La presentazione del progetto da parte di Guido Bertolaso
«E’ profondamente falso sostenere che i macchinari siano stati pagati a peso d’oro, quando ancora niente è stato acquistato. Stiamo assistendo ad un dibattito surreale sul Progetto 100 che non fa altro che generare disinformazione e confusione nei cittadini». Sono le parole dell’assessore regionale Angelo Sciapichetti e del capogruppo dem Francesco Micucci, in risposta all’articolo di Cronache Maceratesi: “Macchinari pagati a peso d’oro, gli intrecci del Progetto 100 con la regia di Ceriscioli-Bertolaso” sul Covid center di Civitanova, la struttura destinata ad ospitare una novantina di posti di terapia intensiva e sub-intensiva al centro fiere.
Angelo Sciapichetti, Francesco Micucci e Fabrizio Ciarapica all’ente fiera
«Vengono presentati, e ripetuti come un mantra, scenari che non corrispondono alla realtà e privi di ogni fondamento continuano Sciapichetti e Micucci – Bombardare i marchigiani con cifre esorbitanti e la perenne idea di complotti inesistenti non aiuta nessuno in un momento così difficile e arreca, questo sì, un danno incommensurabile alla comunità marchigiana. La verità è che i 12 milioni sono la stima del progetto, ma la spesa finale sarà determinata da una serie di fattori, come possibili ulteriori donazioni, recupero di attrezzatura dismessa Covid dagli altri ospedali e i possibili ribassi sui lavori da parte delle imprese. Una cosa è certa – sottolineano i due esponenti dem – tutto sarà rendicontato con la massima trasparenza a partire dalle donazioni che ricordiamo sono finalizzate all’ospedale Covid, un presidio ad altissima tecnologia e che garantisce massima sicurezza sia per gli operatori sanitari che per i pazienti con i suoi percorsi a contaminazione controllata, una struttura che rappresenta dunque un valore per tutta la comunità marchigiana». Così Sciapichetti e Micucci affrontano punto per punto le contestazioni. Partendo dal fatto che «dei circa 12 milioni stimati – specificano – il 60% dell’importo presunto è attribuibile ai lavori da realizzare (circa 7 milioni Iva inclusa), mentre il 40% è attribuibile alle attrezzature (circa 4 milioni 600 mila euro Iva inclusa)».
I LAVORI – «In questo progetto sono previsti 20 metri quadri a posto letto, questa dimensione deriva dalla necessità di maggiori attrezzature per i pazienti Covid e per consentire maggiore agilità di movimento ai sanitari per le operazioni di assistenza sui 4 lati – spiegano – Per la realizzazione stiamo spendendo 1.270 euro al metro quadro, importo considerato medio-basso. Nel dettaglio: la superficie lorda oggetto dell’intervento edilizio, comprensivo della camera calda per le ambulanze e del piano terra della porzione di piano da adibire a spogliatoi, è di circa 5.500 mq; questo comporta un importo dell’intervento di circa 1270 euro/mq, che per una terapia intensiva, vista la necessità di una dotazione impiantistica molto complessa da realizzare ex novo e considerato che le forniture energetiche in gioco notevoli (potenza elettrica pari all’incirca a 2 megawatt), è un importo medio basso. Infine, la percentuale delle categorie delle singole lavorazioni risulta in linea con gli appalti normalmente esperiti nel settore sanitario, con circa: il 42% dell’importo dei lavori a carico delle lavorazioni edili e strutturali, il 29,5% circa a carico dei lavori afferenti gli impianti elettrici, tenuto conto della fornitura di una nuova cabina elettrica di trasformazione in media tensione, e un 28,5% circa relativo agli impianti idrici e meccanici».
L’inizio dei lavori
COSTO DOTAZIONE TECNOLOGICA E POSTI LETTO – «Va premesso – aggiungono Sciapichetti e Micucci – che la riduzione dei posti letto dagli iniziali 100 ai finali 84 è dovuta alla profilazione del layout sulle esigenze specifiche dei sanitari, in sede di progettazione esecutiva, tenendo presente le necessità di netta separazione tra i percorsi contaminati e “puliti” , che ha richiesto degli spazi ulteriori rispetto ad una terapia intensiva normale». Per quanto riguarda i posti letto, «gli esempi portati a paragone (la donazione della Fondazione Carima, 100mila euro per 42 letti, ndr) confondono le dotazioni tecnologiche e le aree di terapia intensiva e sub-intensiva che dal punto di vista economico richiedono costi ben diversi – replicano i due – Un posto competo di terapia intensiva costa 67mila euro Iva inclusa, e non 80mila. Il solo letto di terapia intensiva è stimato in 18mila Iva inclusa, non 30mila come viene riportato. Il solo letto da terapia sub-intensiva, è stato stimato intorno a 3mila euro. Quindi la nostra ricerca di mercato è corretta ed è avvenuta utilizzando sia i prezziari regionali sia le gare esperite nell’ultimo anno dal servizio sanitario regionale. Nel caso specifico la donazione effettuata dalla Fondazione Carima, alla quale è rivolto un sentito ringraziamento, ha riguardato 42 letti di quest’ultima tipologia. A fronte della ipotizzata” manovra speculativa” è bene inoltre evidenziare che gli importi stimati nel quadro economico sono assolutamente in linea con quelli di mercato. Nel caso dei letti si vedano ad esempio i prezzi posti a base d’asta di cui agli atti di gara pubblicati dell’Asur Marche n. 488, n. 707, n. 74, n. 1627. Occorre infine sottolineare che gran parte della dotazione tecnologica (ventilatori polmonari, sistemi di monitoraggio paziente fissi e da trasporto, pompe infusionali, ecografi.), sarà resa disponibile tramite riallocazione delle apparecchiature fornite in comodato d’uso gratuito alla regione Marche dal Dipartimento della Protezione Civile nazionale nel periodo dell’emergenza. Grazie a tale soluzione verranno risparmiati costi stimati per oltre 3,3 milioni di euro».
Francesco Micucci
LA COLLOCAZIONE – «Nell’ospedale di Civitanova sarà prevista una sala operatoria, ovviamente a pressione negativa, per gli interventi che dovessero essere necessari ed una diagnostica per immagini Tac, con relativa refertazione al fine di evitare spostamenti inutili, così come all’interno delle sale di terapia intensiva sono previste le attrezzature necessarie allo svolgimento della diagnostica di laboratorio standard, scongiurando l’ipotesi di spostamenti frequenti dei pazienti dal centro Covid all’ospedale di Civitanova e viceversa. Per quanto riguarda la vicinanza del centro Covid ad altre strutture, quale il palazzetto ed il centro commerciale – proseguono Sciapichetti e Micucci – è bene precisare che gli spazi destinati alla terapia di pazienti infetti sono in pressione negativa, pertanto l’aria esterna tenderà ad entrare anziché ad uscire, ma soprattutto si sottolinea che tutte le estrazioni d’aria saranno dotate di filtro assoluto, riducendo a zero qualunque rischio di contaminazione ambientale. Inoltre la presenza nelle vicinanze dell’eliporto garantisce trasporti rapidi e tempestivi dei pazienti da tutta la regione».
IL RUOLO DELL’ORDINE DI MALTA E DELLA PROMEDIA – «Per quanto riguarda l’opera nel suo insieme, come è noto, essa, in virtù della convenzione con la Regione Marche approvata con delibera di giunta 415 del 3/04/2020 è affidata a Cisom, la quale, in piena autonomia ha affidato la progettazione allo studio Promedia Srl di Teramo, diretto dalla Arnosti – fanno notare – Ha individuato altresì il general contractor nell’impresa Rekeep spa di Zola Pedrosa (Bo) ed istituito l’ufficio di direzione lavori con un direttore dei Lavori, ingegnere Gianfranco Carrara e il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione dei lavori nell’ingegnere Federico Carraara. L’ingegnere Luca Gusella, dirigente ingegnere agli Ospedali Riuniti di Ancona, non è assolutamente il capo cantiere e neanche lo potrebbe essere, dato che non è un’opera pubblica, bensì è stato individuato dalla Regione Marche, quale tecnico esperto nelle strutture sanitarie, per seguire e monitorare da vicino l’andamento dell’opera».
Angelo Sciapichetti
SPESE PER LO SMANTELLAMENTO – «Nessuna dotazione verrà dismessa – assicurano Sciapichetti e Micucci – L’unico costo che verrà sostenuto, al massimo circa 500mila euro, sarà quello del trasferimento delle attrezzature nelle strutture sanitarie della regione e dello smontaggio conservativo della struttura prefabbricata. Tutti gli impianti verranno recuperati e potenzieranno la sanità delle Marche e la Protezione civile regionale.
UTILITA’ DELL’OPERA – «La struttura – ribadiscono gli esponenti dem – ha una doppia funzione: sia per l’immediato che per il prosieguo. Nell’immediato dobbiamo tener contro che un elevato numero di pazienti ha rinviato le prestazioni sanitarie e si trova nella necessità di poter recuperare questa attesa che è durata anche un paio di mesi. Mettere in funzione Civitanova significa rispondere a migliaia di pazienti che hanno diritto di ricevere la giusta risposta sanitaria. Concentrando gli ultimi malati Covid su Civitanova si restituisce il massimo della attività agli ospedali ordinari: poter recuperare questo tempo che il virus ha distolto dalla attività programmata è un fatto molto significativo. Inoltre, in linea con quanto previsto in accordo con il ministro Speranza c’è bisogno che le regioni e i territori siano preparati per un possibile ritorno del virus. Anche se l’epidemia sta calando, non sappiamo se ci saranno ulteriori fasi di riacutizzazione. Poter contare su Civitanova significa non impegnare tutti gli ospedali come è già successo in questi mesi ed avere, invece, una struttura dedicata a favore di tutto il sistema».
Seguirà domani una riposta dell’avvocato Giuseppe Bommarito, autore dell’articolo.
Macchinari pagati a peso d’oro, gli intrecci del Progetto 100 con la regia Ceriscioli-Bertolaso
Di sicuro servirà per liberare gli altri ospedali, così da poterli far lavorare normalmente come hanno sempre fatto..
Con Bertolaso c'è la certezza del progetto: vedi le casette e i lavori post terremoto!... Poi a braccetto con Ceriscioli ancor meglio, vedi la sanità Marchigiana in che condizioni l'ha ridotta: ospedali chiusi, con smantellamento di servizi, per non parlare delle liste d'attesa!.
In 10 anni, 13 ospedali chiusi, a voglia a fare terapie intensive !
Simone Paciarotti ma se già ora ci sono posti liberi nelle terapie intensive marchigiane E a che servirebbe mettere tutti i Covid insieme se poi quando devono fare tac, RX, visite specialistiche, analisi dovrebbero comunque andare nell'ospedale completo di tutti i reparti? Guardi a Milano che bel flop!
Il progetto 100 così chiamato, tra l'altro chissà perché è già diventato prima 90 e poi 84 posti,, il sig, che ha dichiarato che 1270, 00 €, al metro è una cifra medio / bassa,, il costo di costruzione nn capisce proprio un tubo, considerando che la struttura esterna è già esistente,, se poi mai funzionasse, determinata struttura è comunque destinata a fine emergenza ad essere smobilitata,,,, quindi ripeto : soldi buttati.
A Camerino il covid hospital lo avete allestito in 48 ore utilizzando l'ospedale esistente In Veneto hanno fatto 300 posti letto in 4 giorni arredando 2 ospedali dismessi Quando si è incapaci c'è da copiare gli altri Ma evidentemente i nostri PDioti regionali non sanno nemmeno copiare Il dormitorio di Civitanova è un fallimento annunciato Ve lo dicono pure i medici Ve lo dicono gli addetti ai lavori Ve lo dicono tutti
Ennesimo flop di incompetenti, detto anche associazioni di medici.
Alla luce delle innumerevoli dichiarazioni rilasciate da tutti quei medici che quotidianamente operano sul campo (ma che non vediamo in TV, al pari dei tanti scienziati veri non sempre allineati al pensiero unico) appare sempre più chiaro che la sfida al virus non passa un nuovo Covid hospital allestito in una costosissima struttura oltretutto temporanea, bensì per il trattamento della malattia nelle primissime fasi in cui essa si manifesta attraverso la medicina del territorio. La stragrande maggioranza dei pazienti potrebbe essere così curata a casa senza bisogno di ricorrere poi alla terapia intensiva e sub-intensiva. Finora invece si è preferito abbandonare i malati a casa e portarli in ospedale solo quando le loro condizioni si aggravavano al punto di non riuscire più a respirare. Il fatto che coloro che ci governano insistano imperterriti sul nascente Covid hospital di Civitanova Marche e in prospettiva sull'ospedale unico provinciale purtroppo fornisce la conferma di ciò che ormai appare sempre più chiaro: le opere faraoniche si fanno solo perché ciò permette di spartirsi incarichi, consulenze, carriere all'interno della pubblica amministrazione e della politica.
Con Bertolaso c'è la certezza del progetto: vedi le casette e i lavori post terremoto!... Poi a braccetto con Ceriscioli ancor meglio: la sanità Marchigiana in che condizioni l'ha ridotta: ospedali chiusi, con smantellamento di servizi, per non parlare delle liste d'attesa!.
Ballabene Massimo si dei lavori fatti l'aquila con le case di cemento che si sgretolano
Ma come!!!!!!! Regione Marche dichiara che....... Contagi zero a fine maggio e spendono tutti questi milioni per un centro covid??!!!
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GIRANDOLA DI CIFRE E NEBBIA FITTA SUI COSTI.
DICE IL DUO SCIAPICHETTI MICUCCI, CADENDO IN CONTRADDIZIONE PLATEALE,CHE I CONTRARI FANNO ACCUSE DEL TUTTO GRATUITE SUI COSTI PERCHE’ “…NIENTE E’ STATO ANCORA ACQUISTATO…”.
MA COME!! HE SENSO HA ALLORA DIRE CHE I COSTI SONO NELLA NORMA SE NON C’E’ IL PREZZO PAGATO O DA PAGARE. E POI, SE TUTTO SARA’ PRONTO IN MEN CHE NON SI DICA, CHE SI ASPETTA AD ACQUISTARE?
Da informazioni certe reperite, è da ieri pomeriggio che hanno iniziato a svuotare l’ospedale di Civitanova dai malati covid-19, portandoli, una decina a Camerino ed in altri posti liberi, con la scusa di ritorno alla normalità prima possibile, in quanto strategico, senza aspettare che vengano dimessi piano piano, visto i dati confortanti di questi ultimi giorni.
Lo stesso anche per quelli che non hanno più bisogno di cure intensive, portandoli a Campofilone ed altri luoghi di quarantena disponibili.
Però tutti sospettano che, tale operazione frettolosa e con l’aiuto delle tenebre, è fatta per giustificare l’ospedale alla fiera di Civitanova voluto da Cerescioli e seguita da Bertolaso, (n°42 Covid-19 e n°42 no-Covid) per poi riempirlo e ritrasportare le povere persone malate.
Altro che costi al mq. nella media, quando già la struttura esterna è già esiste e gran parte dei materiali verranno successivamente smantellati e persi, senza poi considerare tutto l’indotto che ci sarà bisogno (sempre se ci sarà) soprattutto con personale sanitario qualificato.
Il pensiero comune è che viene fatto sulla pelle dei poveri malati, per poi magari scoprire con rammarico (come per l’ospedale della fiera di Milano) sporchi intrallazzi speculativi e mangiasoldi, ove potevano benissimo, come da buon padre di famiglia, indirizzarli e spenderli in maniera più accurata e trasparente su quelli già esistenti.
Ma il fatto che nella gestione sanitaria marchigiana ne abbiano chiusi 13, con altrettanti e più reparti e tantissimi posti letto, è come parlare ai muli …..
Quando si aveva a disposizione 100 posti a camerino nei container per l’emergenza del terremoto dati agli studenti universitari. Ora sono completamente vuoti e sono tutte Camerte singole. li bastava solo installare i macchinari. Ma la cosa non può andar bene, si vede che sotto ci sono ditte che devono lavorare e parlamentari, assessori ecc devono mangiare. Ho provato a contattare il presidente della regione, Berlolaso, Borrelli, on. Patassini, il presidente del consiglio, nessuna risposta… tanto l’Italia non è in crisi possiamo buttare via ulteriori soldi per poi finita l’emergenza buttar via tutto quello fatto. Bravi e complimenti.
Ecco un altro articolo, ovviamente diametralmente opposto nell’ipotesi e carente sotto il profilo della tesi. Bisogna essere di parte per credere. Si fa un gran parlare di cifre, giuste o elevate non saprei, ma il riscontro dei prezzi a base d’asta cui si fa riferimento non li ho trovati. Per un cittadino entrare nel sito dell’Assurd è un’esperienza psichedelica. Anzi, li avrei pure trovati… ma non so perchè erano completamente bianchi. 😮
Quindi, quando si riportano le cifre, correttezza vorrebbe il link che porti direttamente alla fonte. Suggerimento, quando sarà, il rendiconto di tutte le spese meglio sul sito della Regione Marche, in sezione apposita, raggiungibile direttamente dall’hp.
Ok il costo indicativo, bene il recupero delle attrezzature e le donazioni… ma il contatore “promesso” sullo stato delle donazioni ? Ad occhio e croce, siamo almeno a due-tre milioni di risparmio… quanti soldi mancano o siamo oltre al necessario ? Sembra poco, a me invece pare importante. 😉
Signor Di Cola, ci spieghi la storia dei container, sia più’ preciso.. , grazie
A casa mia con una calcolatrice di quelle che si trovavano dentro i detersivi in regalo, si riesce addirittura a fare le quattro operazioni elementare cioè più + ,per x, meno -, e diviso : .Ecco usando solo una di queste, il diviso, si ha che 12.000.000:84=142.857, quindi voi con una struttura esistente, tutto il capannone e l’impiantistica fino ai pozzetti a terra riuscite a spendere 142.857,00 euro ogni posto letto. Senza contare poi lo smantellamento ed il trasloco.
Inoltre mi debbono spiegare le 1270 euro/mq. Sono poche? Poche in che senso, si è considerato che la struttura c’è? Quindi per cosa sarebbero nello specifico, io non l’ho capito, c’è una spiegazione di massima in percentuali, ma insufficiente.
Poi si dice che NON si sprecherà nulla, in pieno contrasto con quello che si è dichiarato all’inizio dell’articolo dove si dice che dei 12 milioni il 60% è di lavori da realizzare ed il 40% è di attrezzature.
Quel 60%, cioè 7.200.000 vanno tutti sprecati, perché poi a fine emergenza recuperi i dispositivi, i letti (le attrezzature appunto), ma non è che ti porti dietro muri divisori,tracce, corrugati con cavi, scialbi, pareti verniciate, ore lavorate ecc…, mentre invece investire in una struttura fissa, tipo l’ospedale di Civitanova Alta sarebbe stato un investimento per sempre.
Con l’altro 40% quello destinato ad acquisto attrezzature, non ci siamo neanche li, quello che voi pagate 18.000,00 euro, nell’articolo che vi contesta non arriva a 2.500,00 se ho ben capito.
Allora per la trasparenza penso che metterete a disposizione tutta la documentazione a chi seguirà la vicenda. Per ora da quello che vedo è il solito spreco all’Italiana.
Per quanto riguarda Bertolaso, chi ha avuto a che fare con lui lo ricorda così:
https://www.ansa.it/abruzzo/notizie/2020/03/10/coronavirus-3e32-mai-piu-bertolaso-commissario-emergenza_f2d97fb9-7092-4a55-8a29-e069f93dfe79.html
Solo la Corte dei Conti, disponendo di tutti i dati, ha la possibilità di valutare con una certa precisione se i costi sono congrui o meno.
Sig. Ricci la storia è questa
In un area riservata per le emergenze sono stati installati dei moduli abitativi a singole camere con riscaldamento e raffreddamento ad aria condizionata. Erano state messe a disposizione per l’emergenza post terremoto agli studenti universitari.
Dal mese di febbraio sono completamente vuoti . Sono arredati, hanno bagni e docce per uomini e per donne, locali lavanderia e saloni per incontri. li bastava portare le attrezzature e dare una bella disinfestazione generale. Ecco risparmiati milioni e milioni per poter allestire un capannone fieristico , quando uno ha la struttura bella e pronta è una distanza di 1km dall’ospedale. Ora tirate le vostre conclusioni
Sciapichetti: come al solito, nel nome un presagio.
Dite che bisogna essere pronti a una ripresa del contagio? Sono d’accordo: motivo di più per recuperare gli ospedali che avete chiuso, no? Che poi rimangono e si possono sempre riutilizzare.
Invece no: volete mandare i malati in un capannone.
Nel frattempo: il personale chi lo pagherà? I donatori?
Poi, hai voglia a parlare di 1270 € al mq! La struttura esisteva già, e chiunque abbia studiato un po’ di ingegneria o di economia conosce il concetto di “economia di scala”: il costo al mq crolla al crescere delle dimensioni, per una struttura di 5500 mq, neanche da tirare su da zero, 1270 € al mq sono un’enormità!