di Mauro Giustozzi
C’è una città che vive con rassegnazione la fine della favola sportiva della Maceratese tra i professionisti e che non riesce a trovare un percorso capace di ricreare una nuova società sportiva e restituire dignità ad una piazza che pure, negli ultimi anni, ha portato il nome del capoluogo in giro per l’Italia, sui mezzi d’informazione nazionali e sulle emittenti televisive più importanti. E c’è, invece, chi Macerata e quella maglia biancorossa non l’ha mai dimenticata. E mai lo farà. Sono i calciatori che hanno giocato e vissuto nella nostra città. Che si sono innamorati di quella maglia a strisce biancorosse molto più di chi magari qui è nato. E che, seppur con percorsi professionali e personali diversi che li ha portati poi a lasciare la Maceratese, hanno sempre nel cuore la Rata. Solo l’ultimo esempio arriva attraverso social network da Alessandro D’Antoni, centravanti di quella squadra degli invincibili che riuscì nella fantastica impresa di riportare dopo 42 anni il club biancorosso in serie C attraverso uno score che resterà probabilmente irripetibile: 22 vittorie, 11 pareggi e nessuna sconfitta. 60 gol fatti e appena 21 subiti. Con 13 gol in 28 partite il centravanti torinese fu uno dei protagonisti di una stagione e che non ha mai dimenticato quell’impresa e la nostra città. “Fino alla fine Maceratese. Ti rialzerai e tornerai dove meriti” ha scritto sulla sua pagina Facebook accompagnando il suo intervento con una faccetta piena di lacrime e “un dispiaciuto” accanto al suo nome. Quest’anno il bomber piemontese ha vinto un altro campionato di serie D, a Cuneo, riportando anche quella piazza in serie C e nella prossima stagione si è accasato alla Pro Sesto. Gli fa eco Marco Croce, postando una foto di un’esultanza biancorossa: “Odio profondo per chi ha fatto sparire tutto questo… uno degli anni più belli della mia carriera in una città e con persone che rimarranno per sempre nel mio cuore”.
Un altro grande ed indimenticato giocatore biancorosso, nonché capitano, questo però dei “guerrieri” di mister Bucchi in Lega Pro, qualche settimana fa quando la Rata non si iscrisse alla serie C, sempre attraverso i social, aveva espresso il suo rammarico e dispiacere verso chi aveva condotto il club a questa fine ingloriosa. “E’ passato un anno circa da quest’ultimo saluto (Pisa semifinale playoff). Oggi provo tanto dispiacere ma anche tanta rabbia. Un abbraccio forte di un vostro tifoso. Vasco Faisca”. Personaggi che hanno più dato che forse ricevuto dalla società sportiva Maceratese ma che serbano un ricordo indelebile del periodo trascorso in casacca biancorossa. Come del resto accaduto per i giocatori dell’ultima stagione nei professionisti della squadra guidata da mister Federico Giunti. Che lasciando la nostra città si sono sempre affidati ai social per salutare la tifoseria. Lorenzo De Grazia: “Nonostante tutto annata incredibile. Ciao Macerata”. “Vado via col sorriso che ho avuto il giorno che ho firmato per la Maceratese – scrisse il portiere Francesco Forte su Facebook – Non ho nessun rimpianto di questi due anni intensi e bellissimi perché ho dato tutto me stesso. Ringrazio di cuore ognuno di voi singolarmente”. Matteo Colombi: “Sinceramente mi dispiace lasciare una città che calcisticamente ma anche umanamente mi ha fatto crescere davvero tanto e sono sicuro che questa città non se ne andrà mai dalla mia testa e soprattutto dal mio cuore. Grazie di tutto Macerata”. Infine Nicola Malaccari: “Grazie ai tifosi, grazie alla città e a tutti quelli che ci hanno sempre sostenuto. Macerata merita rispetto”.
I tifosi della Maceratese durante la gara a porte chiuse giocata all’Helvia Recina contro il Venezia
Sul fronte della tifoseria organizzata stanno facendo rumore le dieci denunce in cui sono incappati altrettanti ultras della Rata a seguito di cori offensivi intonati allo stadio nelle ultime gare dello scorso campionato, presumibilmente all’indirizzo dell’ex presidentessa Tardella. E’ partito un tam-tam mediatico tra i tifosi per essere vicini e sostenere le spese legali che i dieci denunciati dovranno sostenere. Chi volesse aderire può fare il versamento di una quota per sopportare le spese legali tramite ricarica postepay N. Carta: 5333171043000856 intestata a Luigi Gentile oppure tramite bonifico bancario o postale al seguente Iban IT56M0760105138273324273334 intestato sempre a Luigi Gentile con la causale spese legali Curva Just.
Nei giorni scorsi, infine, il Comune di Macerata ha revocato la convenzione in atto con la Maceratese per la concessione dello stadio Helvia Recina. Un atto dovuto sia per i mancati pagamenti dei canoni di affitto già dallo scorso anno che, soprattutto, per il venir meno del contraente, appunto la società sportiva Maceratese, radiata dai ruoli federali dalla Figc e prossima all’avvio dell’iter fallimentare in Tribunale nei prossimi mesi.
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Sulle emittenti televisive:gennaio 2016″squadra costruita con peperoni e melanzane”(sicuramente offensivo ed esagerato)marzo 2016,dopo la vittoria con la Spal “…io continuo a parlar male della Maceratese.Di una societa’ che non c’e’,di un piazza scarsa,ma che ha un grandissimo allenatore”.Forse Criscitiello conosceva la situazione meglio di molti addetti e dei tifosi stessi?
Criscitiello aveva come collaboratrice la fidanzata di bucchi….. quindi sicuramente aveva informazioni più precise di molti altri. E’ uno scempio invece che 10 tifosi siano stati denunciati… per cosa? per aver detto la verità? l’Italia è questo strano paese dove chi dice la verità viene vessato mentre chi truffa resta impunito!!!!! uno schifo