All’Helvia Recina non c’è nessuno,
prime domeniche senza calcio a Macerata

IN PUNTA DI SPILLO - Stadio vuoto e città orfana della Maceratese dopo mezzo secolo. E' iniziato l'anno sabbatico e affiorano ricordi. Nella speranza che siano trovate sinergie con l’Helvia Recina, che il 24 settembre si presenterà ai nastri di partenza della Promozione

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Deserto Helvia Recina

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Enrico Maria Scattolini

 

di Enrico Maria Scattolini

SONO ARRIVATE LE MIE PRIME DOMENICHE orfane della Maceratese. Le attendevo e le temevo anche, dopo quasi mezzo secolo di pomeriggi festivi trascorsi negli stadi di mezz’Italia a seguire i biancorossi.

SPESSO CON LA MENTE infastidita dal disappunto stampato sul viso dei miei familiari puntualmente lasciati a casa (loro, ad onor del vero, hanno sempre sostenuto di essere stati…abbandonati). Conseguenza della comprensibile diffidenza di mia moglie per le partite di pallone, del fiacco rapporto con questo sport dei miei figli ed infine della freddezza verso la Rata dei miei nipotini, per un’infelice esperienza nella scuola calcio di tardelliana memoria.

MA SEMPRE CON IL CUORE IN IN GOLA per le sorti della Benamata. Dal locale campetto di Rione Pace, contro la squadra del Madonna del Monte, al “Ferraris “di Genova.

E’ COMUNQUE ANDATA MEGLIO DEL PREVISTO. Del primo step con la serie C mi sono accorto sintonizzandomi, quasi per caso, con un canale televisivo che riprendeva la parte dell’incontro Fermana-Sambenedettese disputata sino all’interruzione provocata dall’improvvisa mancanza di illuminazione.

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L’esultanza della Rata al Riviera delle Palme

IL RICORDO DELLO SPLENDIDO DERBY CON I ROSSOBLU’, vinto l’anno scorso dalla Maceratese di Giunti al “Riviera delle Palme”, mi ha evidentemente turbato: ma non più di tanto, perché ormai sbiadito nella mia mente nonostante il poco tempo trascorso. Solo qualche mese, certo; ma d’una tale intensità di catastrofici eventi da sembrare secoli.

HA FORSE PREVALSO un pizzico di (sana) invidia per la Fermana del mio amico Ds Conti. Talentuoso manager calcistico, maceratese puro sangue, la cui professionalità è stata però stranamente sempre trascurata dalle nostre parti. Anche qui il rigurgito di un flashback collegato alla strepitosa stagione degli “Invincibili”di Magi, che strapazzarano i padroni di casa nell’ultimo appuntamento al “Recchioni”.

NELLA INEVITABILE RINCORSA AGLI EX ALLENATORI DELLA MACERATESE, la digitazione del mio telecomando è scivolata sull’emittente che stava trasmettendo Perugia-Pescara. Naturalmente indirizzata alla ricerca di Giunti sulla panchina degli umbri. Non l’ho trovato perché squalificato: riflesso del provvedimento disciplinare subito all’Helvia Recina nella…significativa partita disputata a porte chiuse contro il Venezia.

MA E’ STATO MEGLIO COSI’, perché altrimenti avrei corso il rischio di commuovermi nello sconfortante confronto fra la gioiosa esultanza del “Curi” e l’attuale desolazione dell’ “Helvia Recina”.

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Mister Federico Giunti all’Helvia Recina

SENTIMENTO PROVATO un paio di settimane precedenti, quando ho ammirato Bucchi debuttare alla guida di una squadra di seria A. Il Sassuolo.

MAGI, BUCCHI E GIUNTI: attrezzati per diventare personaggi della scena calcistica italiana dopo le recenti frequentazione dello stadio maceratese.

NON UN SECOLO FA, solo tre anni: uno pro capite…sufficienti a trasformare Magi da mister a mezzo servizio alla guida della Vis Pesaro in un ormai consolidato trainer di Lega Pro; a lanciare Bucchi dopo due consecutive mezze stagioni con il Gubbio e la Torres; a ricostruire Giunti l’anno avanti licenziato dal Foligno addirittura a campionato neanche iniziato.

MAGICA HELVIA RECINA! Come puoi essere improvvisamente diventata terra di nessuno?

CONCLUSIONE D’UNA STORIA SURREALE, che sfugge perciò alla dimensione d’una realtà sensibile alla logica.

CHE AVREBBE RICHIESTO ben altra intraprendenza da parte di tutte le componenti cittadine. Incominciando dalla più importante…

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I tifosi della Maceratese

AL CONTRARIO SUPINE nel subire le gestioni altrui; INDIFFERENTI di fronte alla sistematica, reiterata demolizione di un valore cittadino, al pari di quanto precedentemente verificatosi in altri sport; IMPREPARATE nella conoscenza delle basilari normative federali; UTOPICHE, sino all’estremo degli ultimi, comatosi aneliti di vita della Rata, nella speranza dell’arrivo di un cavaliere bianco d’oltre frontiera, o romano, o campano o per ultimo lombardo.

ED INFINE ANCHE ARROGANTI nel rifiutare la possibilità di una ripartenza umile ma concreta,a differenza delle realistiche scelte fatte da compagni di sventura più pragmatici.

EPILOGO ALLA FINE ACCETTATO E METABOLIZZATO in un clima di pacatezza di toni fra le parti in causa che è sicuramente segno di civiltà, ma che temo possa significare soprattutto disinteresse per il futuro.

QUESTO GROVIGLIO, questo ammasso intricato di situazioni, di cause e concause intrecciate con controversie giudiziarie, mi stanno aiutando a superare la crisi di astinenza dal calcio biancorosso per il disgusto che hanno generato. Spero non solo in me.

IN ATTESA CHE L’ANNO SABBATICO, da tanti auspicato come provvidenziale panacea, trovi concretezza. Magari con il supporto della puntuale ripresa, in atto, delle auspicate cene di lavoro del…. dopo San Giuliano.

ED ANCHE NELLA SPERANZA che, nel frattempo, siano trovate sinergie con l’Helvia Recina, che il 24 settembre si presenterà ai nastri di partenza della “Promozione” regionale.

L’AVVOCATO COFANELLI – noto ed apprezzato professionista prestato al calcio, forse l’unica nota positiva di quest’annus horribilis – potrebbe essere prezioso in tal senso.

COSI’ COME LO ERA STATO al declino della presidenza Spalletta. Ma allora l’ostracismo del sindaco Carancini bloccò tutto.

 

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