Una civica di sinistra a Macerata 2020
‘Strada comune’: «Niente patti col Pd,
da 20 anni manca un’idea di città»

VERSO LE ELEZIONI - Venerdì sera la prima uscita pubblica del nuovo movimento con il convegno "Parliamo del biologico" a Villa Potenza

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Anche gli esponenti di Strada Comune hanno partecipato venerdì scorso allo sciopero per il clima

 

“Strada Comune” è una «sfida politica» all’insegna dei «valori della comunità, dell’ambiente, della partecipazione». Nonché «un’alternativa per realizzare il sogno di una Macerata del futuro». Ecco il nuovo movimento composto in gran parte da giovani che si affaccia nella competizione elettorale di Macerata 2020. Una lista civica di sinistra che «non ha nessuna intenzione di scendere a patti o avviare un dialogo con l’attuale coalizione guidata dal Pd» dice la portavoce Irene Giacchetta. 

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La locandina della nuova civica

Venerdì (4 ottobre) il primo appuntamento pubblico di “Strada comune” che ha organizzato il convegno “Parliamo del biologico” alle 21 nel teatro di Villa Potenza. Un tema non casuale, che sarà affrontato tramite la voce di imprenditori e studi scientifici, e che rispecchia l’anima green del movimento: «il convegno promosso da Strada Comune con il supporto organizzativo di Matteo Sciapeconi e Alberto Cicarè rientra all’interno del programma di rigenerazione ecologica ed ambientale che il movimento intenderà presentare alla città di Macerata», spiega Irene Giacchetta.

Certo, la Strada comune è appena iniziata, ma il movimento parte da un presupposto: «Siamo nati sulla spinta di attivisti e attiviste preoccupati per la situazione di Macerata: da un lato, la crisi economica e sociale che dura ormai da più di un decennio ha indebolito il tessuto sociale e le certezze degli abitanti; dall’altro lato, le ultime amministrazioni sono state prive di un’idea di città e le opposizioni hanno pensato soprattutto a seminare odio e dividere la cittadinanza. Un’alternativa competente e coraggiosa è necessaria, oggi più che mai». Per cui Strada comune «vuole restituire la città a chi la vive, rispondere ai problemi più urgenti (l’abitare, le periferie, la riconversione ambientale, la ricostruzione di una comunità) e realizzare assieme a tutti i cittadini un sogno: la Macerata del futuro per tutti e tutte».

(redazione CM)

 

 

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