Pantanetti: «Carancini ha lavorato molto
Alle primarie non ci sarà solo il Pd
Nuova sfida? Macerata vero capoluogo»

INTERVISTA - Il presidente del Consiglio comunale stila un bilancio degli ultimi dieci anni e indica la strada in vista delle urne. «Il sindaco sulle piscine ha sbagliato a voler andare avanti a tutti i costi ma l'errore politico risale al 2004. Non dimentichiamo quanto di buono fatto per le scuole». Sul candidato dem Ricotta: «E' un bravo amministratore ma è un esponente di una parte del centrosinistra, con le altre civiche lavoriamo a un secondo nome». Sull'omelia del vescovo: «Condivido molti passaggi, sul suo contributo mi auguro si riferisse a dopo le elezioni». Per la città una visione più ampia: «Bisogna fare una pianificazione territoriale»

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Luciano Pantanetti, presidente del Consiglio comunale di Macerata

 

di Matteo Zallocco

Luciano Pantanetti, presidente del Consiglio comunale di Macerata, sta giungendo al termine il secondo mandato della Giunta Carancini. Un suo giudizio?

«Ha lavorato molto, ha fatto diverse cose buone. Inevitabilmente quando si lavora è umano commettere errori. Complessivamente il mio giudizio è positivo».

E dove ha lavorato meglio?

«Uno degli aspetti a cui non viene mai data la giusta importanza è il lavoro svolto sul patrimonio dell’edilizia scolastica. Oltre alle due nuove scuole alle ex Casermette, ci sono le risorse per l’adeguamento del Convitto, interventi sono stati già fatti alla Panfilo, alla Fratelli Cervi e alla scuola di Sforzacosta. Abbiamo un patrimonio scolastico d’eccellenza e la scuola è uno dei punti fondamentali per la crescita della società».

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L’inaugurazione della targa alle ex Casermette per la donazione dello Stato del Qatar

Carancini dice che l’operazione ex Casermette è l’orgoglio di questa amministrazione. Parliamo comunque di fondi per il terremoto e della generosità di uno Stato benefattore, il Qatar, che ha contribuito con ben 5,6 milioni di euro dei circa 7,7 necessari alla costruzione della nuova Mestica. 

«Sicuramente si tratta di un’opera molto importante. Nella tragedia che ha colpito la nostra terra si è riusciti ad individuare un elemento positivo con la realizzazione dei due plessi scolastici di ultima generazione».

Fino a poco tempo prima il fiore all’occhiello per Carancini dovevano essere le tanto agognate e mai realizzate piscine di Fontescodella… 

«L’errore fondamentale va individuato nell’istituto normativo che è stato utilizzato. Il Consiglio, nelle delibere del 2004 e del 2007 votate bipartisan (ai tempi delle Giunte Meschini ndr), ha deciso di utilizzare l’istituto di concessione di costruzione e gestione per la realizzazione delle piscine. Questo istituto mette a livello paritetico il pubblico e il privato. Nel 2009 era stato già stato fatto il bando e c’era stata l’aggiudicazione a Paci. Carancini si è trovato a gestire una situazione già minata all’origine».

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Un momento del Consiglio comunale: al centro Romano Carancini e Luciano Pantanetti

Carancini (ai tempi capogruppo del Pd) quando è diventato sindaco ha portato comunque avanti la vicenda piscine fino al 2019. Fissandola come “priorità delle priorità” dei suoi mandati. 

«L’errore è stato di volerle fare a tutti i costi perché era tra le questione prioritarie del programma. Si è cercato fino all’ultimo di realizzarle e alla fine, quando la Fontescodella Spa si è fermata,  ci siamo trovati con un pugno di mosche in mano. Ripeto, la causa di tutto quello che è accaduto va individuata nell’errore politico di partenza».

Di cosa ha bisogno Macerata per il post-Carancini?

«Questa città deve trovare una sinergia con tutti i comuni limitrofi per valorizzare ulteriormente il suo ruolo di capoluogo di provincia. In passato si disse no alla realizzazione di un centro commerciale e poi arrivarono Decathlon a Montecassiano e il Corridomnia a tre metri dal confine con Piediripa. Questo è solo un esempio. La sfida è fare una pianificazione territoriale, perlomeno con i comuni confinanti».

Cosa pensa dell’omelia politica del vescovo a San Giuliano?

«Condivido molti passaggi, in particolare sul modo di fare politica: una visione più ampia e non limitata alle mura cittadine. Ho delle perplessità sul concetto di universalità contestualizzato solo ed esclusivamente all’interno del cattolicesimo». 

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Il vescovo Nazzareno Marconi durante l’omelia di San Giuliano

Secondo lei quale messaggio ha voluto mandare alla politica monsignor Marconi?

«A prescindere da chi uscirà vincente dalla tornata elettorale potrà trovare sempre e comunque un interlocutore in piazza Strambi. Mi auguro si riferisse a dopo le elezioni».

Come vede la candidatura dell’assessore Narciso Ricotta che al momento resta l’unico nome in vista delle primarie del centrosinistra?

«Credo che Narciso sia un bravo amministratore e una persona stimata. E’ un esponente politico di una parte di questo centrosinistra. L’auspicio è di avere altri competitor alle primarie». 

pantanetti-sacchi-ricottaLa vostra lista civica “La Città di tutti ” sta cercando un candidato?

«Siamo una di quelle forze politiche che sta cercando di individuare una figura che possa partecipare dignitosamente a questa fase delle primarie. Ne stiamo parlando con Pensare Macerata, Udc, Sinistra per Macerata e Verdi».

E il Pd?

«Ha già espresso la sua candidatura con Ricotta e del piano B non se ne è più parlato».

A lei nessuno ha chiesto di candidarsi?

«Ad oggi non fa parte di nessun ordine del giorno. In ogni caso lavorerò per far raggiungere al centrosinistra il miglior risultato possibile».

 

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