L’ex direttore nazionale della Protezione civile Guido Bertolaso arriverà venerdì a Civitanova per fare il punto sulla realizzazione del Covid Hospital nei locali della fiera, oggi i tecnici del Cisom (Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta) sono entrati in azione per l’apertura del cantiere. A guidarli il presidente del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta, Gerardo Solaro del Borgo.
Dall’annuncio della realizzazione civitanovese, dato dalla Regione, è passato poco meno di un mese: tanto il tempo che la burocrazia ha impiegato per dare il via libera all’intervento che si basa esclusivamente su capitali donati dai privati. L’emergenza Covid-19 conferma che neanche con una pandemia i burocrati non mollano la presa in fatto di timbri, permessi, spostamenti di scartoffie da un ufficio all’altro. Il presidente nazionale del Cisom Gerardo Solaro del Borgo ha appunto sottolineato che si parte ora, per effetto del fatto che il tempo è passato per definire la parte burocratica e che «le opere saranno realizzate in una quindicina di giorni. Nei limiti del possibile a fare i lavori saranno le imprese locali perché questa è la nostra filosofia operativa, anche per una questione logistica. I posti letto saranno novanta, il 60% dei quali di terapia intensiva. Il ringraziamento va alla Regione e al Comune di Civitanova per l’impegno dimostrato e per la collaborazione data». Dunque per l’apertura si dovrà attendere la fine di aprile, salvo che la burocrazia non riagguanti ancora la “preda” e tra collaudi e certificazioni si lascino passare altre settimane.
Intanto arriva una diffida a Ceriscioli, con l’invito a riconsiderare la posizione dell’ospedale da 90 posti di terapia intensiva alla fiera di Civitanova, il “lazzaretto” come lo chiama Ivo Costamagna. E la diffida porta la firma proprio dell’ex presidente del consiglio comunale di Civitanova che ha fatto partire anche una petizione online per dire no alla maxi Rianimazione. Da quando si è aperta la petizione sono 200 le adesioni sottoscritte. «Contiamo di arrivare anche a 500, ma non è tanto una questione di firme –dice – domani mattina partirà in direzione dell’ufficio di Ceriscioli una diffida. Il presidente si sta mettendo su una strada pericolosa e lo invitiamo a riconsiderare la posizione. Se la politica non ha fatto nulla consentendo che Civitanova venga considerata il lazzaretto delle Marche ci metto la faccia. Mio nonno è morto per vedere sorgere l’ospedale di Civitanova. Se è proprio qui che va fatta quella struttura si consideri l’ala nuova del nostro ospedale». Costamagna individua responsabilità sia a destra che a sinistra. «Ciarapica glielo ha permesso e Micucci non ha detto di no – attacca – Siamo pronti ad immaginare che con il contagio in calo possa scoppiare un focolaio a Civitanova in una zona ad altissimo traffico, il centro commerciale, la Lube. Quella non è la posizione più idonea. Questo è un danno al bene comune». Una posizione simile a quella espressa da Futuro in comune, la civica dell’ex sindaco Tommaso Corvatta.
Una posizione simile a quella espressa da Futuro in comune, la civica dell’ex sindaco Tommaso Corvatta. «La scelta della localizzazione è ricaduta sulla nostra città anche in quanto baricentrica e facilmente raggiungibile da tutta la Regione, ma non sui due piani non completati del nostro ospedale ma sulla fiera. Siamo critici – spiega il coordinatore Nicola Lelli – per una serie di motivi. Da un lato i costi da sostenere per la sua realizzazione per poi smantellarlo al termine dell’emergenza. Con costi notevolmente inferiori si potevano terminare i due piani dell’ospedale della città ed al termine dell’emergenza l’ospedale avrebbe avuto a disposizione nuovi posti letto. Inoltre per mettere a disposizione l’ente fiera il comune ha dovuto recedere anticipatamente dal contratto di gestione con l’attuale gestore versandogli 57mila euro mentre il nostro ospedale essendo di proprietà della Regione sarebbe stato a costo zero. E’ un baratto senza alcun vantaggio per i civitanovesi. In questo periodo d’emergenza la grande assente è stata l’attuale amministrazione dimostrandosi non all’altezza della situazione, priva d’ iniziative concrete verso i civitanovesi ad eccezione dell’umiliante fila pubblica per i meno facoltosi».
(foto e video di Federico De Marco)
Che bello, il Modello Bertolaso... Gallera: "L’ospedale della Fiera di Milano fortunatamente non è servito a ricoverare centinaia di persone" 21 milioni di euro Che FORTUNA!
Vergognatevi....siete semplicemente degli incompetenti e ingrati alla popolazione di civitanova . Per l’ennesima volta una costruzione inutile in un’area utile a tutta la comunità ! Complimenti se voi siete quelli che salvate le vite....speriamo di non ammalarci mai. Capre capre capre....
I soliti sprechi un film che in Italia si rinnova costantemente
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Un invito a leggere il testo integrale della Petizione che, chi vuole, può firmare su:
http://chng.it/c9DsRfrT
Anche l’analoga struttura milanese, come ha rilevato l’ex presidente della Regione Marche Vito D’Ambrosio, si sta rivelando un flop a causa del calo quasi verticale del fabbisogno nelle ultime settimane, registrando ad oggi circa 30 ricoverati rispetto ai 205 previsti (inizialmente erano previsti 400 letti di terapia intensiva, poi in corso d’opera sono stati ridotti a 205).
Tuttavia la struttura milanese è stata creata veramente in 10 giorni, mentre quella di Civitanova, partita all’insegna della più grande urgenza, è da 30 giorni che sta producendo solo chiacchiere e polemiche, e i lavori sono iniziati solo in questa settimana.
E Milano è stata più virtuosa di Civitanova anche per quanto riguarda i costi: 21 milioni di euro per 205 letti di terapia intensiva, pari a 102.500 euro per ogni letto, avendo peraltro creato anche la struttura esterna. Da noi, a Civitanova, serviranno 12 milioni di euro per creare 90 letti di terapia intensiva in una struttura già esistente (il centro fiere), con un costo unitario pari a 133.000 euro.
Io credo che qualsiasi persona dotata di un minimo di buon senso dovrebbe fare un salto sulla sedia a fronte di una tale assurdità, di un tale spreco, di un tale palese anomalia: in pratica un solo posto letto verrà a costare quanto un appartamento di medie dimensioni.
Un’assurdità anche pericolosa, perchè, se è vero che i pazienti più gravi di covid-19 sono quasi sempre portatori anche di altre patologie e quindi necessitano di un’assistenza specialistica e strumentale poliforme, il distacco fisico del centro fiere dall’ospedale civitanovese comporterà pesantissimi rischi per i continui spostamenti dei malati che si renderanno necessari per esami e visite legati alle patologie non covid.
Qualcuno ha detto: il virus può ripartire con forza, specialmente dopo l’imminente (speriamo) avvio della fase 2, e quindi è bene avere per il futuro una tale riserva di posti letto di terapia intensiva. Il ragionamento può essere fondato, ma allora perchè non utilizzare a tale scopo quei due piani già esistenti dell’ospedale civitanovese attualmente in disuso, sicuramente con costi molto minori e con maggiore buon senso?
Al di là di qualsiasi discussione, trovo inaccettabile tirar fuori i due piani inutilizzabili dell’ospedale di Civitanova che non so perché sono stati costruiti ma che comunque, ignorandoli, rientrano nella logica di smembramento della sanità da chi ha fatto le leggi che permettono a Ceriscioli di essere implacabile esecutore senza perdere di vista gli innegabili favori che fa alla sanità privata che sì gli hanno pagato parte delle spese elettorali ma che in cambio, tramite lo scellerato comportamento da parte di costui, ne sta godendo gli eventuali vantaggi che andranno sempre ad aumentare. Ceriscioli, taglia, toglie, depaupera, trasferisce, non costruisce niente, quindi che cosa avrebbe dovuto fare con questi due piani senza covid? Con il covid avrebbe potuto utilizzarli per far vedere che potevano essere utili come magari sono stati utili altri siti che dopo il covid dovrà immediatamente riportare al suo disegno iniziale? Costruire il covid fiera, lo mette al riparo da eventuali accuse di non aver fatto il suo dovere rendendo gli ospedali (qui nel maceratese ) quasi tutti covid rendendo una via crucis curare altre malattie che non è che sono sparite ma che tra pericolo di contagio ecc. creano ancora più problemi a chi ne soffre. Ceriscioli con covid fiera potrebbe, covid permettendo, alleggerire gli altri ospedali e permettere a tutti di potersi curare e visitarsi visto che con il covid dopo un anno e forse più e che finalmente era arrivato al giorno della visita dovrà ricorrere di nuovo al Cup e chissà come andrà a finire. Ma covid permetterà questo alleggerimento? E con quali tempi? Chiediamo ai soliti virologi ed anche economisti de noantri la risposta? E’ chiaro che chi potrà usufruire della sanità privata, pagando potrà visitarsi. Non si è promosso assessore alla “ plurisanita” invano. I due piani sono lì da tempo, scandalosamente inutilizzabili ed ignorati ma che tornano alla memoria solo per polemiche politiche di sicuro insuccesso. Quindi, basta con questi due piani che non possono essere assolutamente presi in considerazione in quanto farebbero crollare o comunque minerebbero le basi delle sue scelte che porta avanti da cinque anni, spesso se non quasi sempre e fino a poco tempo fa, nell’indifferenza totale o con pochissime informazioni, spesso nemmeno comprese da medici che si sono ritrovati da un giorno all’altro primari di cronicari. Ribattere sul costo di certe operazioni che non usano denaro pubblico e che fanno gridare allo scandalo, dimenticando che questo è forse il primo paese al mondo per sperpero di denaro pubblico, corruzione ed evasione, lo trovo proprio divertente. Ma io mi diverto con poco.