Arrigoni: «Io straniero? Caro Ricotta,
sono qui perché avete fatto di Macerata
la città simbolo della cattiva politica»

LETTERA APERTA del senatore di Lecco all'assessore: «Davvero riesce a non arrossire dichiarando che la sicurezza è una priorità dopo aver convintamente condiviso, da assessore ai servizi sociali e all’edilizia popolare, la scellerata politica di accoglienza indiscriminata promossa dal Pd?» Sabato dibattito pubblico del centrodestra, si parlerà della "Città dei narcisi"

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Il senatore Paolo Arrigoni, super commissario della Lega a Macerata e nelle Marche, risponde con una lettera aperta all’assessore Narciso Ricotta che lo aveva chiamato in causa ieri nel corso di un’intervista (leggi l’articolo). 

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Paolo Arrigoni durante l’assemblea della Lega mercoledì scorso alla Domus San Giuliano

Gentilissimo assessore Ricotta,

grazie per aver ammesso pubblicamente quanto ormai noto a tutti: per lei ed il suo Pd la politica non è fatta di contenuti, ma di facce di bronzo. Era cosa nota ben oltre Lecco, ma sentirlo dalla viva voce dell’aspirante erede al trono di Carancini rafforza il concetto e la volontà di un numero sempre più grande di maceratesi che vogliono dire basta a questo nulla amministrativo.

I cittadini di Macerata ne hanno abbastanza di chi legge programmi qualunquisti a beneficio del cronista e da dieci anni non si fa scrupolo di fare la sua parte nel buttare alle ortiche un’infinità di soldi pubblici per progetti approvati nelle segrete stanze ed inevitabilmente finiti sotto i riflettori dei tribunali.

Aspirante sindaco Ricotta, davvero riesce a non arrossire dichiarando che la sicurezza è una priorità dopo aver convintamente condiviso, da assessore ai servizi sociali e all’edilizia popolare, la scellerata politica di accoglienza indiscriminata promossa dal Pd?

Ci vuole una bella faccia tosta per dare dello “straniero” ad un lecchese dopo aver contribuito a fare di Macerata terra fertile per la criminalità nigeriana creando le condizioni per cui uno spacciatore facesse a pezzi una povera ragazza. Perché è stata la politica delle sue giunte, assessore Ricotta, a fare di Macerata, ben oltre il confine di Lecco, la città simbolo del fallimento della cattiva politica.

E siccome al peggio non c’è mai fine, nel breve tempo trascorso dal mio arrivo a Macerata ci avete aggiunto lo scandalo delle piscine mai fatte ma risarcite, il conflitto di interessi ai massimi livelli nella risoluzione dei contenziosi Comune-imprese, il danno erariale plurimilionario per la mancata bretella di via Trento, il permesso concesso in barba a tutto e all’insaputa di tutti ad un amico di partito per ristrutturare la casa soffocando un antico fontanile sotto tutela. Siete arrivati a strumentalizzare politicamente la stagione lirica e persino le feste popolari dove avete chiuso gli occhi di fronte al fatto che, per giocare alla pignatta in piazza, i bambini dovessero colpire un pupazzo appeso a testa in giù stile piazzale Loreto.

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Narciso Ricotta

Con simili macigni sulle spalle lei, aspirante sindaco Ricotta vorrebbe far credere ai suoi concittadini che il problema sia un senatore leghista reo di essere lecchese e di aver fatto per Macerata in un anno al Governo della nazione più di quanto gli amministratori maceratesi abbiano mai nemmeno ipotizzato? Non tenti di screditarmi assessore, non le riuscirà. Sono e resto un uomo orgogliosamente libero che sottrae tempo e attenzioni alla sua famiglia perché crede che, con il contributo di tanti maceratesi che amano Macerata la rivoluzione del buonsenso possa riscattare una città meravigliosa in cui le aspirano finalmente ad avere voce libera. La Lega è pronta ad essere per loro un punto di riferimento.

Caro assessore e aspirante sindaco Ricotta, vi state preparando ad una ridicola staffetta amministrativa e sarebbe Paolo Arrigoni l’antidemocratico perché “straniero”, leghista ed estraneo alle logiche delle conventicole che hanno fatto il bello e il cattivo tempo in città? Lasci stare questi argomenti: non le fanno onore e, soprattutto, non le faranno guadagnare voti.

Perché una cosa è certa e non basteranno dosi massicce di livore da tremarella elettorale a scongiurarla: non sarò io a darle lezioni. Con o senza il suo consenso lo faranno i maceratesi che hanno l’occasione di impartire a lei e al Pd  la lezione più sonora, con un tratto di matita sulla scheda elettorale.

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Mattia Orioli

“MACERATA LIBERA MACERATA” – Restando sul fronte centrodestra, il Cdu ha organizzato un dibattito dal titolo “Macerata libera Macerata” per sabato 21 settembre alle 15 all’hotel Claudiani. La seconda parte dell’incontro ha come titolo “La città dei narcisi” che sembra riferirsi proprio al nome di Narciso Ricotta. Il dibattito moderato da Mattia Orioli (Cdu Macerata) vedrà gli interventi di Gianni Menghi (“Macerata alla prova: cambiare e aprirsi al nuovo tra riscoperta identitaria, pluralismo culturale e bisogno di comunità”), Silvano Iommi (“La città incompiuta: dal superamento ‘dell’immobilismo dinamico’ al rilancio della cultura del progetto per la qualità dello sviluppo urbano, ambientale e territoriale di un capoluogo di provincia”, Erminio Copparo (“La sosta: fonte finanziaria o strumento per la mobilità”) e Carlo Cambi (“”Macerata ostello o ostaggio”). Apriranno l’incontro Augusto Ciampechini, segretario regionale Cdu, e Anna Capitani, presidente dell’associazione “Frazioni e centro: ricostruiamo Macerata”.

 

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