Maceratese, Tavecchio dice no:
rifiutata iscrizione in serie D

CAOS BIANCOROSSO - A comunicarlo il sindaco Carancini: "Il progetto è serio, la decisione del presidente un'ingiustizia nei confronti di tutta la città. La Federazione ha dimostrato poca sensibilità, soprattutto se si pensa alla situazione territoriale critica in seguito al terremoto". Il primo cittadino proverà a ricontattare la Figc "anche se le speranze sono poche visto che non è neanche previsto un consiglio"

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Il sindaco Romano Carancini durante la conferenza stampa di oggi pomeriggio in Comune

 

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La stretta di mano fra Alberto Ruggeri e Maurizio Mosca avvenuta prima dell’incontro di ieri in Comune

 

di Leonardo Giorgi

La fumata bianca tanto sperata non è arrivata. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha rifiutato l’iscrizione della nuova Maceratese alla Serie D. La domanda inoltrata dal sindaco Romano Carancini ha avuto risposta negativa. La Federazione non accoglie tra le fila del massimo campionato dilettanti il progetto biancorosso guidato dall’imprenditore bresciano Alberto Ruggeri e dalla cordata di imprenditori locali rappresentati da Maurizio Mosca. La comunicazione ufficiale di Tavecchio è arrivata al sindaco di Macerata intorno alle 16. «E’ un peccato – sottolinea Carancini nella conferenza stampa tenutasi questa sera nel suo ufficio -, soprattutto dopo l’esito positivo dell’incontro di ieri tra gli imprenditori (leggi l’articolo). Il progetto è serio e riteniamo che la decisione di Tavecchio sia un’ingiustizia nei confronti di tutta la città di Macerata». L’ingiustizia, secondo il primo cittadino, starebbe nella poca sensibilità dimostrata dalla Federazione nei confronti del territorio. «Credo che Macerata avesse diritto ad avere una deroga – sostiene il sindaco –. La situazione della Maceratese e i ritardi dell’iscrizione al campionato di Serie D si inquadrano nell’ambito di una situazione territoriale critica che non ha permesso facilmente di giungere ad un progetto nei tempi prescritti. La città paga la serietà avuta nel voler presentarsi con un progetto concreto. A situazioni particolari, e quella del terremoto lo è, dovrebbero essere applicate normative particolari come è stato fatto in tutti gli altri ambiti legislativi».

carancini-rata-2-325x244Quali sono ora i prossimi passi del sindaco Carancini per riuscire nella missione impossibile di trovare un posto alla squadra in Serie D? «Nelle prossime ore ricontatteremo la Federazione, anche se le speranze sono poche visto che non è neanche previsto un consiglio federale». E mentre il tempo stringe (i gironi del campionato verranno presentati venerdì), domani Tavecchio, spiega il sindaco, «sarà a Norcia per mostrare la vicinanza della Figc nei confronti delle popolazioni colpite dal terremoto. Spero che questa vicinanza sarà dimostrata anche nelle azioni del presidente, che si deve prendere la responsabilità di accettare la Maceratese in Serie D. Ho anche pensato di andare io stesso a Norcia domani per incontrarlo, ma vedremo». Gli scenari che si aprono nel caso, ormai quasi certo, che Tavecchio non accetti le ulteriori richieste di Macerata sono diversi. Per prima cosa, l’imprenditore Ruggeri non sarebbe interessato a investire in un campionato inferiore alla Serie D e quindi una nuova Maceratese in Eccellenza guidata dal bresciano risulta un’idea utopistica. D’altra parte, ricorda il sindaco, «non sono venuto a conoscenza di imprenditori interessati a fare l’Eccellenza». A questo punto la strada più probabile per la nuova Maceratese è quella dell’anno sabbatico. «Il calcio a Macerata comunque non morirà – conclude Carancini -. L’Helvia Recina è una squadra di Promozione e questo è un dato di fatto».

(Servizio aggiornato alle 19,55)

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