di Enrico Maria Scattolini
SONO ARRIVATE LE MIE PRIME DOMENICHE orfane della Maceratese. Le attendevo e le temevo anche, dopo quasi mezzo secolo di pomeriggi festivi trascorsi negli stadi di mezz’Italia a seguire i biancorossi.
SPESSO CON LA MENTE infastidita dal disappunto stampato sul viso dei miei familiari puntualmente lasciati a casa (loro, ad onor del vero, hanno sempre sostenuto di essere stati…abbandonati). Conseguenza della comprensibile diffidenza di mia moglie per le partite di pallone, del fiacco rapporto con questo sport dei miei figli ed infine della freddezza verso la Rata dei miei nipotini, per un’infelice esperienza nella scuola calcio di tardelliana memoria.
MA SEMPRE CON IL CUORE IN IN GOLA per le sorti della Benamata. Dal locale campetto di Rione Pace, contro la squadra del Madonna del Monte, al “Ferraris “di Genova.
E’ COMUNQUE ANDATA MEGLIO DEL PREVISTO. Del primo step con la serie C mi sono accorto sintonizzandomi, quasi per caso, con un canale televisivo che riprendeva la parte dell’incontro Fermana-Sambenedettese disputata sino all’interruzione provocata dall’improvvisa mancanza di illuminazione.
IL RICORDO DELLO SPLENDIDO DERBY CON I ROSSOBLU’, vinto l’anno scorso dalla Maceratese di Giunti al “Riviera delle Palme”, mi ha evidentemente turbato: ma non più di tanto, perché ormai sbiadito nella mia mente nonostante il poco tempo trascorso. Solo qualche mese, certo; ma d’una tale intensità di catastrofici eventi da sembrare secoli.
HA FORSE PREVALSO un pizzico di (sana) invidia per la Fermana del mio amico Ds Conti. Talentuoso manager calcistico, maceratese puro sangue, la cui professionalità è stata però stranamente sempre trascurata dalle nostre parti. Anche qui il rigurgito di un flashback collegato alla strepitosa stagione degli “Invincibili”di Magi, che strapazzarano i padroni di casa nell’ultimo appuntamento al “Recchioni”.
NELLA INEVITABILE RINCORSA AGLI EX ALLENATORI DELLA MACERATESE, la digitazione del mio telecomando è scivolata sull’emittente che stava trasmettendo Perugia-Pescara. Naturalmente indirizzata alla ricerca di Giunti sulla panchina degli umbri. Non l’ho trovato perché squalificato: riflesso del provvedimento disciplinare subito all’Helvia Recina nella…significativa partita disputata a porte chiuse contro il Venezia.
MA E’ STATO MEGLIO COSI’, perché altrimenti avrei corso il rischio di commuovermi nello sconfortante confronto fra la gioiosa esultanza del “Curi” e l’attuale desolazione dell’ “Helvia Recina”.
SENTIMENTO PROVATO un paio di settimane precedenti, quando ho ammirato Bucchi debuttare alla guida di una squadra di seria A. Il Sassuolo.
MAGI, BUCCHI E GIUNTI: attrezzati per diventare personaggi della scena calcistica italiana dopo le recenti frequentazione dello stadio maceratese.
NON UN SECOLO FA, solo tre anni: uno pro capite…sufficienti a trasformare Magi da mister a mezzo servizio alla guida della Vis Pesaro in un ormai consolidato trainer di Lega Pro; a lanciare Bucchi dopo due consecutive mezze stagioni con il Gubbio e la Torres; a ricostruire Giunti l’anno avanti licenziato dal Foligno addirittura a campionato neanche iniziato.
MAGICA HELVIA RECINA! Come puoi essere improvvisamente diventata terra di nessuno?
CONCLUSIONE D’UNA STORIA SURREALE, che sfugge perciò alla dimensione d’una realtà sensibile alla logica.
CHE AVREBBE RICHIESTO ben altra intraprendenza da parte di tutte le componenti cittadine. Incominciando dalla più importante…
AL CONTRARIO SUPINE nel subire le gestioni altrui; INDIFFERENTI di fronte alla sistematica, reiterata demolizione di un valore cittadino, al pari di quanto precedentemente verificatosi in altri sport; IMPREPARATE nella conoscenza delle basilari normative federali; UTOPICHE, sino all’estremo degli ultimi, comatosi aneliti di vita della Rata, nella speranza dell’arrivo di un cavaliere bianco d’oltre frontiera, o romano, o campano o per ultimo lombardo.
ED INFINE ANCHE ARROGANTI nel rifiutare la possibilità di una ripartenza umile ma concreta,a differenza delle realistiche scelte fatte da compagni di sventura più pragmatici.
EPILOGO ALLA FINE ACCETTATO E METABOLIZZATO in un clima di pacatezza di toni fra le parti in causa che è sicuramente segno di civiltà, ma che temo possa significare soprattutto disinteresse per il futuro.
QUESTO GROVIGLIO, questo ammasso intricato di situazioni, di cause e concause intrecciate con controversie giudiziarie, mi stanno aiutando a superare la crisi di astinenza dal calcio biancorosso per il disgusto che hanno generato. Spero non solo in me.
IN ATTESA CHE L’ANNO SABBATICO, da tanti auspicato come provvidenziale panacea, trovi concretezza. Magari con il supporto della puntuale ripresa, in atto, delle auspicate cene di lavoro del…. dopo San Giuliano.
ED ANCHE NELLA SPERANZA che, nel frattempo, siano trovate sinergie con l’Helvia Recina, che il 24 settembre si presenterà ai nastri di partenza della “Promozione” regionale.
L’AVVOCATO COFANELLI – noto ed apprezzato professionista prestato al calcio, forse l’unica nota positiva di quest’annus horribilis – potrebbe essere prezioso in tal senso.
COSI’ COME LO ERA STATO al declino della presidenza Spalletta. Ma allora l’ostracismo del sindaco Carancini bloccò tutto.
Condivisibile la prima parte dell'articolo, incommentabile la seconda.
Forse in periodo di elezioni comunali qualcosa in più si sarebbe fatto!
Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere.Scattolini non denuncia le gravissime colpe della signorina Tardella, una gestione pessima sotto tutti i punti di vista tranne quello dei risultati dove la percentuale dei suoi meriti non è così importante come si vuole far credere, poi ci dica con le sue interviste e indagini una buona volta come è stato agganciato questo Spalletta per farlo venire a Macerata, bisognerebbe chiederlo all'egregio avvocato "innamorato" della Maceratese.
Che tristezza... prima senza piscine, poi senza lube e ora senza rata... ci rivediamo alle elezioni
I soldi vanno dove ci si può mangiare, lo scorso anno sono stati bruciati per l'ammodernamento dello stadio (pietoso) quest'anno tutto a gambe all'aria........riflettete e chiedete conto a chi muove i fili, magari pe lu pallò, qualcuno se ncazza seriamente.
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Se sfumano anche le eventuali sinergie con l’Helvia Recina, altro che anno sabbatico.
NESSUN COMMENTO PERCHE’ C’E’ SOLO DA VERGOGNARSI !
Con tutta sincerita’,passare da Magi poi Bucchi e I suoi ragazzi,Giunti e le magie di Turchetta, I nostri ragazzi della Berretti contro Sassuolo Cremonese Bolzano ( trasferte fatte in macchina in giornata,ricordo meraviglioso) ,x finire a un’amichevole con Montelupone e o S. Claudio,con tutto il rispetto,per ora, faccio fatica,tanta fatica..
Vergognosa gestione dello sport a Macerata , testimonianza di una amministrazione assente o ancora peggio compiacente.
Scattolini, innanzi tutto ben tornato, cosa di cui non ho mai dubitato. Credo che la parte più sofferta e anche la più indicativa di come sia andata a finire, sta in quell’arroganza per cui non è stata accettata una categoria inferiore sì, ma dove sempre la Maceratese ci avrebbe giocato, mantenendo le sue caratteristiche di squadra dei ” pistacoppi “, con i suoi tifosi che l’avrebbero seguita lo stesso come a Civitanova o ad Ancona sicuramente faranno. Si sarà stato bello aver sognato e sfiorato la serie B ma chissà quanti problemi avrebbe portato a cominciare da quelli economici. Sì, qualcuno potrà dire che si tratta della solita storia della volpe che non riusciva a prendere l’uva, ma sempre meglio del deserto dell’Helvia Recina che sta lì a ricordare tutti i nomi di quelli che per un modo o per un altro hanno portato a questo disgraziato esito che ti fa venir da pensare che neanche volendo ci si poteva arrivare. Rimane l’altra squadra che porta il nome del desolato e vuoto campo sportivo, anch’essa di Macerata ma è un’altra squadra. Se il Milan fallisse, non credo che diventerebbero tutti interisti. Un anno sabbatico per le colpe di tanti, troppi e che continuano a tagliare nastri, a fare proclami che nessuno mai accetterà. A Macerata, per i tifosi sembra arrivato ” L’inverno del vostro scontento ” ( citazione scespiriana ). Sa Scattolini, dovrebbe scrivere un libro dove raccontare per filo e per segno tutto quello che è successo, ma da giornalista implacabile, senza lasciarsi trascinare da ricordi, momenti indimenticabili o commoventi. Dovrebbe trascrivere la storia così come è andata, come personaggi che pur rappresentativi della vita Maceratese non hanno saputo combinare niente quasi che la fine della commedia fosse stata scritta da tempo e non forzata conseguenza. Il titolo? Ci si potrebbe sbizzarrire. Io intanto ne propongo uno: ” Quando la realtà del calcio supera la fantasia”.
più che un anno sabbatico è prevedibile un sabba sine die-
Signor Batti,naturalmente il punctum dolens è nella seconda parte dell’articolo.E’ troppo facile cavarsela con un”…..incommentabile”.
Il sabba del calcio parlato che sine die va oltre l’esistenza fisica del calcio giocato è impresa culturale d’avanguardia.
NOSTALGIE BIANCOROSSE ED ESAGERATI ELOGI TECNICI
Vi pareva con una fava di cogliere due piccioni (pistacoppi): la fine certificata della Rata (esclusa da tutti i campionati) e quella della nota settimanale del suo “storico cantore” Scattolini. Invece, il periodo sabbatico di Enrico Maria – dichiarato con tanto di ringraziamento alla redazione CM e annuncio di rifugio nel “porto sicuro” della finanza – è durato una settimana. Torna a scrivere, speriamo la cosa gli eviti “problemi”, dopo mezzo secolo di assiduità ai colori biancorossi. Costretto a passare la domenica in casa a fare zapping in cerca di ex biancorossi. Con una famiglia, come rivela, poco partecipe alla sua passione calcistica. Dalla nota di Scattolini emerge la nostalgia del “tempo che fu”, la storia della sua squadra interrotta alla vigilia del secolo di attività. Cerca di individuare le responsabilità della dipartita, ma è più facile accertare chi non ne ha. Emerge un sindaco che doveva agire in prima persona, invece di delegare altri. Nel momento in cui si rivela che da forestieri non ci si può aspettare nulla – con il sindaco responsabilizzato dalle norme calcistiche – non portare avanti un “piano B” nel frattempo preparato. Se le risorse economiche locali non lo consentono, iscrivere comunque la Rata ad un campionato minore (come Ancona e Civitanovese) per proseguirne la storia. Sbagliato dichiarare “o la Serie D o nulla” da parte di un sindaco nel cui mandato, non si può ignorare, sono sparite da Macerata Lube e Rata. L’unico approdo per Scattolini (della serie “attaccate ar c…” di fantauzziana memoria) resta il collegamento con l’Helvia Recina (che veste altri colori in Promozione). Quando un “borioso” (che ora scrive poco) su CM considerava “umiliante” per la Civitanovese giocare con la squadra di Villa Potenza! Come cambiano velocemente le cose anche nel calcio. Enrico Maria nella “risorta” nota sfiora l’attualità esaltanto i “meriti” degli ex tecnici biancorossi. Scrive di avere “ammirato” l’esordio in Serie A di Bucchi col Sassuolo, dubitiamo abbia seguito però la partita. Il Genoa di Juric infatti li ha messi sotto in casa: si contano 5 limpide azioni da gol rossoblu (inclusa la traversa piena di Biraschi) e nel finale il quasi gol del 15enne Salcedo. Nella seconda di campionato, il Sassuolo ha subito a Torino il monologo granata: 3 reti (Belotti, Lajic e Obi) e azioni gol con Lajic (2), Falque e Rincon, contro la sola conclusione di Duncan. Visto il magro esordio Bucchi nella trasferta di Bergamo ha lasciato il 4-3-3 per un più accorto 3-5-2, rinunciando alla punta Politano. Passa in vantaggio in contropiede (una specialità di Bucchi) con Sensi, ma subisce la rimonta atalantina con Cornelius e il subentrato Petagna. Bergamaschi vicini al gol anche con Hateboer, mentre per il Sassuolo è inutile il forcing finale (azione Acerbi). Nel prossimo turno tanto per gradire gli emiliani riceveranno i pluricampioni della Juventus (prima della trasferta di Cagliari): difficile riescano a farla franca! Perciò mister Bucchi (1 punto raccolto in 3 partite) – mai farsi tradire dall’attaccamento agli ex biancorossi – deve ancora dimostrare di essere “attrezzato” per reggere il calcio della Serie A.
PISCINE..!???, LUBE…!???, RATA…!???, QUALE SAREBBE UN FATTORE POSITIVO, IN TEMA, QUELL’ABORTO DI TENDONE, ” PRIVATO DI BEHACH VOLLEY” NELL’ANTISTADIO DELL’HELVIA RECINA..!!???
Se Atene piange Sparta non ride. Altro che attaccate al…….!
Caporaletti, aggressivo ed ironico come al solito. Però stavolta anche stranamente disattento. Le è infatti sfuggito il particolare del” live” riguardo ai miei possibili,futuri articoli sulla Maceratese.O forse,nella sua immensa cultura di bibliotecario,non conosce un minimo d’inglese?
Signor Riccardo Rita ,il mio giudizio sulla Tardella è stato espresso ed è noto da tempi non sospetti.Compreso il periodo della sua monarchia assoluta a Macerata.
Macché anno sabbatico ! Chi cade si deve rialzare subito.