di Gabriele Censi (foto di Fabio Falcioni)
Il Pd di Macerata discute della sua città alla seconda giornata della festa dell’Unità, oggi pomeriggio in una piazza Battisti abbastanza piena di militanti, amministratori e cittadini (età media all’occhio abbastanza alta) con i protagonisti nella Giunta e nel Consiglio comunale del partito egemone fino ad oggi. Non manca l’omaggio, con un minuto di silenzio, a Piero Cesanelli, la notizia della scomparsa del patron di Musicultura arriva proprio mentre nel pomeriggio si avvia il dibattito guidato da Narciso Ricotta ed è il sindaco Romano Carancini a dare l’annuncio pubblico del lutto.
Ricotta, candidato sindaco in pectore, schiera tra i primi oratori le giovani donne del partito (Alessia Scoccianti, Paola Ottaviani e Ninfa Contigiani) che, con il capogruppo Maurizio Del Gobbo espongono il lavoro del Consiglio e delle Commissioni. I venti di convergenza che provengono da Roma con la formazione del Governo giallorosso non cambiano i toni nei confronti del M5s, e Narciso l’asfaltatore, come di nuovo si è autodefinito con orgoglio l’assessore ai lavori pubblici, elogia la piazza vera contro quella virtuale di Rousseau: «Vi proponiamo dal vivo il rendiconto di dieci anni di amministrazione».
Il proposito è ambizioso per due ore di convegno pubblico ma i democrat ci provano toccando tutti i temi. La parità di genere nella compagine consiliare (sei a sei) viene rivendicata con orgoglio da Del Gobbo che rimpiange Bruno Mandrelli: «Le sue dimissioni sono state una perdita importante per la sua esperienza e la sua cultura, in Consiglio ci siamo sempre confrontati senza essere supini alla Giunta, le perplessità su alcuni temi come ex ParkSi e Ztl sono state superate».
Alessia Scoccianti parla di Cultura: «In commissione le opposizioni non sono state molto interessate al tema» e intanto arriva un “pizzino” a Ricotta inviato dalla seconda fila occupata da Renato Pasqualetti che poi si dedica alle scatole delle borracce green da distribuire e passa nelle retrovie. Per la consigliera Paola Ottaviani il vanto è il consumo “zero” del suolo che poi diventa in corso di intervento “poco consumo” di suolo, quasi 40mila metri quadri restituiti ad area agricola e 49 mila metri cubi di volumi cancellati sono alcuni dei numeri enunciati dall’assessore Paola Casoni. Pochi accenni anche da Alferio Canesin su sport e protezione civile per lasciare maggiore spazio al protagonista Narciso Ricotta che si alza in piedi e lancia le slide con le foto della città color catrame: «I lavori di manutenzione non sono iniziati in questi mesi – dice l’aspirante sindaco – ma li facciamo dall’inizio dell’amministrazione, 30 km di strade e 50 di marciapiedi, 8 milioni investiti».
La conclusione è per Romano Carancini che come sua indole non resta in quinta e ruba la scena a Ricotta partendo da un dato per smentire la nomea di “uomo solo al comando” e ingombro per il futuro: «In cinque anni abbiano fatto 62 riunioni di maggioranza, un grande lavoro di squadra e una credibilità conquistata con i fatti. Abbiamo una visione che non finisce qui». Poi inizia l’elenco delle opere e dei successi che somiglia al famoso opuscolo di rendiconto in preparazione commissionato per 40 mila euro di spesa tra gli strali delle opposizioni.
Per la maggioranza extra Pd è presente il decano del Consiglio Ivano Tacconi che fa da controcanto sottovoce: «Questo ordine del giorno lo abbiamo presentato noi, i Salesiani è una mia proposta, pure l’ospedale». Ma nonostante lo sguardo a destra dell’Udc a livello più alto lui assicura di voler continuare con loro: «Stiamo discutendo, ma mi aspettavo un ringraziamento» dice a tu per tu. A proposito di ospedale Angelo Sciapichetti, anche lui tra le prime file bacchetta chi lo chiama “unico”. «E’ ospedale provinciale perché gli altri restano, seppur ridimensionati».
Carancini va avanti: ambiente, mobilità, sicurezza, Sferisterio, sport, rigenerazione, cultura, giovani («Sono loro l’università non il sindaco e il rettore»). Mentre le casse cominciano a gracchiare in preparazione del successivo concerto dei Route 77 (con Vando Scheggia e Pierfrancesco Castiglioni tra i protagonisti), Carancini conclude con due annunci e una ammissione di colpa: «Sulle piscine abbiamo fallito ma entro l’anno avremo il campus scolastico delle Casermette e lì il nuovo impianto natatorio, l’impegno per le nuove piscine è entro la fine dell’amministrazione, siamo ambiziosi anche con il rischio di fallire».
Anche erbacce tolte dal marciapiede di c.da Fontezucca, illuminazione nel parcheggio del Palavirtus, multe x chi parcheggia intorno all'aiuola spartitraffico e... Il resto lo aggiunge i miei concittadini insoddisfatti della sua gestione delle problematiche di Macerata... Altro che piscina... Incominciate dalle cose ordinarie...
Nel lavoro di squadra ci saranno anche le Onlus?
stavano a parla’ da soli
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…si, certo, appunto, con i…fatti!! gv
Ma i fatti sono veramente molto diversi da quelli che dice il sindaco, avete affondato definitivamente la citta’, bisogna cambiare registro.
Ciaffi capisce ed è visibilmente schifato del teatrino, quanto meno deluso.
Completamente bolliti. Continuano a non capire che errare è umano ma perseverare è diabolico! Saranno cancellati dalla storia. Personaggi mediocri che hanno contribuito in maniera determinante a devastare la città.
SE LE SONO CANTATE (QUANTO SIAMO BRAVI) E SUONATE (QUANTO SIAMO STATI BRAVI), COME AL SOLITO, PER CONTO LORO.
mi sento preso per i fondelli da tutti questi personaggi!
invito ufficialmente il Sindaco Carancini a fare un giro a Macerata in mia compagnia, preciso che avevo già personalmente fatto questo invito che è stato declinato!
Il problema non sono loro ma chi sostiene e approva il loro operato!!