Covid center, i sindacati:
«Chi lavorerà nella struttura?
Dubbi sull’attività extra»

CIVITANOVA - Cgil, Cisl e Uil critici ulla gestione della nuova struttura dopo la pubblicazione del bando della Regione per medici e infermieri disposti ad effettuare prestazioni aggiuntive: «Si tratta di attività oltre il proprio normale orario di lavoro»

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Lavori alla fiera di Civitanova

 

«Con quale personale verranno garantite le attività nella nuova struttura Covid alla fiera di Civitanova?». Questo è quanto Cgil, Cisl e Uil chiedono alla Regione Marche, soprattutto dopo l’emanazione del bando della Regione (leggi l’articolo) circa la manifestazione di interesse ad effettuare prestazioni aggiuntive nella struttura ideata da Guido Bertolaso e fortemente voluta dal governatore Luca Ceriscioli. Un bando rivolto a medici nell’ambito di varie discipline (rianimazione, anestesia, malattie infettive) ma anche infermieri e caposala. «Le prestazioni aggiuntive – spiegano i sindacati – sono turni ulteriori pagati a quota fissa (60 euro all’ora per medici, 30 per gli infermieri) e vengono effettuate dopo aver completato il proprio orario di lavoro presso la propria struttura di appartenenza: si tratta quindi di attività prestata oltre il proprio normale orario di lavoro. Se questo è il modo per garantire il regolare svolgimento dei servizi nella nuova struttura solleviamo molti dubbi, oltre a problemi legati a salute e sicurezza poiché di fatto si lavorerebbe eccedendo abbondantemente l’orario contrattuale, con quale organico si garantiranno i servizi? Quali saranno le ricadute sul già esistente ospedale di Civitanove provvisto anch’esso di un’ area di Rianimazione? Quali saranno i canali di finanziamento di queste prestazioni aggiuntive? Per questo è stato richiesto incontro urgente all’Asur».

 



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