitanovese. Costi del personale e costi di gestione della struttura che graveranno sulla sanità pubblica anche quanto il reparto covid avrà pochissimi o zero pazienti. In definitiva, spreco enorme di risorse, spreco di strutture ospedaliere vuote e lasciate a marcire (Civitanova e Torrette di Ancona), disprezzo per il buon senso e per la collettività che ancora non ha perso l’uso della ragione e capisce molto più di quanto non pensino i vertici della Regione Marche. Non a caso, a parte il Pd locale e regionale, principale sponsor di questa scellerata operazione per motivi che è eufemistico definire opachi, tutti i partiti, sia di centrodestra che di sinistra, la Cgil regionale, l’ex presidente di centrosinistra della Regione Vito D’Ambrosio, stanno contestando fortissimamente l’operazione “Civitanova 100”. E poi c’è il sindaco di centrodestra, Fabrizio Ciarapica: come giustificherà la rinunzia al canone di affitto, oltre 60mila euro annui, che il Comune di Civitanova percepiva dalla società titolare della gestione del Centro Fiere, per concedere in comodato gratuito alla Regione e al Cisom quella struttura del tutto inutile, peraltro con passaggi formali estremamente zoppicanti? Come giustificherà, politicamente parlando, la rinuncia, chiara nei fatti al di là delle false promesse, al completamento dell’ospedale di Civitanova?
Chiudiamo con un appello, anche a nome dei tantissimi sottoscrittori della petizione lanciata a Civitanova: fermatevi, fermatevi per il dovuto rispetto verso l’intelligenza dei cittadini, verso la generosità dei benefattori e verso il dolore dei malati.
Bertolaso ancora ci deve dire che fine hanno fatto le donazioni post terremoto. Che coppia (Bertolaso Ceriscoli).
L'unica cosa positiva e' il fatto che si trova tra il palas e il centro commerciale.... così la gente lo potrà ammirare ogni santo giorno.
Con questo duo una pista ciclabile verso la Croazia potrebbe diventare realtà
Per giustificare tutto questo ci riempiono la testa tutti i giorni parlando di una spaventosa seconda ondata a ottobre.
Le Tre Grazie: Bertolaso, Ceriscioli, Ciarapica. C’è da decide chi fa Grazia, chi Graziella, e chi.
Anche a Napoli la nuova struttura terapia intensiva-subintensiva dedicata al COVID è contigua all’ospedale del mare. In Emilia Romagna stanno potenziando al riguardo i 6 ospedali maggiori al fine di poter essere attivi anche per altre regioni in caso di nuove epidemie o catastrofi. In Cina hanno smobilitato le due strutture create nella fase di massima necessità, e per il futuro attrezzano gli ospedali esistenti. I reparti intensivi fatti in poco tempo non contigui ad ospedali generali complessi hanno senso nell’emergenza non prevista ed in cui ci si trovi impreparati; prepararsi per il futuro in tal modo è sbagliato. Si sta arrivando tardi per l’attuale epidemia e in modo improprio per futuri fabbisogni.
Dovremmo ringraziare?
Sono circa 140000 euro a posto letto. Bell'affare
Come volevasi dimostrare... Un flop , uno dei tanti... Ma cosa ci si deve aspettare da questo individuo... Ma la colpa è di chi propone i soliti nomi, poverini....
Quante famiglie avevano bisogno di quei soldi!!
Sarei curioso di vedere i contratti di appalto I prezzi applicati e le fatture Sciapichetti ha detto 7 milioni di euro per i lavori E 4.6 per le attrezzature Allora abbiate bene in chiaro che con 7 milioni si costruiscono 3 palazzine da 8 appartamenti cadauna Giusto per darvi un paragone
Alcune volte si spende per propaganda elettorale, qui spendono a fini contrari.
Siete ridicoli. L'importante è andare contro il sindaco. Se fa il covid center perché lo fa. Se non lo fa perché non lo fa. E costa troppo, e i ritardi e gli sprechi. Tutti esperti. Attacco quotidiano
Tutti pronti per la grande abbuffata!!
Governanti marchigiani vergognatevi!
Sarà pronto per la seconda ondata e gli ospedali rimarranno accessibili agli altri ammalati
Come sempre non si pensa alla vera necessità ma agli interessi politici, che tanto "magnano" pure sopra a tutto questo. E nessuno a quanto pare li può fermare.
Ceriscioli la credibilità l ha persa da un pezzo. Da quando con i soldi per il terremoto voleva fare una mega pista ciclabile.
Mauro Torresi peccato che i soldi non siano ne della regione ne della protezione civile ma bensì di persone che sapevano per ciò che donavano... costruzione di un ospedale da campo e così sarà... quanta ansia..
Mauro Torresi informati bene i progetti che vengono da europa ,cioè soldi sono indirizzati per uno scopo (questo è discorso della ciclabile) se non si fa perché la ricostruzione è indietro i soldi vanno restituiti domanda meglio restituiti o fare ? a te ardua sentenza
Io credo che la struttura ormai è bene che vada avanti...anche xché è sarà realizzata con soldi privati....invece chiediamo ai politici regionale di riaprire ed al più presto gli ospedali chiusi x vari motivi!!
Margherita Selvaggia secondo me no la medicina del territorio va potenziata e vanno fatti ospedali funzionali e moderni forse per ambulatori andrebbero bene anche vecchi ospedali secondo me
Non era meglio risistemare l'ultimo piano di Torrette, e i due di Civitanova, così possono servire in futuro
Giampiero-Alba Rocchi la logica
Giampiero-Alba Rocchi eh già stata fatta mille volte questa domanda e altre mille volte ha ricevuto risposta... comunque la gente che ha donato questi soldi li ha donati per costruire un ospedale del genere quindi pensò sia giusto così..
Giampiero-Alba Rocchi o ma allora bisogna fare ospedali solo covid ok poi medicina di territorio poi medicina del lavoro chiaro o no ospedali devono funzionare per altre patologie chiaro
Più di evidenziare le incongruenze di COME lo fanno non sarebbe il caso di domandarsi PERCHE’ lo vogliono fare a tutti i costi ? (in senso letterale e non...)
Bertolaso ancora ci deve dire che fine hanno fatto le donazioni post terremoto. Che coppia (Bertolaso Ceriscoli).
Spero non serva a nessuno ma ho i miei dubbi appunto è meglio non farsi trovare impreparati se c'è n'è fosse bisogno... Poi al più presto gli ospedali della zona diventati covid devono ritornare generici come lo erano prima questo può essere solo se c'è questa struttura a Civitanova... Non sono convinto che questo sia il posto giusto questo si... Io non sono contrario..
Uno spreco perché..infatti con tutti gli ospedali che abbiamo nelle marche...sempre a criticare
qui ancora devono decidere, dove, come, quando e perchè....in campania hanno preso e fatto
La politica non fà più quello che è bene e d interesse per il popolo,la politica fà tutto per gli “amici”
Soldi buttati via.non serve a niente questa struttura
Più che la seconda ondata sarà la grande abbuffata ....... Un classico
I "bavaglini" sono in tinta con le mascherine?
Terminera' prima il Coronavirus o Covid Center?
Mangiamo mangiamo mangiamo. Gnam gnam!
Ma se la pallavolo riparte prima che il Coronavirus sparisca, la Lube torna a Macerata ?
Sarà una delle tante opere che andranno nel dimenticatoio come le tante opere incompiute che sono al sud .... e ancora una volta ... soldi andati in fumo per nulla ... che invece avrebbero fatto comodo a chi non ne ha
Maria Lamponi la gente ha donato sapendo che i soldi da loro donati venivano spesi per questo... non vedo tutta questa ansia...? Lei ha donato?
Simone Paciarotti, lei che si spende tanto per questa causa conosce la realtà della sanità marchigiana? Ha mai avuto modo di parlare con medici, infermieri e utenti marchigiani? Chiedo per un amico...
Ricordatevi che li vicino c'è una scuola elementare.... Che dobbiamo fare con i nostri figli tenerli in casa a far lezione a distanza fino a che non vanno al liceo.... Ve dovete solo da vergognare a sprecare soldi...
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*QUESTO ARTICOLO SVENTA IL TENTATIVO DI TORNARE A NASCONDERE GLI… “ALTARINI”.*
I COMPLIMENTI PER IL CORAGGIO CIVILE E PER LA SUA INFORMATA COMPETENZA LI HO GIÀ FATTI A GIUSEPPE BOMMARITO NEL MIO COMMENTO AL SUO PRECEDENTE ARTICOLO. AGLI STESSI AGGIUNGO IL RICONOSCIMENTO CHE QUESTA SUA DOCUMENTATA RISPOSTA CREDO CHE RIUSCIRÀ A BLOCCARE LA “REAZIONE” DI CHI HA TENTATO DI NEGARE ANCHE L’EVIDENZA, CONFONDERE, DISSIMULARE, INSOMMA “INSABBIARE” TUTTA QUESTA VICENDA ADDIRITTURA ACCUSANDO DI “DISFATTISMO” CHI OSAVA DISSENTIRE.
QUESTO È CIÒ CHE CI SIAMO SENTITI DIRE ANCHE NOI COME PROMOTORI DELLA “PETIZIONE/DIFFIDA”. TUTTO CIÒ HA OTTENUTO ESATTAMENTE L’EFFETTO CONTRARIO E CI HA DEFINITIVAMENTE CONVINTO CHE STIAMO COMBATTENDO UNA BATTAGLIA DIFFICILE MA GIUSTA E NECESSARIA. PER QUESTO, PUR AVENDO RAGGIUNTO UN PRIMO IMPORTANTE OBIETTIVO, ABBIAMO DECISO DI “RILANCIARE” LA RACCOLTA DI FIRME ONLINE PER OTTENERE UN RISULTATO CHE SIA CONSONO ALLA DIMENSIONE DI “CASO NAZIONALE” CHE QUESTO… PASTICCIACCIO BRUTTO” STA ASSUMENDO. TORNIAMO PERCIÒ A CHIEDERVI DI FIRMARE E DI FARE, ANCHE SE LO AVETE GIÀ FATTO, UNO SFORZO ULTERIORE PER COINVOLGERE ED INFORMARE I VOSTRI CONTATTI ED AMICI CHE POSSONO CONDIVIDERE IL CONTENUTO E LE FINALITÀ DELLA PETIZIONE STESSA ED INVITARLI A FIRMARLA ANCHE LORO.
CLICCATE SUL LINK QUI RIPORTATO PER FIRMARE LA PETIZIONE CONTRO LA REALIZZAZIONE DELL’OSPEDALE COVID ALLA FIERA DI CIVITANOVA MARCHE. ALL’INTERNO TROVATE IL TESTO INTEGRALE DELLA STESSA.
http://chng.it/c9DsRfrT
Possono firmare la petizione anche tutti coloro che non sono residenti a Civitanova Marche. Ripetiamo che è importante firmare e far firmare.
SERVE PER L’OGGI ED A… “FUTURA MEMORIA”.
TORNEREMO INVECE A SPIEGARE I MECCANISMI DELLA DIFFIDA GIUDIZIARIA INVIATA AL PRESIDENTE CERISCIOLI IN QUANTO GLI STESSI SONO COSA COMPLETAMENTE DIFFERENTE DELLA FIRMA DELLA PETIZIONE ED ATTENGONO ALLA VALUTAZIONE ED ALLA RESPONSABILITÀ ESCLUSIVAMENTE DEI SUOI PROMOTORI E DI NESSUN ALTRO.
#FERMIAMOLIADESSO
ERRATA CORRIGE: all’inizio della quintultima riga del mio commento la parola DELLA va sostituita con DALLA.
Mi scuso per l’errore.
Poi ci chiediamo per quale motivo i tedeschi, gli austriaci, gli olandesi, i finlandesi sono contrari a garantire glki aiuti all’Italia.
Perché lo sanno in che mani andrebbero a finire i loro soldi, così come lo sappiamo anche noi; solo che noi abbiamo una colpa aggiuntiva: questa gente la mandiamo a governare, ad amministrare, a decidere per noi.
Ci si chiede “in che mani è la sanità marchigiana”?
Nelle mani di un branco di persone intellettualmente e moralmente mediocri, che non hanno né capacità, né integrità,né scrupoli.
Io me ne strafego di Ceriscioli, Ciarapica, Costamagna,Bommarito, Bertolaso quando il covid fiera sarà finito, e via dicendo. Non so perché lo fate. Continuate a definire assurda la sua costruzione quando non si sa niente di quello che ci prevede il futuro sul corona virus e sapendo che Ceriscioli non riaprirà ospedali già chiusi per scelleratezza e che comunque ritornerebbero di nuovo tutti chiusi per non voluti di certo nuovi focolai, per cui dovrebbero essere di nuovo divisi in covid al 100% e covid alla carta più alta. Chiusi o semi pericolosi agli altri pazienti, alle cure per malanni diversi, alle operazioni chirurgiche già fissate o rifissate così come le visite già programmate come quelle che dopo un anno dovranno ripassare per il Cup e non so ne quando sarà possibile riprendere un appuntamento. Certo ci vorrà di più di quello che faranno tutti quelli costretti ad andare dal privato. I soldi sono privati e leggendovi sembra che siano stati tolti a forza dalle tasche di elemosinanti sugli scalini delle chiese.
Non voglio certo passare avanti a nessuno, certamente non al Sig. Bommarito, persona estremamente preparata e integerrima. ma una domanda non vi siete posti: Siete davvero sicuri che stia tutto finendo e che sicuramente non servirà?Dove lo avete mai letto?E se invece durante la fase 2 qualcosa non va per il verso giusto e i contagi ricominciano a correre che facciamo?Continuiamo a tenere sotto assedio gli ospedali locali e lasciamo sempre più indietro gli altri malati per via di una nuova emergenza?Il diritto alla saluta riguarda tutti i cittadini non solo i covid.Bisogna essere molto cauti con il dire non serve…è uno spreco di soldi che si poteva evitare?Beh, forse si poteva fare diversamente, ma è meglio essere preparati per eccesso che per difetto…come è successo a febbraio quando nonostante le (approssimative e false) rassicurazioni del premier Conte, siamo stati sottoscacco per aver sottovalutato i focolai.Questa gravissima sottovalutazione ha portato alla morte di decine di migliaia di persone, ha esposto i medici ed il personale sanitario del nord a pericoli mortali causando la diffusione del virus e la morte di centinaia di professionisti che stavano svolgendo il loro lavoro senza DPI….eppure anche lì, false valutazioni e troppe sottovalutazioni.
Andiamo avanti a vista, nessuno ha la certezza sul nostro futuro. Pertantoforse è meglio spendere i soldi per una struttura che si spera non dovrà mai servire piuttosto che ricommettere certi errori di valutazioni pressappochiste.
Se è vero che dobbiamo prepararci al pericolo di future gravi pandemie la cosa che mi sembra meno logica è la provvisorietà di queste strutture particolari.Ogni volta che si dovesse presentare un’emergenza di questo tipo,rimettiamo mano ad una costosa struttura specializzata?Già,tanto soldi da buttare dalla finestra ne abbiamo a stufo!
Marco Gatti, puoi tranquillamente passare davanti a chiunque.
Scusate il disturbo, come al solito faccio il Pierino della situazione, stavolta mi limito. 😉
Sull’esigenza di mantenere il nuovo centro covid dentro, e non fuori la rete
ospedaliera già in essere, usufruendo di reparti attualmente dismessi o inutilizzati,
si sono già espressi con nettezza impareggiabile nei giorni scorsi il sindacato
regionale degli anestesisti e dei rianimatori e anche ben 660 medici e dirigenti
sanitari facenti capo all’Anaoo Assomed Marche.
Qui a prima vista ho preso un abbaglio, confondendo i due sindacati. L’Anaao Assomed è un associazione di medici
dirigenti, non degli anestesisti-rianimatori, che ha espresso un’opionione. Bene.
L’associazione degli anestesisti-rianimatori, l’Aaroi Emac invece pare non aver
ancora espresso nessuna opinione. Vista invece l’opinione del Dr. <a
href="https://www.cronachemaceratesi.it/2020/04/22/covid-center-tappata-pronti-in-
caso-di-recrudescenza-e-liberiamo-gli-altri-ospedali/1395924/" Giuseppe Tappatà,
espressa in maniera pacata e precisa in qualità di responsabile della TI di Macerata,
mi si permetta di dubitare dell’opinione del segretario <a
href="http://www.dottoremercante.it/download/cvMercanteOriano20140223.pdf" Oriano
Mercante, più incentrata sulla scelta politica che non su quella tecnica.
E qui soccorre il prof Luciano Gattinoni, docente a Gottinga, in Germania,
uno dei massimi esperti mondiali di terapia intensiva e rianimazione, il quale,
definendo il reparto covid della Fiera di Milano come la “fiera della politica e
della vanità”, ha parlato, quanto al personale necessario a garantire l’assistenza h
24 nei tre turni giornalieri, dell’esigenza di ben 120 medici e 350 infermieri,
numeri assolutamente impensabili per l’erigenda struttura civitanovese.
Ecco da dove uscivano i numeri magici 120 e 350!.
Faccio una premessa, il dottor Luciano
Gattinoni è persona competente e stimata. Nell’intervista, rilasciata al Fatto
Quotidiano (purtroppo nel sito è a pagamento) e ripresa qua dice:
«Tenga presente che per una terapia intensiva serve un infermiere ogni due letti.
Da accordi sindacali
in Italia per averli su 24 ore servono 7 infermieri ogni due letti (in altri Paesi si
può scendere a 6,5 o a 6 ma non cambia molto): per un reparto con 100 posti fa 350
infermieri. I medici? Uno ogni 5 letti, sei medici per 24 ore, il che significa 120
medici. Ripeto: questo per 100 posti, non per duecento o cinquecento».
L’ho riletta tre volte per essere sicuro. L’unico documento che trovo a riguardo parla di un generico indizzo riguardo al personale necessario per i vari reparti. Io, facendo due conti, era arrivato a 47 e 180, ma visto i moduli da 14 pl (e 3 in TI e 3 in sub), posso anche ipotizzare che il numero possa ancora scendere ? A questo punto, mi sembra doveroso che la regione faccia chiarezza sul personale necessario, chiaramente in caso di utilizzo a pieno regime.
Innanzitutto voglio fare i complimenti agli autori dell’articolo che, come sempre illustrano i fatti con estrema lucidità.
Però, a mio avviso vi sono alcuni dettagli che sono meritevoli di approfondimenti e andrebbero evidenziati.
In primis va detto che tale progetto non nasce su iniziativa di un soggetto di diritto pubblico, ossia la Regione, ma bensì, come si desume dalla lettura della DGR n. 415 del 03/04/2020, dall’iniziativa di un soggetto di diritto privato (per la precisione, come si legge sul suo sito, è un soggetto con diritto melitense), qual è il Cisom. Questo è un dettaglio non di poco conto, poiché non si comprende per quale motivo un ente pubblico si presti a tale richiesta e rinunci a quelle che sono, oltre a dei precisi doveri di legge, le sue prerogative di iniziativa politica e amministrativa per la gestione dell’emergenza e più in generale della sanità marchigiana. Così facendo, de facto, i vertici della politica regionale confermano la loro inutilità e incapacità.
Altro dettaglio non trascurabile è lo spostamento, come si legge nella DGR 346 del 16/03/2020, di oltre 500 pazienti ricoverati nelle strutture pubbliche verso le strutture private, con ovvi benefici economici per quest’ultime, allo scopo di liberare posti letto per dar spazio ai malati Covid19. Un minimo di buon senso dovrebbe, oltre per gli ovvi motivi sollevati dai vari medici e associazioni di categoria citati nell’articolo, far pensare che forse i nuovi posti letto che si vogliono realizzare nella struttura fieristica di Civitanova Marche, non dovrebbero essere previsti come temporanei ma piuttosto, almeno in parte, andrebbero visti come definitivi e spalmati sull’intera rete sanitaria regionale che, servirebbero in parte a tamponare le oramai croniche carenze di posti letto che affligge la sanità marchigiana, con tutto quello che ne consegue anche in merito ai costi che la regione si deve sobbarcare per i rimborsi delle trasferte dei pazienti presso le strutture di altre regioni.
Nel precedente articolo https://www.cronachemaceratesi.it/2020/04/19/macchinari-pagati-a-peso-doro-gli-intrecci-del-progetto-100-con-la-regia-ceriscioli-bertolaso/1394778/ viene evidenziata una donazione, da parte della Banca D’Italia (istituto di diritto pubblico), pari a 5 milioni di euro in favore del Cisom. Se così fosse, tale operazione verrebbe eseguita con una cospicua somma di denaro pubblico. Anche questa non è cosa di poco conto che dovrebbe indurre, oltre a quella che sono sicuro la Regione avrà già messo, ad una maggiore cautela nella gestione del denaro, nelle modalità di affidamento dei lavori, oltre che alle opportune verifiche nei confronti delle ditte esecutrici dei lavori e di quelle fornitrici delle attrezzature. Anche perché, perlomeno io non l’ho capito, non è chiaro se ad acquistare le attrezzature e ad assegnare i lavori sia la Regione o direttamente il Cisom.