Desmond Lucky
di Gianluca Ginella e Leonardo Giorgi (foto di Fabio Falcioni)
«Mai andato a casa di Innocent Oseghale, non ho mai tentato di avere un rapporto sessuale con Pamela nè l’ho incontrata per spacciare droga». Desmond Lucky nega tutto in aula: quanto emerso da testimonianze, dichiarazioni dell’imputato Oseghale, e dalle intercettazioni. Oggi è stato sentito al tribunale di Macerata nel corso del processo di Corte d’assise per l’omicidio di Pamela Mastropietro. Il 24enne nigeriano ha detto anche di non avere incontrato Oseghale il 30 gennaio (giorno in cui la ragazza è stata uccisa) e che quel giorno lo ha sentito una volta ma non hanno parlato di droga. “Not true” ha ripetuto più volte Desmond Lucky, assistito dall’avvocato Gianfranco Borgani, alle domande che gli sono state fatte da accusa e parti civili. Ha smentito dialoghi in cella per parlare dei fatti di Pamela, del contenuto delle intercettazioni, del fatto di avere incontrato Oseghale il giorno dell’omicidio di Pamela. Alla domanda dell’avvocato Marco Valerio Verni (zio di Pamela e che assiste la mamma, Alessandra Verni e il papà Stefano Mastropietro, parti civili al processo) sulla sua appartenenza a una banda di “rugged” (giovani criminali), Lucky ha negato.
E ancora ha detto di non avere spacciato droga a Pamela, come aveva riferito Oseghale. Desmond peró lo scorso 17 ottobre è già stato condannato in primo grado per spaccio a 6 anni anche per la cessione di eroina alla 18enne uccisa. Ha risposto alla domanda dell’avvocato Verni, se intenda denunciare per calunnia Oseghale: “Yes”. In cella erano stati sentiti parlare, in un dialetto nigeriano, della vicenda di Pamela Mastropietro, di quello che era successo nella casa, dell’assunzione di droga da parte della ragazza, e avevano parlato anche del fatto che Innocent Oseghale «conosceva il corpo della donna, perché aveva già fatto cose simili».
Prima di Desmond è stato sentito Lucky Awelima (entrambi erano stati indagati per l’omicidio di Pamela e per entrambi la procura ha chiesto l’archiviazione), che ha premesso di aver 25 anni e non 27 come risultava dai documenti. Il procuratore Giovanni Giorgio ha citato una delle intercettazioni in carcere tra lui e Desmond. «Poi lui (Oseghale, ndr) mi ha chiesto se volevo fare sesso – diceva Awelima a Desmond -, mi ha detto che stava dormendo e quando si svegliava se volevo fare sesso. Io gli ho detto che non mi piaceva una ragazza bianca».
«No, nessuno ha mai parlato di fare sesso con questa ragazza» ha risposto Awelima. E ancora, ha negato di essere stato a casa di Oseghale come aveva riferito un compagno di stanza che era ospite con lui all’hotel Recina di Montecassiano e che aveva detto gli riferì, mentre guardavano la televisione, di aver visto la ragazza che veniva mostrata nel servizio, Pamela, a casa di Oseghale che dormiva. Awelima ha risposto: «Non ho detto queste cose e non era mio compagno di stanza. Non sono mai andato a casa di Oseghale e non l’avevo mai vista». L’avvocato Verni per la parte civile (papà e mamma di Pamela) ha chiesto ad Awelima: «Ma lei ha detto in una intercettazione che la casa di Oseghale era bella. Come fa a saperlo?». «L’ho vista in televisione» ha detto. Ha negato altre intercettazioni, quelle in cui con Desmond in carcere parlava di fare a pezzi corpi umani, in cui citano un villaggio della Nigeria dove si fanno queste cose, su di un dialogo in cui si chiedono perché Oseghale non abbia mangiato il cuore e che se mangiava il corpo aveva solo il problema di fare sparire la testa. Awelima ha negato di aver parlato di queste cose. Il pm Stefania Ciccioli ha citato un’altra intercettazione in cui Desmond dice: «Oseghale già conosce il corpo di una donna, sa come farlo a pezzi perché lo ha già fatto prima in Nigeria. Lui è uno dei capi, credo che sia scappato via dalla Nigeria perché hanno scoperto che faceva cose del genere». Su queste frasi ha detto che lui e Desmond avevano parlato di quelle cose per rabbia, perché erano in carcere a causa di Oseghale.
(Ultimo aggiornamento alle 18,25)
Gianfranco Borgani
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Che perle tutti e tre!!!
Ecco che gente abbiamo accolto e mantenuto.
È un’abitudine fare a pezzi la gente, di che ci si meraviglia, integrazione culturale no?
Questa era gente richiedente asilo.
Dove sono ora tutti coloro che mettono i pollici rossi ai commenti avvelenati come il mio ai vari articoli? Buonisti benpensanti, mettete pure i pollici rossi, è un onore riceverli.
Orrore, pene massime, senza sconti…..tre nigeriani non vuol dire che tutti sono uguali….
In questi ultimi giorni è avvenuto un miracolo: I 51 ragazzi non sono bruciati. Altrimenti avremmo avuto 10, 100, 1000 Traini alla ricerca di neri (e di bianchi).
Fa tenerezza vedere come procede un processo con la mentalità di bianchi occidentali, democratici, garantisti, dialoganti, che immaginano l’africano ancora con il “buon selvaggio”, da educare. Temo che finirà a tarallucci e vino: nessuno ha assassinato Pamela, nessuno ha fornito la droga a Pamela: viva l’Italia democratica e progressista!
Che fine ha fatto la testimonianza della commessa di Acqua e sapone?
https://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2018/02/15/AC2QcRJB-candeggina_negoziante_indagati.shtml
Cosa dobbiamo “garantire” a degli assassini ? Ergastolo per tutti quelli coinvolti nell’omicidio, poi vediamo se diranno la verità.