Il corriere di Innocent Oseghale patteggia per spaccio. Il 23enne Zabady Alhassan, ghanese, per due anni ha vissuto a casa di Oseghale, fino a una decina di giorni prima dell’omicidio di Pamela Mastropietro, e per lui avrebbe spacciato marijuana. Oggi Alhassan ha patteggiato 1 anno e 4 mesi davanti al gup Domenico Potetti del tribunale di Macerata. I fatti che gli venivano contestati sarebbero avvenuti a Macerata tra il luglio e il dicembre del 2017. Secondo l’accusa il 23enne avrebbe spacciato droga proprio per Innocent Oseghale. Si parla di marijuana che sarebbe stata ceduta a Sulayman Jarra, giovane della Guinea, più volte finito in manette per episodi di spaccio avvenuti sia a Macerata che a Tolentino. L’accusa parla di quantitativi di marijuana non superiori a 20 grammi alla volta. Altra contestazione è quella di aver ricevuto da Oseghale quasi giornalmente, modesti quantitativi di marijuana che cedeva ai clienti del nigeriano che lui stesso gli indicava. Tra questi Lucky Awelima (pure lui indagato per l’omicidio di Pamela Mastropietro e per il quale è stata chiesta l’archiviazione dalla procura). Oseghale per ogni consegna gli versava 10 euro e inoltre gli garantiva ospitalità in casa (il prezzo di avere una casa era appunto che consegnasse per lui la droga). Tra l’altro Alhassan nei primi giorni di indagini per l’omicidio di Pamela (per il quale è imputato Oseghale) era finito pure lui sotto la lente degli investigatori. In realtà era emerso quasi subito che lui con l’omicidio non c’entrava. Invece era coinvolto con l’attività di spaccio di Oseghale. Proprio per questo il 29 aprile sarà sentito come testimone al processo in cui il 30enne nigeriano è imputato al tribunale di Macerata per spaccio di droga. Alhassan è difeso dall’avvocato Olindo Dionisi.
(Gian. Gin.)
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