È il giorno della sentenza per l’omicidio di Pamela Mastropietro. Due grandi manifesti sono stati appesi di fronte al tribunale di Macerata dove la Corte d’assise deve decidere la pena per l’imputato, Innocent Oseghale.
Il gruppo di persone che da mesi sta seguendo il processo è arrivato puntuale, tanti indossavano magliette con l’immagine di Pamela. Quando sono arrivati hanno applaudito e urlato “Giustizia per Pamela” poi hanno seguito lo zio Marco Valerio Verni, legale della famiglia, e la mamma della 18enne, Alessandra Verni, mentre è entravano in tribunale. «Speriamo nel massimo della pena», ha detto lo zio prima di entrare in tribunale a giornalisti e troupe che lo hanno assediato all’entrata. Alle loro spalle i due grandi manifesti incollati davanti al tribunale in cui si vede una foto della 18enne uccisa a Macerata il 30 gennaio 2018 e c’è la scritta “Verità e giustizia per Pamela”.
(Gian. Gin.)
(foto di Fabio Falcioni)
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Le chiassate davanti al tribunale dovrebbero essere proibite, inoltre stanno a significare grave sfiducia nella magistratura (che amministra la giustizia in nome del popolo) se non addirittura oltraggio alla corte. Forse tali adunate dovrebbero essere sciolte.
Anch’io spero nel massimo della pena, anche se so perfettamente che da certe parti verrò trattato da razzista, xenofobo e fascista, pur non essendolo, ovviamente; tuttavia, pur essendo assai sensibile a certe definizioni assurde, mi consolerò facilmente, poiché saranno solo parole al vento, per me, e che a maggior ragione verranno da parte di persone che non hanno più null’altro da dire. gv
Concordo con Iacobini il Tribunale non è uno stadio e quello non è un buon modo per ricordare e dare un tributo a Pamela e alla sua orrenda morte! Portino fiori su posto, attendano in silenzo la sentenza.