Stefano Di Pietro
di Federica Nardi
Dalle mense (criticate da Andrea Marchiori, Lega) alla sanità (nel mirino di Anna Menghi) fino alla porta lasciata aperta al Movimento 5 stelle nonostante il loro no. Stefano Di Pietro, segretario cittadino del Pd, replica a tutto tondo e lancia anche qualche proposta sui temi dove l’opposizione sta cercando di avanzare i primi passi della campagna elettorale.
«Marchiori dice che il costo delle mense è aumentato del 35 percento ma non è vero. Le mense costano come l’anno scorso – spiega Di Pietro -. Il problema forse è il meccanismo dell’Isee e alla difficoltà di compilazione dei modelli ma non è un fattore imputabile all’amministrazione. Sulla qualità inoltre non c’è niente da criticare: sono state premiate per due anni di seguito e la conosco per esperienza avendo tra l’altro ancora un figlio che usufruisce del servizio. Il paragone tra personale delle mense e i vigili urbani non è applicabile: in mensa per il tipo di lavoro ci sono anche lavoratori a tempo parziale. Approfitto inoltre per ricordare che la qualità del servizio mensa ci ha consentito di vincere 160mila di premio ministeriale, proprio per la qualità dell’organizzazione. E anzi rilancio e chiedo all’amministrazione di utilizzare il premio per portare a zero il costo della mensa per le famiglie nei primi tre mesi nel 2019». Di Pietro sottolinea un ulteriore aspetto: «Nessuno ha mai chiesto di togliere dalla scuola i crocifissi. Mentre trovo che differenziare il cibo non sia nulla di male, lasciamo fuori i bambini dalle polemiche».
Sul tema sanità, dove le le critiche sono arrivate invece dalla consigliera Anna Menghi, Di Pietro commenta: «E’ un attacco inspiegabile. Il sistema nazionale è un’eccellenza e nella nostra provincia è sicuramente migliorabile ma comunque buono. E abbiamo anche delle eccellenze: penso a Ginecologia. Menghi attacca il Pronto soccorso sulla questione organico ma è stato aumentato proprio di recente, nonostante la difficoltà a trovare medici. Ricordo inoltre i numeri: il Pronto soccorso di Macerata quest’anno ha avuto 40mila accessi, quello di Civitanova 30mila e quello di Camerino 8mila. Sul Cup e sul bonus-malus è un meccanismo che funziona per le prime visite e poi bisogna essere richiamati dal Cup. Solo poi, se non ci si presenta, si paga per intero la prestazione. Ed è anche giusto. Si va sempre di più verso un’organizzazione del sistema su base provinciale che permetterà di migliorare di molto il servizio».
Infine un commento sull’intervista di Cronache Maceratesi a Roberto Cherubini, consigliere comunale del Movimento 5 stelle che ha già stabilito che in vista delle urne cittadine non ci saranno alleanze con il Pd. «Prendo atto di quello che ha detto – spiega Di Pietro -. Ma ho letto i suoi punti programmatici e penso che su alcune cose si possa lavorare insieme per il bene della città senza corse personalistiche. Tuttavia per parlare di alleanze sarà bene aspettare il risultato dell’Umbria, che darà un segnale sulla coalizione».
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Ma che articolo ha letto Di Pietro? Quando avrei parlato del Pronto Soccorso? A proposito dell’UO di Ginecologia che non ho nominato ( è sicuramente un ottimo reparto) si sbrighino piuttosto a trovare idonea sistemazione!
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Stretto tra la pesantissima eredità di Carancini (il peggior Sindaco dal dopoguerra in poi) e la volontà del Movimento 5S di non replicare a livello locale l’incomprensibile alleanza realizzata a livello nazionale e in fase di incubazione a livello regionale, per il PD di Macerata e per il candidato Ricotta si preannunziano tempi molto duri.
Per il buon Narciso, detto anche il Grande Asfaltatore, il problema è aggravato dal fatto che nemmeno in quest’ultimo periodo è riuscito a pronunziare almeno mezza parola per distinguersi – sia pure superficialmente, sia pure strumentalmente, sia pure furbescamente – da Romano Carancini, finendo per essere ed apparire come la perfetta continuità politica ed amministrativa del Sindaco uscente. Un abbraccio politicamente mortale.
Nell’asserire che in ambito provinciale il sistema sanitario è migliorabile Di Pietro dà prova di essere di una modestia unica.
Signora Menghi, la politica è una delle sfere dell’umano agire nelle quali vige la legge darwiniana del più forte – ma non di testa. Basti pensare ai politici che clamorosamente vogliono tagliare gli alberi e nel contempo manifestare per l’emergenza climatica. Con il beneplacito degli agronomi.
Il buio assoluto e totale.