Lavori in corso all’ente fiera di Civitanova
«Il Covid Center di Bertolaso un’opera importante e strategica». Sono le parole di Francesco Battistoni, commissario regionale di Forza Italia, sulla nuova struttura all’ente fiera di Civitanova, destinata ad ospitare una novantina di posti di terapia intensiva e sub-intensiva, fortemente voluta dal governatore Luca Ceriscioli e il cui progetto è stato affidato all’ex capo della Protezione civile.
Francesco Battistoni
«Un grande plauso a Guido Bertolaso per il lavoro che sta svolgendo – aggiunge Battistoni – A distanza di pochissimi giorni dalla ripresa dalla malattia, è riuscito a ridare un grande impulso ai lavori di riconversione della fiera. Noi non avevamo dubbi, forti della convinzione che Bertolaso sia, in assoluto, la migliore figura per la gestione delle emergenze in Italia. Per noi, quella del buon andamento dei lavori, è una notizia importante, in quanto tutto il centrodestra, ad inizio pandemia, aveva chiesto una struttura unica di riferimento regionale. Questa potrà servire ad affrontare eventuali emergenze sanitarie nei prossimi mesi e consentirà all’ospedale cittadino di Civitanova e, presumibilmente agli ospedali di tutto il territorio regionale, di tornare alle proprie consuete attività sanitarie e dare risposte a 360 gradi ad ogni singola patologia. La sinergia tra Bertolaso, la sua struttura e l’amministrazione del comune di Civitanova Marche – conclude l’esponente azzurro – è un fulgido esempio di quanto sia importante lavorare con serietà e competenza, per il bene del territorio».
Bertolaso illustra il progetto con Ceriscioli, Ciarapica e Sciapichetti
Strategica per Bertolaso, per Forza Italia che cerca qualcosa per risalire, per Ceriscioli che fa coppia con Fontana. Le Marche e la Lombardia saranno , probabilmente, le ultime regioni a uscire dal lockdown.
Certo che per Ceriscioli essere paragonato alla Lombardia è un grave smacco. Però a pensarci bene hanno in comune una cosa: hanno scelto, lui e Fontana , come consulente Bertolaso.
Tra 6 mesi tireremo le somme,chi vivrà vedrà........ Intanto prendiamo nota
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che sia “un fulgido esempio” lo si potrà dire ad opera terminata!
Cloud #9
Quando ci sono “grandi opere”, si sa Forza Italia è sempre in prima linea………chissà perché?
Quando i due progetti Bertolaso per Milano e Civitanova Marche furono ideati eravamo ancora in piena espansione del coronavirus. Ancora oggi, mentre il virus sta perdendola sua forza, queste realizzazioni con fondi privati hanno ancora una loro valenza, considerando che le strutture esistenti sono solo adattamenti nell’emergenza della pandemia.
Ovviamente siamo ai peana del coraggio e della dedizione del personale medico e infermieristico da parte dei politici e dei cittadini. Ma dovremmo dimostrare, oltre all’ammirazione, qualcosa di concreto in termini finanziari, quale giusto scambio per un personale sanitario che ha fatto il suo dovere con coraggio e altruismo…
Chiedo, quindi, se le Istituzioni intenderanno dare un congruo contributo in denaro a questi “eroici” sanitari, quale riconoscimento per il servizio svolto con dedizione, sacrificio e sprezzo del pericolo.
E vorrei sapere se è prevista per l’eventuale coniuge rimasto e per gli eventuali orfani una “pensione di guerra”, come avveniva tanti anni fa per noi orfani di una guerra ingiusta voluta dal fascismo per la quale si sacrificarono i nostri padri nel fare il loro dovere di Italiani.
Oggi, quella del coronavirus è una guerra molto pericolosa, poiché in effetti sarebbe come una guerriglia terroristica di un nemico invisibile, che comunque fa vittime sia tra i cittadini, che nel personale sanitario ad essi dedicato. Un personale che sta combattendo una controguerriglia dall’esisto incerto e con un pericolo mortale in quanto è in prima linea.
Per motivi miei mi sono informato di ciò che sta accadendo in corsia a Civitanova Marche e come si comporta il personale antivirus verso i pazienti, privi della vicinanza dei familiari e dell’assistenza del clero per i credenti.
Esprimere la mia ammirazione verso i nostri sanitari combattenti è mio dovere, come lo è di tutti i cittadini. Ma io desidero sapere se – in caso di morte – i congiunti (coniuge e figli) degli stessi hanno un riconoscimento pensionistico adeguato, una specie di “pensione di guerra”, come noi l’avemmo dallo Stato per il sacrificio dei nostri genitori combattenti.